Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

domenica 18 dicembre 2016

Una petizione per il Keytruda-Pembrolizumab (con aggiornamento!)

Immunoterapia oncologica: sono due al momento gli anti PD-1 di maggiore interesse per la terapia del cancro al polmone: il Nivolumab e il Pembrolizumab



Entrambi questi farmaci hanno già dato risultati clinici molto significativi e clinicamente rilevanti non solo per il mesotelioma ma anche per l'adenocarcinoma polmonare.
ALCASE Italia ha già avviato una petizione per l'approvazione urgente del Ninolumab perché (cito testualmente): "E’ disumano e privo di senso civile costringere il cittadino a rifornirsi del predetto farmaco, venduto in farmacie di stati confinanti a prezzi esorbitanti, sopportando la spesa di oltre € 5.000,00 ad infusione per una spesa mensile di € 10.000,00, oltre ai costi da corrispondere alle cliniche private per l'infusione".
Ora, considerati i risultati eccellenti anche del Pembrolizumab, avvio questa petizione affinché pure quest'altro anti PD-1 venga approvato e somministrato tramite il SSN. (#DirittoDiCuraPerTutti)


Il principio attivo di Keytruda-pembrolizumab, un anticorpo monoclonale, cioè un  tipo di proteina concepito per riconoscere e legarsi a una struttura specifica denominata antigene, presente in talune cellule dell'organismo.
Pembrolizumab è stato progettato per legarsi e bloccare un recettore denominato "morte cellulare programmata 1" (PD-1), che annulla l'attività di alcune cellule del sistema immunitario (le naturali difese dell'organismo) dette "cellule T". Bloccando il PD-1, pembrolizumab impedisce a tale recettore di inibire queste cellule immunitarie, aumentando la capacità del sistema immunitario di distruggere le cellule tumorali.


La Commissione Europea ha già approvato Pembrolizumab e tale approvazione si basa sui risultati dello studio pivotal KEYNOTE-010, che ha dimostrato che Pembrolizumab migliora significativamente la sopravvivenza globale (OS) dei pazienti con NSCLC localmente avanzato o metastatico rispetto alla chemioterapia standard (docetaxel). I dati di questo studio, presentati al congresso Europeo di oncologia Toracica, evidenziano un vantaggio di immunocheckpoint (per l'appunto il Pembrolizumab) verso la doppietta chemioterapica contenente platino come trattamento di prima linea del NSCLC in stadio avanzato. Lo studio è molto positivo: 44,8% per Pembrolizumab vs 27,8% per la chemioterapia. In termini di sopravvivenza a 6 mesi 80% per Pembrolizumab vs 72% per la chemioterapia. Inoltre, il profilo di tollerabilità è sicuramente a favore dell'immunoterapia.


E’ tempo di sollecitare chi ne ha rimandato l'approvazione, affinché si adoperi per garantirne fin da ora l'immediata somministrabilità tramite il SSN.


https://www.change.org/p/diretta-a-ministero-della-salute-agenzia-italiana-del-farmaco-approvazione-urgente-del-keytruda-pembrolizumab-anti-pd-1


AGGIORNAMENTO

Con mio grande piacere vi comunico che il 19 maggio 2017 -con il comunicato n. 543- l'Aifa ha ratificato l'autorizzazione all'ammissione alla rimborsabilità del medicinale Keytruda che potrà essere somministrato sia in prima che in seconda linea. Il Servizio Sanitario Nazionale rende così disponibile la prima opzione terapeutica immuno-oncologica per il trattamento del carcinoma polmonare anche in prima linea.

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