Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

mercoledì 28 gennaio 2015

Intervista al "corriere" dell'Escozul

A tu per tu con Giacomo, che importa da Cuba i "miracolosi" farmaci anticancro.

PUBBLICATO IL 31/12/2014 DA su Lettera43
 
La serie d'interviste cult di "Americanos43 - Lettera43" prosegue col signor Giacomo, uno dei "misteriosi" corrieri che importano da Cuba in Italia i farmaci Vidatox ed Escozul. Di questi prodotti naturali e dei loro presunti poteri antitumorali si parla da anni; e ormai la vicenda - specie in seguito ai tre servizi de Le iene - è di pubblico dominio, sia dal punto scientifico sia legale. Ci pareva tuttavia interessante sentire in prima persona un connazionale che si occupa di questo business, in stretto contatto sia con i clienti italiani sia con le autorità sanitarie cubane. Tra l'altro Giacomo nell'Isla grande ha intessuto una stretta rete di conoscenze, che gli consente di trattenersi in loco oltre cinque mesi ogni anno. Mentre il comune turista, dopo sessanta giorni, è costretto a far le valigie.
Chiudiamo con un paio di precisazioni, volte a una maggiore comprensibilità dell'intervista, per chi fosse ignaro dell'argomento.
Il famoso estratto del veleno dello scorpione azzurro, che in realtà è rossiccio, è reperibile sia nel Vidatox, che nell'Escozul. Il primo è prodotto da un'azienda farmaceutica ufficiale, e tuttavia si tratta di un farmaco omeopatico, ove il principio attivo è molto diluito. In pratica, nessuno ne vanta proprietà antitumorali, ma eventualmente antinfiammatorie. Diverso è il caso dell'Escozul: prodotto da un paio laboratori cubani indipendenti - ma non per questo inaffidabili - consiste in una soluzione concentrata, da diluire secondo le indicazioni del medico.
Qui il principio attivo - cui i medici cubani attribuiscono effetti antitumorali - è quindi ben presente. Si tratta tuttavia di un preparato biologico in via di sperimentazione, che - i produttori non si stancano di ripeterlo - non deve sostituire le terapie tradizionali.         
 
Lei si occupa di importare da Cuba in Italia sia l'Escozul sia il Vidatox, prodotto quest'ultimo dall'azienda farmaceutica statale cubana, Labiofam (Grupo empresarial laboratorio biológico farmacéutico). La sua attività è legale a Cuba? E in Italia? Immaginiamo che lei, nell'Isola, abbia delle importanti conoscenze…
«Quando mi reco a Cuba ad acquistare l'Escozul o il Vidatox omeopatico, mi si rilascia una bolla di trasporto per questi prodotti. Nel Paese caraibico quindi è tutto legale. Passiamo all'Italia. La normativa nazionale permette di importare questi farmaci per uso proprio, quindi con la delega del paziente è tutto legale. E poi, prescindendo dagli aspetti di legge, si cerca di aiutare pazienti che soffrono. E' da cinque anni che vado a Cuba, e conosco sia il direttore della Labiofam, José Antonio Fraga Castro - che come noto, è nipote di Fidel Castro - sia tutti i medici del gruppo».
 
Come può entrare in contatto con lei, chi fosse interessato al farmaco? E soprattutto, come può garantire che l'affare possa concludersi senza brutte sorprese?
«Sono certo di aver dimostrato serietà: in cinque anni molte persone hanno ricevuto l'Escozul e il Vidatox, esattamente nei termini concordati. Posso assicurare che con me non si corrono rischi di truffe. Tuttavia bisogna stare molto attenti a personaggi senza scrupoli. E non aggiungo altro. Gli interessati possono scrivermi al seguente e-mail: giacomorani@virgilio.it ».
 
Personalmente, lei è convinto dell'efficacia dell'Escozul, che adesso è prodotto a Matanzas e Guantánamo da produttori indipendenti cubani? Questo farmaco, elaborato dal veleno dello scorpione azzurro (l'escorpión azul - rophalurus junceusvive a Cuba e in altri Paesi dell'area), è in grado - secondo alcuni - di attenuare gli effetti secondari delle terapie tradizionali…
«L'Escozul in soluzione refrigerata aiuta moltissimo a superare gli effetti negativi della chemioterapia e delle radiazioni. Inoltre, agendo direttamente sulle cellule ammalate, riesce a bloccarne la diffusione o a rallentarla. Una cosa molto importante, che continuano a ripetere i medici cubani: assumere questo prodotto non può in nessun caso significare l'abbandono delle cure tradizionali. In buona sostanza, l'Escozul migliora la qualità di vita del paziente oncologico. Voglio aggiungere che è necessaria molta attenzione al trasporto: il farmaco - essendo appunto in soluzione refrigerata - deve essere sempre conservato a una temperatura compresa tra i tre gli otto gradi centigradi».
 
La stessa domanda, gliela rivolgo riguardo al Vidatox, che come noto è un farmaco omeopatico, di cui si vantano proprietà analgesiche…
«Il Vidatox omeopatico è un antidolorifico antinfiammatorio, che aumenta le difese immunitarie. E' usato anche da molti pazienti affetti da fibromialgia, e per questa patologia dà ottimi risultati. Più in generale, è assunto da chi soffre di reumatismi, o altri disturbi che causano dolori cronici».
 
Ci può anticipare qualcosa riguardo ai costi dei prodotti, di cui rimarca l'originalità?
«Cominciano dall'Escozul refrigerato: una boccetta da quaranta millilitri - sufficiente per circa venti giorni di cure - ha un prezzo che varia tra i novanta e i cento euro. Il flacone del Vidatox omeopatico, che può bastare per un mese e mezzo di terapia, ha invece un costo compreso tra gli ottanta e i novanta euro».

domenica 18 gennaio 2015

Escoazul e Vidatox

RELAZIONE VIDATOX 30 CH

E’ necessario fare una premessa il Vidatox 30 CH (Tossina della vita) non è l’Escozul: è una soluzione alcolica al 33% elaborata a partire dal veleno dello scorpione blu.

L’Escozul, chiamato anche Soluzione Naturale, al contrario è il prodotto naturale derivato dalla mungitura dello scorpione: è una soluzione acquosa al 3- 4-5 %, deve essere conservato a basse temperature.


Il Vidatox è un prodotto esclusivo della LABIOFAM è stato registrato il 15.03.2011 come prodotto omeopatico, è stato distribuito gratuitamente fino ad Aprile 2011 e poi è stato messo in vendita presso le farmacie cubane.


Il prodotto, nei tumori solidi, ha proprietà soprattutto analgesiche ed antinfiammatorie e scarsa attività antitumorale, (mia esperienza personale) al contrario dell’Escozul che invece ha anche proprietà antitumorali, soprattutto come fattore antiangiogenetico.

L’Escozul, soluzione naturale, attualmente è prodotto all’Università di Guantanamo, Ospedale Agostino Nero, laboratorio dee Trabajo tel. 0053.21323584. A capo c’è la dott.ssa Viviana Selveira Villa, del gruppo del Prof. Bordier, dalla LABIOFAM, dal dott. Monzon proprietario di uno scorpionario ed ex collaboratore di Bordier, in Messico e nella Repubblica di Santo Domingo, qui è stato chiamato ESCOZIME ed è stato registrato dalla Medolife Corp. International Pharmaceutical Company.

La maggior parte degli articoli scritti, su riviste locali, si riferiscono alla soluzione naturale acquosa e non al Vidatox.

Ho cominciato ad occuparmi dell’Escozul nel settembre 2009 quando una paziente affetta da cancro della mammella metastatico dimessa dal centro oncologico di Aviano, con una aspettativa di vita di non più di tre mesi.
In effetti quando vidi per la prima volta la paziente ho avuto un quadro di una persona in condizioni di vita pre-terminali: pz allettata, in stato confusionale ed urlante per i dolori nonostante in terapia con morfina, però con scarsissima efficacia, con catetere vescicale e con collare cervicale per evitare schiacciamenti a livello vertebrale e rimanere paraplegica.

Sulla spinta emotiva della famiglia ho prescritto una terapia ormonale con l’accordo di rivedere la paziente dopo circa 2 mesi, ero sicuro che la paziente non sarebbe giunta a questo appuntamento. Invece con mia grande sorpresa dopo due mesi ho rivisto la paziente completamente vigile collaborante alla visita, seduta su di una poltrona senza catetere vescicale con il pieno controllo degli sfinteri e con gli esami del sangue, CEA – Ca 15 3 quasi completamente normalizzati.
Il figlio dalla paziente mi confessò che accanto alla terapia da me prescritta stava somministrando alla madre l’Escozul, un farmaco fino a quel momento completamente sconosciuto. La paziente è attualmente ancora in vita ed in discrete condizioni generali.

Un altro incontro importante è stato a gennaio 2010 con un altro paziente affetto da tumore del polmone in cura presso il Regina Elena sotto la guida del Prof. Cognetti. Questo paziente dopo circa un anno di chemioterapia con diversi linee di cura e con una malattia in progressione aveva deciso di non curarsi più, non aveva visto nessun beneficio dalle cure eseguite anzi vedeva di giorno in giorno un peggioramento delle condizioni generali ed era caduto in una sindrome depressiva. Ho prescritto solo terapie palliative e sintomatiche e con l’indicazione all’assistenza domiciliare oncologica. Dopo tre mesi ho rivisto
questo paziente in condizioni generali notevolmente migliorate, autonomo che mi confessava essersi curato con l’Escozul ed ha condotto una vita quasi normale fino alla primavera del 2012.

E’ così che ho incominciato ad occuparmi della soluzione dello scorpione in modo più scientifico possibile e fondamentali sono stati i viaggi a Cuba, l’incontro con il Prof. Soriano, con il Prof. Del Gado, il Prof. Alexis, il dott. Monzon ed il Prof. Salimbeni del CNR di Firenze.

La LABIOFAM aveva ed ha soprattutto un interesse economico al contrario di noi ricercatori che cercavamo di capire il funzionamento i principi attivi e la reale efficacia della soluzione. C’è stato un tentativo di studio e di analisi presso il CNR di Firenze però la Regione Toscana successivamente non ha dato i fondi necessari per la ricerca e pertanto è stato accantonato il progetto.

Personalmente ho seguito diversi pazienti che autonomamente hanno assunto sia il Vidatox che l’ Escozul.

Per quanto riguarda il primo preparato posso confermare come clinico che possiede proprietà analgesiche, alcuni pazienti hanno abbandonato gli oppiacei, l’Escozul invece ha anche proprietà antitumorali ed è in grado anche di aumentare la sopravvivenza. Purtroppo c’è una enorme speculazione da parte della LABIOFAM e della Mediolife Corp.

La prima presentazione ufficiale dell’Escozul al mondo è avvenuta nel congresso internazionale organizzato all’Havana dal 28 settembre 2010 al 1° ottobre. Sono stati presentati studi preclinici di laboratorio condotti dal prof. Alexis che hanno dimostrato l’effetto citotossico della soluzione naturale su diverse linee cellulari tumorali ed uno studio con l’associazione con il Platino nella cura dei tumori polmonari. Contemporaneamente la LABIOFAM ha incrementato la produzione della soluzione omeopatica, più facile da preparare mantenere e distribuire.
La soluzione naturale, per la stabilità delle molecole deve essere conservata ad una temperatura inferiore ai 4 gradi e comunque dopo circa tre mesi perde di efficacia.
La soluzione omeopatica invece può essere tranquillamente conservata a temperatura ambiente ed ha la durata di un anno. 

L’efficacia maggiore si ha con i tumori solidi, nessun effetto sulle leucemie e sui linfomi il farmaco sembra avere un meccanismo di azione antiangiogenetico e per questa sua attività potrebbe interferire nei processi coagulativi del sangue e favorire fenomeni trombotici.

Questi dati mi sono stati ribaditi e confermati nell’incontro che ho avuto sia a Cuba che a Roma nel febbraio di quest’anno con Alexis.

L’attività principale del Vitadox, al contrario, sembra essere analgesica. Diversi pazienti riferiscono miglioramento della sintomatologia dolorosa ed alcuni di aver ridotto notevolmente il dosaggio degli oppioidi riducendo così gli effetti collaterali di quest’ultimi.

Sia l’Escozul che il Vitadox non risolvono il problema cancro, è impensabile che pazienti in fase estremamente avanzata di malattia possono risolvere la situazione clinica ricorrendo a tali farmaci soprattutto considerando che si cominciano a conoscere anche effetti collaterali. Devono essere condotti ancora numerosi studi clinici controllati.

Paradossalmente un tizio arriva all’Havana, senza uscire dall’aeroporto può acquistare il farmaco, alla farmacia internazionale, riprendere lo stesso aereo e ritornare in Italia senza che nessun medico specialista cubano abbia visto la documentazione e verificare se c’è l’indicazione e la posologia.

Roma 10.07.2012

Dott. Giovanni Battista Speranza

FONTE: http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm12/documenti_acquisiti/Relazione%20dott.%20Speranza.pdf



Testimonianza di una persona che va a rifornirsi personalmente: prendendolo direttamente alla Labiofam ad un costo accessibile da ormai 5 anni, confermo che alla farmacia dell'aeroporto si può comprare a più del doppio ma anche alla farmacia del Vaticano lo si può avere sempre al costo della farmacia internazionale dell'Avana.

venerdì 16 gennaio 2015

FV: Rigettare o Accogliere la malattia

L’Uomo è un’antenna

Secondo la biofisica l’uomo non è soltanto un composto chimico regolato da reazioni chimiche. L’uomo come ogni altro organismo vivente emette e riceve radiazioni.
Georges Lakhovsky (1870 – 1942)


L’ing. Lakhovsky riteneva che quello che noi attribuiamo all’istinto animale, come ad esempio il senso d’orientamento degli uccelli e dei pesci, sia il risultato dell’emissione e della ricezione di onde elettromagnetiche e in modo particolare delle radiazioni cosmiche.

“Una cellula è schematicamente costituita da un protoplasma cellulare circondato da una membrana cellulare.
Nel protoplasma è immerso il nucleo costituito da un filamento tubolare contenente liquido conduttore avvolto in sostanza cromatica isolante.
Essa può essere considerata un circuito oscillante microscopico avente una determinata lunghezza d’onda assai corta.
Il nucleo ricorda da vicino il circuito oscillante di Hertz poiché è un vero circuito elettrico dotato di Self induzione e capacità quindi suscettibile a oscillare e di risuonare con altissima frequenza.
La bobina di induzione è rappresentata dalla spira continua di filamento nucleare, il condensatore è dato dalla capacità tra i due estremi del filamento stesso.”

Tutti gli esseri viventi, in quanto costituiti da quegli oscillatori elementari che sono le cellule, sono assimilabili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di emettere e ricevere radiazioni elettromagnetiche. In quest’ottica energetica egli sosteneva che le malattie sono causate dall’interazione dell’irraggiamento cosmo-tellurico con le cellule. Infatti, in base alle indagini statistiche effettuate, chi abita in prossimità di terreni argillosi é più soggetto ai tumori di chi vive su terreni sabbiosi in quanto un suolo impermeabile oltre a provocare un’intensificazione delle radiazioni dà anche luogo ad interferenze con il campo di radiazione naturale.

L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio.
Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale.
Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. 

Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili.
Lakhovsky progettò e costruì un oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di cellule del corpo umano.
Con Lakhovsky è nata la medicina vibrazionale.



Royal Raymond Rife (1988-1971)

Il Dott. Rife, grazie ad un potente microscopio di sua invenzione, è stata la prima persona al mondo in grado di vedere i virus. Nel 1920 riuscì ad identificare e isolare quello che definì il virus del cancro umano a cui diede il nome di bacillo X. Successivamente coltivò il virus e lo iniettò in 400 animali da laboratorio che si ammalarono tutti di cancro. Come se ciò non bastasse Rife inventò un dispositivo che attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche era in grado di distruggere le cellule cancerose che si trovavano dentro il suo raggio d’azione.
Nel 1931 quarantaquattro tra i più importanti medici d’America si riunirono in suo onore per festeggiare “la fine di tutte le malattie”.


Nel 1934, l’Università della Carolina del Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi, per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica di Rife. Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono.
Il metodo usato da Rife per distruggere i virus  consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata fino al valore della frequenza di risonanza del virus. E’ lo stesso principio utilizzato dai medici per disintegrare i calcoli renali e dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. E’ da notare che tale frequenza non danneggiava i tessuti circostanti. Purtroppo, nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima lo avevano osannato negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche.

Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione.

La D.ssa Hulda Clark  ha ideato un dispositivo elettronico chiamato Zapper che emette, a basse tensioni (circa 7-9 volt), frequenze capaci di distruggere microbi, parassiti, muffe, ecc., creati nell’intestino o introdotti con gli alimenti. I parassiti dall’intestino, per mezzo del sangue, vengono trasportati in tutto l’organismo andando ad annidarsi nei punti del corpo dove il “terreno” è per loro più propizio.
Questa sorta di “antibiotico elettronico” non ha controindicazioni per l’organismo umano e bastano poche applicazioni per eliminare parassiti, microbi e virus patogeni, dal sangue e dalle cellule degli esseri viventi. Poiché eliminando dei cadaveri dal corpo possono prodursi dei disturbi, occorre mettere in atto, contemporaneamente, un’adeguata terapia disintossicante. Il limite di questo tipo di terapie è dovuto al fatto che non si può avere vera guarigione se non si modifica il terreno su cui proliferano i germi patogeni.

La Bioenergetica
Il Prof. Walter Kunnen, da alcuni decenni si occupa dello studio delle complesse manifestazioni energetiche della Biosfera e delle sue influenze sulla salute ed il benessere dell’uomo.
Secondo il Prof. Kunnen, il corpo umano è un’antenna e come ogni antenna emette e riceve frequenze. Inoltre, ha dimostrato che ogni organo emette su una frequenza o lunghezza d’onda propria. Ne consegue che grazie alla sua funzione di antenna il corpo umano può nutrirsi delle energie presenti nella biosfera o subirne gli effetti nocivi.

Analizzando le frequenze emesse dagli organi del corpo umano, mediante uno strumento molto sensibile noto come antenna Lecher, egli asserisce di riuscire ad individuare gli organi affetti da patologie.
Antenna Lecher
Per Kunnen particolare importanza per la salute riveste la camera da letto (disposizione, materiali da costruzione, arredi, impiantistica elettrica ed idraulica, ecc.) dove il nostro corpo riposa durante la notte. Durante il sonno, infatti, il corpo rimanendo nella stessa posizione per diverse ore viene impressionato, come una lastra fotografica, da tutte le radiazioni emesse dall’ambiente circostante nel raggio di 150 m., realizzando un ologramma cioè un’immagine tridimensionale  delle energie della biosfera.
Così come i raggi luminosi creano all’interno di una sfera piena d’acqua l’immagine di una stanza, allo stesso modo i campi energetici esterni creano l’immagine olografica della biosfera nel corpo umano.

Ologramma della biosfera
Secondo Kunnen è possibile curare le diverse patologie semplicemente sanando, da un punto di vista energetico, l’ambiente in cui si vive a partire dalla propria abitazione e dall’ambiente in cui si lavora.

Radiestesia
Sin dall’antichità l’uomo ha sempre percepito l’esistenza di radiazioni invisibili ai sensi materiali, energie che possono essere positive o negative, nei sarcofagi egizi sono stati trovati pendoli e rametti a forcella. L’uomo ha ricercato queste energie per costruirvi insediamenti e luoghi di culto. Esempi di questi siti sono Stonehenge e Glastonbury in Inghilterra, la Cattedrale di Chartres in Francia, ecc.
Abbiamo visto nei capitoli precedenti come ogni cosa in natura vibri ed emetta radiazioni aventi differenti lunghezze d’onda. Nonostante la maggior parte di queste radiazioni non sia percepibile con i comuni sensi materiali, ogni essere vivente sulla Terra, incluso le piante e gli animali, ha delle facoltà che gli consentono di percepirle. La scienza  che studia la capacità di percepire radiazioni che si trovano al di sotto della soglia sensoriale viene chiamata Radiestesia.
La radiestesia anticamente veniva chiamata Rabdomanzia ed era impiegata per la ricerca delle fonti d’acqua o dei metalli come l’oro. Il radioestesista è colui che utilizza per le sue indagini bacchette, pendoli o biotensor, strumenti che non hanno come alcuni credono poteri propri, ne tantomeno magici, ma servono esclusivamente ad amplificare le reazioni muscolari e nervose del radiestesista quando interroga la sua sensibilità extrasensoriale.
Biotensor
Bacchette per rabdomanzia


Pendolini
Tramite la radiestesia si possono effettuare indagini su qualunque argomento di tipo fisco, mentale o spirituale, si possono fare domande su tutto ciò che fa parte della nostra vita e che ha una qualche influenza sulla nostra salute, su corsi d’acqua, alimenti, rimedi, abitazione, abbigliamento, arredamento, ecc. L’indagine può anche essere condotta su un’altra persona ed a distanza, nel qual caso ci si servirà di testimoni adeguati ovvero di oggetti che hanno una correlazione con la persona da esaminare come ad esempio capelli, foto, ecc..
La radiestesia è la capacità che ha ogni essere umano di ascoltare, sviluppando la propria sensibilità, il proprio Sé e l’ambiente in cui vive. Egli può ottenere risposte e scegliere cosa è meglio per lui, al di là dell’opinione altrui. Chiaramente non essendo possibile percepire radiazioni che devono ancora essere emesse, non sarà possibile interrogare e predire avvenimenti futuri. Affinché avvenga la comunicazione tra il radiestesista e l’oggetto o la persona in esame occorre che entrambi vibrino alla stessa frequenza detta frequenza di risonanza.
La sede dell’apparato ricetrasmittente del corpo umano, nelle applicazioni radiestetiche, si trova nel plesso solare.
Come usare il pendolino
Disegnate su un foglio di carta il seguente schema e ponetelo su un tavolo
poi prendete un pendolino, che può essere realizzato anche semplicemente con un filo di seta e un anello o un ciondolo, e senza poggiare il gomito sul tavolo formulate una domanda precisa al vostro Io inferiore (subconscio), vedrete che la risposta arriverà in breve tempo.
In radiestesia la vitalità di un individuo, la qualità di un luogo o di una cosa  si misurano in unità Bovis, in onore di Andrè Bovis lo scopritore dell’energia delle piramidi, a differenza delle cosiddette radiazioni fisiche che si misurano in unità Angstrom.
Il corpo umano ha in media 6500 unità Bovis, quindi se da una misurazione con il biometer di Bovis risulta un valore più basso ci troviamo in un campo di bassa vitalità e in presenza di problemi di salute.
Vi sono oggetti che emanano energia positiva e salutare e che ci ricaricano energeticamente come la croce di Atlantide, le piramidi, i mandala, la scritta Om, etc.

I Biofotoni
Si è osservato che se in due bicchieri, posti uno a fianco all’altro senza che si tocchino, viene versato sangue fresco di animale e in uno dei due viene aggiunta una sostanza in grado di far reagire gli anticorpi del sangue, dopo un po’ di tempo è possibile rilevare la stessa reazione anticorpale anche nel sangue dell’altro bicchiere senza che vi sia stata aggiunta alcuna sostanza. L’informazione è passata dal sangue del primo bicchiere a quello del secondo, scatenando la stessa reazione anticorpale.
Secondo il biofisico Fritz Albert Popp, ogni cellula vivente emette segnali specifici sotto forma di una debolissima luce laser (biofotoni) che ha la capacità di trasportare informazioni. Questa scoperta avvalora la componente energetica del corpo umano sia in fase di costruzione sia di guarigione.
Il nostro corpo é costituito da 50 trilioni di esseri viventi cellulari che comunicano fra di loro alla velocità della luce, per organizzare la casa comune dell’organismo umano. In questa prospettiva la malattia appare sempre più come un’interruzione delle linee di comunicazione biofotoniche all’interno dell’organismo operata da batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti e tossiche, che nel loro complesso vengono chiamate “tossine”.
La medicina naturale ha come primo obiettivo l’eliminazione delle tossine e il ripristino delle corrette linee di comunicazione e quindi della salute, agendo sulla causa delle malattie e non solo sui sintomi come fa la medicina allopatica.
Questa nuova visione energetica del funzionamento del corpo umano è avvalorata da un’altra importante scoperta scientifica.

Il campo elettromagnetico del cuore
Quando un bambino viene concepito, il cuore inizia a battere prima che il cervello sia formato. Ciò ha portato i medici a chiedersi da dove provenga l’intelligenza necessaria ad avviare e regolare il battito cardiaco. Con sorpresa del mondo medico, gli scienziati dell’HeartMath  Institute in California hanno scoperto che il cuore ha un cervello proprio composto all’incirca da quarantamila cellule; inoltre, hanno dimostrato che il cuore umano genera il campo energetico più ampio e potente fra tutti quelli generati dagli altri organi del corpo, compreso il cervello all’interno del cranio. Hanno scoperto che questo campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore.

Campo elettromagnetico del cuore
Il campo elettromagnetico generato dal cuore permea ogni cellula e, in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio, può agire da segnale sincronizzante per tutto il corpo. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia, non solo è trasmessa internamente al cervello, ma è anche recepibile da altri soggetti che si trovino nel suo raggio di azione.
Il campo elettrico che viene misurato dall’elettrocardiogramma (ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è ostacolata dai tessuti e può essere misurata fino ad alcuni metri di distanza con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID) basato su magnetometri.

DNA
Il DNA, come sappiamo, ha la forma di una doppia elica avvolta su se stessa. Tale configurazione è tipica di un circuito oscillante in grado di trasmettere e ricevere informazioni. Grazie a questa caratteristica del DNA le cellule possono comunicare tra loro e con i campi energetici.
Ogni cellula del corpo umano, contiene un microchip avente una capacità di memoria di 3 Gigabits, riceve dall’ambiente circostante informazioni di natura elettromagnetica, li immagazzina, li processa e a sua volta li trasmette.
La frequenza naturale del DNA, in base alla sua conformazione, è di 150 megahertz e corrisponde alla frequenza della luce blu, il colore del cielo e degli oceani.

Negli anni ’90 un equipe multidisciplinare di scienziati, diretta dal Dott. Pjotr Garjajev, ha fatto alcune importanti scoperte, ha messo in relazione la struttura del codice genetico con tutti i linguaggi esistenti o meglio ha visto che i linguaggi umani seguono la struttura e le regole del codice genetico; inoltre, ha scoperto che  il 90 % del nostro DNA, che la scienza ufficiale si ostina a definire “DNA spazzatura”, in quanto non è in grado di spiegarne la funzione,  viene impiegato per comunicare. Infatti, è stato osservato che cromosomi danneggiati dai raggi X possono essere riparati utilizzando il linguaggio modulato dalla luce laser e dalle onde radio.

Mentre la scienza occidentale ricerca nuove medicine chimiche, traendo informazioni dalle ricerche sul genoma, gli scienziati russi seguono un approccio più olistico cercando di capire il funzionamento del DNA nella sua globalità e sviluppando dispositivi elettronici per la cura delle malattie che dovrebbero sostituire i costosi e pericolosi rimedi chimici della medicina allopatica.

Era ben nota dalle filosofie orientali l’influenza dei suoni e quindi delle parole (mantra) sul funzionamento dei nostri organi, adesso è stato scoperto che il DNA reagisce al suono delle parole.

Siamo immersi in un campo di energia intelligente che agisce sul DNA fornendogli le informazioni per la costruzione degli organismi viventi e l’energia necessaria per il corretto funzionamento delle cellule.
Il DNA, tramite i biofotoni,  comunica con tutti gli organismi interni ed esterni al corpo umano e con tutti i campi informati dell’universo. In realtà siamo una sorta di ricevitori che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze.

La ghiandola pineale o epifisi
La pineale è una piccola ghiandola endocrina, situata al centro del cervello, che svolge importantissime funzioni fisiologiche.
Trattandosi di un’antenna sensibilissima il suo corretto funzionamento, in una società come la nostra bersagliata da ogni tipo di radiazione (segnali televisivi, cellulari, eccessiva illuminazione nelle ore notturne, ecc.) può essere compromesso.
All’età di 12 anni la sua atrofizzazione, a causa della formazione di calcificazioni, inibisce la sintesi di ormoni come la melatonina e la pinolina, fondamentali sia per il benessere psico-fisico sia per accedere al fantastico mondo delle percezioni extrasensoriali (apertura del terzo occhio).
Un metodo suggerito per la riattivazione della ghiandola pineale è quello di rimanere al buio per 72 ore e mangiare cibi ricchi di triptofano, sostanza base per la produzione della melatonina.
Quando è attiva secerne un liquido, chiamato dagli orientali “amrita”, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi tra cui la guarigione da tutte le malattie, l’immortalità e l’illuminazione.

mercoledì 7 gennaio 2015

Cancro in situ: può autoguarirsi

Ricerca svizzera conferma: il cancro è naturale e può autoguarirsi. Diagnosi precoci e chemioterapia sono il vero problema

Risultati di autopsie eseguite in Svizzera su cadaveri di persone morte non per malattia – per esempio, in un incidente stradale – e il loro esito ha comprovato che molte di loro avevano uno o più tumori, ma non sapevano di averli. In questa specifica indagine è risultato qualcosa di sconvolgente:
Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno;
Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata;
Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.
Con tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che può rimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.

Che di tumore si può anche NON morire, lo conferma anche lo psicologo clinico e sociale Luigi De Marchi, autore di numerosi saggi conosciuti a livello internazionale: «Non è una rarità che, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute, ho trovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guarita da sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologia tumorale».
Esponendo i suoi dubbi sull’utilità delle diagnosi e delle terapie anti­tumorali, De Marchi afferma: «Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusione delle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? E se il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia della debilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossiche della Medicina ufficiale? Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e i danni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?».

Di certo, sappiamo che nel corso della vita è “normale“ sviluppare tumori, la stessa Medicina sa bene che sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo. Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se l’organismo funziona correttamente.

Molti tumori possono addirittura regredire, se la nostra energia vitale risanatrice (la Vis Medicratix Naturae) è libera di agire.

Ma cosa succede al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo una diagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male? Succede che viene data forza alla malattia piuttosto che alla possibilità di guarigione. E siccome la Fisica Quantistica ci insegna che l’osservatore cambia l’osservato e che la nostra realtà dipende dalla “possibilità” che scegliamo all’interno del campo, ecco che il tumore ne esce rafforzato.

Inoltre, a livello biochimico, non bisogna dimenticarsi che la chemioterapia distrugge tutte le cellule che si duplicano velocemente, come quelle cancerose, ma anche come quelle del sistema immunitario. Ecco che quindi la chemio elimina sì le cellule malate, ma anche quelle che dovrebbero farci guarire. Infatti, nei migliori dei casi, la chemio potrà contrastare l’80% del tumore, e il restante 20% sarà debellato sempre e solo dal nostro organismo. Sottoporsi a una seduta di chemio non è quindi sempre così vantaggioso, soprattutto alla luce del fatto che oggi è risaputo che i chemioterapici sono loro stessi concausa nello sviluppo dei tumori.

Qualche esempio?

Una vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones, fisiologo dell’Università della California, oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, provò che i malati di tumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia) sopravvivono più a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie.

Il prof. Jones ha dimostrato che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapie convenzionali hanno mostrato una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.  [Vedi anche Secondo uno studio shock le mammografie sono una crudele bufala medica]

Un’altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia è stata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.

Con questo, non vogliamo spingervi a rifiutare di sottoporvi agli esami, agli screening e ai trattamenti oncologici ufficiali, ma intendiamo fornire semplicemente delle informazioni che normalmente vengono oscurate, e che invece potrebbero aiutare la scelta terapeutica di una persona.

Va sottolineato, infatti, che gli studi parlano di tumori “in situ”, cioé senza metastasi. Se il tumore è localizzato, il sistema immunitario del nostro corpo ha ancora tutte le risorse per poterlo controllare, farlo regredire o addirittura debellare del tutto. Questo perché le cellule impazzite del cancro sono semplicemente cellule che hanno ricevuto un errore informazionale e che, quindi, hanno smesso di funzionare correttamente. Dando loro le giuste informazioni, esse possono ristabilire la loro corretta funzionalità. La nostra forza vitale opera esattamente in questo modo: corregge gli errori informazionali che il nostro corpo riceve quando è sottoposto quotidianamente a diversi tipi di stress.

Fonti:

http://www.dionidream.com/
Conferenza “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” del Dottor Gianfranco Domenighetti – già Direttore sanitario del Canton Ticino

Medicina kaput col mito del placebo. Luigi De Marchi www.luigidemarchi.it

“Il tradimento della medicina”, Alberto Mondini