Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

giovedì 18 settembre 2014

Niente chemio. Ecco come l’oncologo ha salvato la moglie dal cancro !!

zzz

Subito dopo questo articolo ne posterò un altro che ho avuto il piacere di leggere "per caso" (infatti non so come ci sono arrivata al blog che lo ha pubblicato, ma... sono convinta che niente nella vita capita per caso!!). E dico "il piacere di leggere" perché è davvero ben scritto ed esaustivo (secondo me). Vabbeh, cominciate con la (mezza) notizia che gira in rete in questi giorni;

Sidney Winawer, oncologo di fama planetaria, dirige il laboratorio di ricerca sul cancro al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di NewYork, uno dei centri più importanti del mondo. Per decenni ha praticato la chemioterapia a tutti i pazienti, metà dei quali però sono deceduti. Un giorno, la diagnosi è toccata a sua moglie, Joanna. Ben consapevole gravi dei danni collaterali della terapia chimica, e per nulla convinto della sua efficacia, il professor Winawer non ha sottoposto la consorte né alla “chemio” né alla radioterapia. E, sorpresa: l’ha guarita. Come?
Il luminare newyorkese si è affidato alla somatostatina, quella del controverso medico italiano Luigi Di Bella, accusato di suscitare speranze illusorie. Ma l’illusione peggiore è quella della chemioterapia, come lo stesso Winawer ha sostenuto nel libro “Dolce è la tua voce”, pubblicato da “Positive Press” nel 1998.

«Secondo la stragrande maggioranza delle teorie mediche, ci si ammala di cancro per una insufficienza del sistema immunitario», scrive il blog “Informare x Rexistere”, che riporta la notizia della “miracolosa” guarigione della signora Winawer.
«La chemioterapia riduce le masse tumorali di dimensione, ma al prezzo di distruggere completamente il midollo e le difese immunitarie dell’organismo, col risultato che quest’ultimo rimarrà debilitato ed esposto ad ammalarsi di nuovo, per anni o anche per il resto della vita».

Per dare un’idea di quanto siano tossici questi veleni, il blog prende spunto dalla stessa documentazione farmaceutica allegata ai più diffusi farmaci anti-cancro: «Pensate che basterebbe solo aumentare di poco le dosi di una sola “seduta” di chemioterapia per uccidere un cane, nel 100% dei casi». L’animale morirebbe per avvelenamento nel giro di pochi giorni: «Potete controllare voi stessi, dato che la tossicologia è pubblica».

Inoltre, per smaltire questi farmaci occorrono mesi: molto di più della durata di ogni ciclo terapeutico. Per cui, quando si torna in ospedale per il ciclo seguente, l’organismo non ha ancora smaltito le tossine accumulate.
«Molto spesso – continua il blog – il cancro ritorna negli anni successivi, dopo una cura di chemioterapia». Questo non è dovuto a una particolare “predisposizione” del paziente, «ma al fatto che le difese immunitarie sono ormai distrutte, quindi l’organismo è completamente indifeso ed è logico che venga aggredito nuovamente».

Per dirla col professor Winawer, la chemioterapia non è mai la soluzione definitiva del problema, poichè spesso la malattia si ripresenta dopo anni, con maggiore violenza. La soluzione? «Il cancro deve essere vinto potenziando il sistema immunitario».

Per molti tipi di tumore, il sistema immunitario ha una “memoria”, esattamente come per le malattie esantematiche (morbillo, varicella, rosolia). Se il tumore viene vinto dall’organismo stesso, piuttosto che represso dai farmaci, è molto più difficile che si ripresenti in seguito. A riprova, il blog cita recenti studi che dimostrano l’inefficacia della chemioterapia – mai davvero risolutiva – nonché i poco entusiasmanti retroscena legati al business infinito delle multinazionali farmaceutiche.

«La ricerca non ha fatto passi da gigante come tutti pensano, ma, al contrario, la gente si ammala e muore più che nei decenni scorsi», sostiene “Informare x Rexistere”. «Con i metodi di cura attuali, il 90% degli ammalati non sopravvive più di 10 anni al cancro».




ed eccolo qua l'articolo di cui vi parlavo all'inizio di questo post:

Healing lessons, la vera storia dell'oncologo americano che cercò di evitare la chemioterapia alla moglie


Da un po' di tempo circola in rete una notizia poco rispondente alla verità, sebbene non totalmente falsa, FAMOSO ONCOLOGO AMERICANO DI FAMA MONDIALE RIFIUTA LA CHEMIOTERAPIA PER LA MOGLIE MALATA DI TUMORE E GUARISCE.

Stavo meditando di rilanciare la notiza su questo blog, ma non mi va di mettere in rete le notizie senza prima controllare la fonte e mi sono messo a fare ricerche su questa storia leggendo qualche pagina in lingua inglese scoprendo come la realtà sia alquanto differente e decisamente più intricata.

L'articolo in questione (di cui consiglio di leggere i commenti e le esperienze riportate dalle persone guarite dal cancro grazie al digiuno, il crudismo, l'igienismo, l'assunzione di l'aloe) afferma che la moglie dell'oncologo gastroenterologo Sidney Winawer sia guarita dal cancro (cancro allo stomaco con metastasi al fegato) grazie al rifiuto dei classici rimedi dell'oncologia ortodossa: chirurgia, chemioterapia, radioterapia.

Purtroppo la storia è un po' differente dal momento che l'adorata moglie di quel medico  alla fine è morta di cancro, però è morta quando un inasprimento della malattia l'ha convinta a sottoporsi alla fine a cicli di chemio e trapianto del midollo

E' vero però è vero che, aiutata e supportata dal marito si è rivolta alla medicina complementare cercando di guarire dal cancro utilizzando rimedi erboristici e naturali, somministrazione di interferone, somatostatina, vitamine, coenzima Q-10, terapia del calore (ipertermia), clisteri di caffé (secondo i dettami della terapia Gerson), e trattamenti olisitici che comprendevano anche esericizi di meditazione e rilassamento. E se è morta non è morta dopo sei mesi secondo la prognosi dei medici che si basavano su una esperienza e su una statistica legata ai pazienti che venivano operati e sottoposti a radio e chemio terapia, ma dopo 3 anni e sei mesi, ovvero un periodo di tempo di gran lunga maggiore. 

Chi fosse interessato ad un breve riassunto del libro lo può trovare sul sito di amazon, in modo da sincerarsi di quale sia realmente la storia in essa raccontata, e di verificare due punti salienti della vicenda.

Il primo è che la signora Winawer soffriva di anoressia, ed il fatto che una persona anoressica si ammali di cancro allo stomaco ed al fegato difficilmente lo si può considerare casuale.

Il secondo è che rima della morte, avvenuta dopo altalenanti periodi di apparente remissione e successiva ricaduta, la signora Andrea Winawer si era decisa alla fine, durante un momento di sconforto e di pericolosa recidiva del male, a sottoporsi a diversi cicli di chemioterapia ed a trapianto del midollo.

Di conseguenza la morte della moglie dell'oncologo Winawer potrebbe benissimo essere attribuita a diversi fattori:

1) il fatto che nonostasse tutte le meditazioni e gli esercizi di rilassamento non sia mai andata a risolvere il forte problema di fondo che già prima di sviluppare il cancro le corrodeva l'anima: la sua anoressia, il suo conflittuale rapporto con il cibo, quel cibo che lo stomaco ed i fegato dovevano contribuire a digerire. Sin dall'antichità romana i medici attribuivano alcuni casi di cancro alla somatizzazione di problemi psichici, e adesso la psico-neuro-immunologia sta rivalutando quelle antiche intuizioni alla luce delle nuove scoperte; per altro tali correlazioni sono state studiate e confermate anche dagli studi del dottor Hamer, secondo il quale una grave questione che crea sofferenza psichica, specie se vissuta in solitudine, senza confidarsi a nessuno, può generare un tumore nel giro di sei mesi.

2) ad accelerare il decorso funesto della malattia potrebbero essere incolpate le chemioterapie fatte alla fine assieme al trapianto di midollo, operazione che generalmente ha un esito infausto (le statistiche per i malati di leucemia che si sottopongono a trapianto di midollo mostrano che circa il 67% muoiono nel giro di due anni dall'operazione).

L'articolo citato all'inizio però, descrive esattamente il sentimento di impotenza dell'oncologo deluso dalla sua esperienza nella quale le classiche terapie anticancro (chirurgia radio e chemio) portano ben poche speranze ai malati. Alla fine, dopo la morte della moglie, il dottor Winawer, convintosi della validità delle terapie complementari che secondo lui hanno prolungato l'aspettativa di vita della moglie nonché la qualità della sua vita, decide di sviluppare un programma di medicina integrativa presso la famosissima clinica oncologica Sloan-Kettering.
 

4 commenti:

  1. È falso, la moglie del famoso oncologo - che pratica normalmente la chemioterapia ai malati - è morta dopo tre anni. Non ha avuto chemioterapia perché era già una.malata terminale e ha preferito cure compasdionevoli e palliative.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Adamantina, vedo che hai letto solo i titoli e non tutto l'articolo al completo (...)
      un caro saluto

      Elimina
    2. Vero, è morta! Era in condizioni tali che la chemioterapia era inutile. Sieti bugiardi ipocriti e falsi se diffondete notizie così. Sono malata terminale di cancro e vi dico: vergognatevi

      Elimina
    3. Cara Rossella, ti replico la risposta data ad Adamantina: vedo che hai letto solo i titoli e non tutto l'articolo al completo (...)
      E aggiungo che non ho nulla da vergognarmi considerato che ho pubblicato anche il resto.
      PS: benvenuta nel club, anche a me mi hanno data per spacciata ma non mi sento e non voglio sentirmi una malata terminale (col cavolo che lo faccio). I dottori non hanno la palla di vetro.
      Buona vita
      un caro saluto

      Elimina