Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

mercoledì 30 aprile 2014

Laboratorio armonico (1 e 2)

In ognuno di noi c'è un laboratorio, a noi la scelta se lasciarlo in balia dell'accidente o indirizzarlo verso l'armonia.
Il nostro corpo è un luogo di processi biologici e psichici. L'osservazione e lo studio ci mettono di fronte alla sensatezza di quanto accade: ciò che pare accadere accidentalmente non è senza spiegazione.
Riconoscere questo senso ci permette una visione più completa ed integrale della nostra vita.
Da semplice marionetta dell'evento accidentale, possiamo trasformare il nostro corpo in un vero laboratorio armonico, dove gli eventi sono oggetto di studio per comprenderne il significato.

Cosa significa “laboratorio” e cosa significa “armonico”? Parte I

Direttamente dal dizionario, per “laboratorio” si intende “ambiente dotato di attrezzature per la ricerca scientifica e per particolari prove ed esami”.
Mentre per (suono) “armonico” si intende “suono secondario che si produce da un corpo in vibrazione accanto al suono fondamentale”

L’essere umano può essere considerato oggetto di studio secondo questi due principi.

Cosa significa? … [continua parte II] 


1) Cosa significa “laboratorio” e cosa significa “armonico”? 
Direttamente dal dizionario, per “laboratorio” si intende “ambiente dotato di attrezzature per la ricerca scientifica e per particolari prove ed esami”.
Mentre per (suono) “armonico” si intende “suono secondario che si produce da un corpo in vibrazione accanto al suono fondamentale”.
L’essere umano può essere considerato oggetto di studio secondo questi due principi.

Cosa significa “laboratorio” e cosa significa “armonico”? Parte II

Per mezzo di adeguati strumenti e conoscenze, gli accadimenti della nostra vita possono essere considerati oggetti di studio piuttosto che mere accidentalità. 

Nasciamo come laboratorio solo a livello potenziale. Per poter comprendere questa possibilità, cioè la possibilità di trattare noi stessi come “laboratorio”, è necessario comprendere il nostro aspetto “armonico”, ovvero l’intrinseca qualità di essere influenzati dal mondo esterno e di influenzarlo a partire dal mondo interno.
Solo così, cioè trattando l’essere umano come un “sistema aperto” (che però si illude di essere chiuso), potremo mettere in funzione questo laboratorio.

[continua parte III]

Cosa significa?
Per mezzo di adeguati strumenti e conoscenze, gli accadimenti della nostra vita possono essere considerati oggetti di studio piuttosto che mere accidentalità.

Nasciamo come laboratorio solo a livello potenziale. Per poter comprendere questa possibilità, cioè la possibilità di trattare noi stessi come “laboratorio”, è necessario comprendere il nostro aspetto “armonico”, ovvero l’intrinseca qualità di essere influenzati dal mondo esterno e di influenzarlo a partire dal mondo interno.

Solo così, cioè trattando l’essere umano come un “sistema aperto” (che però si illude di essere chiuso), potremo mettere in funzione questo laboratorio.


Un laboratorio che studia se stesso come “sistema chiuso” incorrerebbe presto in enormi difficoltà. Buona parte delle nostre idee, emozioni, interessi, opinioni, sono infatti frutto di ciò che assumiamo dal mondo esterno utilizzando nessun filtro o filtri su cui non abbiamo il controllo.

Di fronte ad ogni evento esterno si crea in noi una risonanza, che ci piaccia o no, che lo vogliamo o no, proprio per questa nostra qualità armonica intrinseca.

Il nostro lavoro può iniziare dall’osservazione di questi fenomeni attraverso strumenti e conoscenze adeguate che permettano al nostro laboratorio di compiere la funzione che gli compete, cioè fornire dati comprensibili.




Sarà ormai chiaro che per indirizzare il laboratorio verso il suo compito naturale, ovvero permettere di studiare, capire, comprendere, è necessaria una qualche “spinta” o “forza” che ne garantisca il corretto funzionamento. 

Entrano così in gioco le conoscenze che ci arrivano dall’esterno, le cosiddette “influenze di tipo B” di cui ci parla Ouspensky, cioè quelle influenze che ci permettono di creare in noi un “centro magnetico” in grado di attrarre conoscenze a noi utili, contrapposte alle “influenze di tipo A”, ovvero le conoscenze non utili allo sviluppo di sé.


2) Le influenze A e le influenze B

Le influenze A sono conoscenze di ogni tipo. Si tratta di informazioni di varia natura che però non hanno la capacità di indirizzare l’uomo verso il suo sviluppo, verso quella forma di consapevolezza che gli spetta di diritto.
Non sono dannose, ma non sono utili per questo tipo di lavoro.

Sono le influenze di tipo B invece a contribuire a questo processo, cioè permettono al nostro laboratorio di funzionare correttamente ed in armonia. Gli garantiscono una direzione, una sensatezza e le istruzioni adeguate. 




Come riconoscere questi due tipi di influenze?


Come facciamo, quindi, a permettere al nostro laboratorio di risuonare armonicamente con le influenze a noi utili?

In questa epoca in cui l’informazione circola libera e senza controllo, vive la generazione “mi piace e condividi”, governata dal fenomeno social network.
Si sente tutto ed il contrario di tutto.


Qualsiasi affermazione, assurda o sensata, è appoggiata da presunte spiegazioni. Il problema non sarebbe così grande se fossimo in grado di distinguere il falso dal vero, l’utile dal non utile.

La verità è che non abbiamo facoltà di decidere quali informazioni trattenere e quali invece lasciare andare.

 
Per quale motivo non abbiamo questa capacità?

Questa capacità deriva dal possedere un “centro magnetico” che ci rende in grado di attrarre conoscenze a noi utili. E’ una forma raffinata di gusto che permette di conoscere il sapore della conoscenza ed integrarla oltre la mera comprensione intellettuale.
Consente di scremare tra la moltitudine di informazioni quelle che sono utili allo sviluppo del potenziale umano, cioè al corretto funzionamento del nostro laboratorio armonico.

Come si forma il centro magnetico?
Si forma grazie alle influenze di tipo B.

Come posso riconoscere le influenze B, cioè quelle utili allo sviluppo di sé?

Grazie al centro magnetico.

Esatto, un fattore sembra annullare l’altro.

E’ necessaria quindi una terza componente, una terza forza: il tempo cairologico.

(continua)

domenica 27 aprile 2014

Falun Dafa - esercizi

I cinque esercizi della Falun Dafa sono lenti, armoniosi e semplici da imparare. Qui di seguito puoi leggere e dare un’occhiata ad ogni esercizio, cliccando su istruzioni potrai vedere i movimenti e la loro descrizione, cliccando invece su Video Clip potrai vedere gli esercizi, dimostrati  dal Maestro Li Hongzhi.
Naturalmente, un modo semplice per imparare è quello di seguire le lezioni gratuite in un luogo di pratica. Non è necessario prendere un’appuntamento. Basta guardare e imparare! Per trovare il luogo di pratica più vicino a te, clicca qui.
Per il video con le istruzioni degli esercizi, per i libri della Falun Dafa e altro materiale, chiedete ai volontari nel luogo di pratica.
Gli esercizi della Falun Dafa sono:

Esercizio 1: Buddha mostra mille mani  

I) Fozhan Qianshou Fa
Principio : Fozhan Qianshou Fa
Il nucleo di questa serie di movimenti è allungare e tirare, in modo da aprire tutti i punti di energia del corpo otturati, attivando un forte movimento di energia nel corpo e sotto la pelle e assorbendo una grande quantità di energia dal cosmo automaticamente, in modo tale che i praticanti possano aprire tutti i canali del corpo fin dall'inizio. Praticando questo esercizio, i praticanti possono sentire il corpo molto caldo e provare una sensazione speciale che conferma l'esistenza di un campo di energia molto forte. Questo dipende dal fatto che tutti i canali d'energia del corpo si stanno aprendo e sbloccando. Questo esercizio è composto da 8 movimenti molto semplici. Ciò nonostante condizionano in senso macroscopico tutto ciò che dovrà evolversi con gli esercizi nell'intera coltivazione. Nel frattempo, i praticanti possono entrare velocemente nello stato in cui si sentono di "essere circondati dal campo di energia". Essendo un esercizio di base del Falun Gong, deve essere praticato prima di tutte le altre serie di esercizi. Questo è un modo per intensificare l'esercizio della pratica.
Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi 
Imparare il 1 Esercizio
·        Istruzioni scritte

Exercise 2: Tenere il Falun in posizione eretta ed immobile

II) Falun Zhuangfa
Principio: Il Falun Zhuangfa è un esercizio in posizione eretta e immobile, composto da 4 movimenti di tenuta della ruota. Praticare con più frequenza questo esercizio aiuterà ad aprire i passaggi di energia dell'intero corpo e a rafforzare la potenza energetica del praticante. Falun Zhuangfa (esercizio di Falun in posizione eretta e immobile) è un esercizio di coltivazione e pratica complessivo, che aiuta a ottenere la saggezza, nonché a migliorare il livello di coltivazione e rinforzare i poteri soprannaturali. Nonostante i movimenti siano semplici, si possono ottenere molti benefici tramite questo esercizio. I principianti potrebbero sentire le braccia molto pesanti e dolorose nella fase iniziale. Però, dopo una pratica costante, troveranno l'intero corpo rilassato e non sentiranno la fatica che si prova dopo un lavoro fisico. Con l'aumento di frequenza e durata della pratica, i praticanti possono sentire la rotazione del Falun tra le braccia. Praticando questo esercizio, i movimenti devono essere naturali e non si deve dondolare. Una leggera oscillazione è normale, bisogna però evitare le forti oscillazioni. La durata di ogni posizione della tenuta di ruota può essere differente tra una persona e l'altra, comunque più a lungo dura, meglio è. Non devi perdere la consapevolezza che stai praticando. Anche nello stato di tranquillità assoluta, devi insistere su questo punto.
Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi 
Imparare il 2 Esercizio
·        Istruzioni scritte

Exercise 3: Penetrazione alle due estremità cosmiche

 
III) Guangtong Liangji Fa
Principio: Questo esercizio serve a mescolare e scambiare il Qi sia dal cosmo che dal corpo umano. Una grande quantità di Qi viene espulso dal corpo e catturato dal cosmo; in un periodo molto breve, i praticanti possono depurare il proprio corpo. Nel frattempo questo esercizio può aiutare i praticanti ad "aprire la cima della testa" e a sbloccare i passaggi sotto i piedi. Con il movimento alternativo "su e giù" le mani seguono l'energia all'interno del corpo e i meccanismi all'esterno: l'energia che va verso l'alto scorre direttamente fuori dalla testa verso lo zenit cosmico e l'energia che scende verso il basso attraversa la pianta dei piedi e se ne va verso il nadir. Poi l'energia ritorna al corpo sia dallo zenit che dal nadir del cosmo, per essere poi espulsa nelle direzioni opposte. Muovere le mani su e giù alternativamente per 9 volte. Al nono percorso, mantenere la mano sinistra per i maschi, (destra per le femmine) in alto in attesa dell'arrivo dell'altra mano. Muovere poi tutte e due le mani insieme verso il basso portando l'energia al nadir, per poi tornare allo zenit attraverso il corpo.
Dopo 9 movimenti delle mani "su e giù", girare il Falun in senso orario nella posizione di basso addome per 4 volte, in modo da ruotare e raccogliere l'energia all'esterno del corpo verso l'interno. Infine congiungere le mani nella posizione di Jieyin (fig. 1-1 ) per terminare l'esercizio.
Prima di cominciare l'esercizio, devi immaginare te stesso come due botti vuote gigantesche e incomparabilmente alte, che raggiungono sia il cielo che la terra, questo aiuta lo scorrimento dell'energia
Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi 
Imparare il 3 Esercizio
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Esercizio 4: La Circolazione Celeste del Falun

IV) Falun Zhoutian Fa
Principio: Questo esercizio serve per attivare l'energia all'interno del corpo umano consentendole di circolare in un'area molto ampia. Invece di passare attraverso uno o più canali, l'energia circola dall'intero lato Yin del corpo al lato Yang ripetutamente. Questo esercizio è molto più elevato rispetto al metodo generale che promuove la circolazione dell'energia attraverso i canali o la Grande e Piccola Circolazione Celeste. E' un esercizio intermedio di coltivazione e pratica. In base ai tre esercizi precedenti, con la pratica di questo, si possono aprire tutti passaggi di energia dell'intero corpo (inclusa la Grande Circolazione Celeste), consentendo all'energia di passare attraverso l'intero corpo, gradualmente, da cima a fondo. La caratteristica rilevante di questo esercizio è che la rotazione del Falun serve a rettificare tutte le condizioni anormali del corpo umano in modo da consentire al suo piccolo cosmo di tornare allo stato originale e all'energia di poter fluire senza impedimento attraverso l'intero corpo. Quando sarà raggiunto questo stato, i praticanti arriveranno ad un livello molto alto della coltivazione di Shijian Fa (la Legge del Triplice Mondo). Per praticare questo esercizio, occorre muovere le mani in conformità con il meccanismo di energia. Ogni movimento è lento, graduale e arrotondato.
Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi 
Imparare il 4 Esercizio
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Esercizio 5: La Via per rafforzare i poteri soprannaturali

V) Shentong Jiachi Fa
Principio: Questo esercizio è una via di coltivazione tranquilla con scopi multipli. Serve a rafforzare i poteri soprannaturali di una persona (incluse le capacità paranormali e la potenza dell’energia) tramite la rotazione del Falun con i gesti della mano di Buddha. In origine questo esercizio apparteneva ad un metodo di coltivazione segreto al di sopra del livello intermedio. Questo esercizio richiede la pratica da seduti in posizione di doppio loto (con l’incrocio delle gambe). Sebbene venga richiesto ai praticanti di incrociare tutte e due le gambe, può essere accettabile l’incrocio di una sola, specie all’inizio. Nel processo di pratica, il flusso di energia è molto forte, come pure il campo energetico che circonda il corpo. Il tempo della seduta con incrocio delle gambe dipende dal livello raggiunto da ogni praticante. Più a lungo dura, meglio è. Più uno si siede, più sarà grande il suo rafforzamento e più sarà veloce l’ottenimento dell’energia di coltivazione. Nella pratica tranquilla di questo esercizio, non pensate a niente e mantenete la mente sgombra per passare dallo stato della tranquillità allo stato di Ding (Samadhi ovvero la tranquillità assoluta). Ricordate però, che il vostro conscio principale deve essere sempre consapevole che state praticando
Estratto da La Via del Grande Compimento del Signor Li Hongzhi 
Imparare il 5 Esercizio
·        Istruzioni scritte
FONTE http://www.falundafa.it/it/Exercises.htm
Per domande o commenti, vogliate contattare: info@falundafa.it

sabato 19 aprile 2014

Aloe: la cura di Padre Zago

Articolo tratto da GreenMe
Più informazioni su: aloe cancro tumori alimentazione vegan 

Aloe arborescens Compton

L'aloe come rimedio anticancro? Dopo la puntata di ieri sera della Iene, in cui si torna a indagare sul legame tra alimentazione e tumore, è tornata alla ribalta la ricetta dell'Aloe Arborescens di Padre Romano Zago, convinto delle proprietà miracolose di questa preparazione, che sarebbe capace di guarire tumori anche in fase avanzata, in breve tempo e senza particolari effetti collaterali.

Avevamo scoperto in redazione qualche tempo fa questo nome e questa ricetta grazie alla segnalazione di una nostra lettrice, che l'aveva sperimentata sul marito malato di cancro (fortunatamente l'uomo è riuscito a sconfiggere il suo male), unitamente alle testimonianze di parenti e amici che hanno intrapreso questo percorso, più o meno felicemente. Cerchiamo di capire di cosa si tratta andando con ordine.

CHI È PADRE ROMANO ZAGO? Nato in Brasile, si legge sul sito a lui dedicato, nell'attuale comune di Progresso, l'11 aprile del 1932, Romano Zago, ascendenti italiani, entra appena undicenne nel seminario Serafico "San Francesco" di Taquari dove porta a termine gli studi. Diviene novizio nel 1952. Studia filosofia a Daltro Filho e Teologia a Divinipolis, in Mato Grosso, e viene ordinato sacerdote nell'ordine dei Frati Minori. È presto nominato professore presso il seminario di Taquari dove aveva iniziato i suoi studi, nel 1971 si laurea anche in lettere ed insegna Francese, Spagnolo, Portoghese e Latino nelle varie case del suo ordine. Nel 1991 viene inviato a prestare il proprio servizio in Israele, dove prosegue nell'insegnamento ai giovani.

Oggi vive e lavora in Brasile, dove è tornato al termine della sua missione in Terrasanta. Nel 1998 ha concesso l'autorizzazione ad un'industria brasiliana a produrre in suo nome il preparato a base di Aloe. È da qui che prende il via la storia dell' "Aloe di Padre Romano Zago", bevanda fedele alla formula originale, e commercializzata in numerosi paesi. Nello stesso anno veniva istituita la Fondazione "Fra Romano Zago", che oltre ad essere attiva nel sostegno a persone in difficoltà e nella solidarietà in genere, conduce un'intensa attività di diffusione e ricerca sui vantaggi e sulle proprietà curative dei prodotti naturali, fra cui l'Aloe ha, ovviamente, un posto di primo piano.

La ricerca di Padre Romano Zago è pubblicata sulla rivista "Terra Santa" e su altre riviste specializzate. È l'inizio della notorietà per il frate francescano e il suo elisir di lunga vita. Rientrato in Brasile nel '95, Padre Romano Zago divulga ulteriormente la sua formula, e comincia a dedicarsi in modo continuativo alla sua sperimentazione e alla cura degli ammalati più gravi e disperati. Convinto dalle numerose guarigioni straordinarie, raccoglie la sua esperienza nel libro "O cancer tem cura" ("Di cancro si può guarire", edizione italiana Adle edizioni, Padova).

LE ORIGINI DELLA RICETTA - È in Israele che Padre Romano elabora la sua scoperta. L'aloe, o Babosa, presente in abbondanti quantità nella regione, è la "materia prima" su cui egli concentra la propria attenzione, nei momenti liberi. "Conoscevo già la pianta - dichiarerà in seguito il religioso, riporta sempre il sito citato, - in Brasile, mia madre ce la dava sempre come lenitivo, quando da bambini ci ferivamo giocando o per tante piccole cose legate ai guai fisici. Ma allora non credevo che una pianta così piccola e diffusa potesse avere un potere guaritivo così grande". Mescolando il succo ricavato dalla frullatura delle foglie della pianta con semplice miele d'api e grappa, ottiene un composto dalle presunte proprietà guaritive straordinarie. 

(meglio usare un mixer che non riscalda tanto quanto il frullatore, e inoltre per chi non ama il dolce o non può ingerirlo causa diabete, può usare un terzo del miele indicato, e parlando invece dell'alcool si può benissimo usare un mezzo limone spremuto. miele e limone (o alcool) vanno aggiunti dopo aver mixerato -passatemi il termine- l'aloe)

GLI INGREDIENTI - Il particolare successo della formula è dovuto ai suoi tre ingredienti: l'aloe innanzitutto, e poi il miele e la grappa. Perché questi ingredienti, come mai miele e grappa (o cognac, o brandy) ad accompagnare le proprietà dell'aloe? "La spiegazione è semplice" dirà lo stesso Padre Romano. Ed in effetti è così. Il miele infatti, sempre che si tratti di miele d'api, naturale e non (troppo) trattato, ha la proprietà di veicolare, di condurre le sostanze curative contenute nel succo d'aloe, fino ai recettori più remoti del nostro organismo, consentendo al preparato di esercitare la sua azione benefica.
Quanto alla grappa, essa effettua un'azione di vasodilatazione, ovvero allarga i vasi sanguigni facilitando la depurazione generale dell'organismo. Il sangue può così purificarsi, eliminando le sostanze infettanti. Inoltre, l'organismo umano non sarebbe in grado di assorbire integralmente il liquido viscoso e ricco di proprietà, ovvero l'aloina, che sgorga quando si incide una pianta di aloe, senza scioglierlo in un distillato. 
 
COME SI PREPARA? LA RICETTA:
  • 350 grammi di foglie di Aloe Arborescens (non Aloe Vera Barbadensis), pari a 3-10 foglie a seconda della lunghezza
  • 350 grammi di miele naturale di qualità (non artificiale e non millefiori)
  • 10 ml di grappa, pari a un cucchiaino (non vanno bene alcool, vino, birra o liquori)
L'ideale, spiega il blog Aloe Arborescens è una pianta con foglie di 40 cm di lunghezza o più (5 anni o più), ma vanno benissimo anche piante con foglie da 20 centimetri almeno (2 anni di età). Tagliare le foglie, il gel non deve vedere mai la luce. 
Scegliere le foglie né troppo in alto perché sono troppo giovani, nè quelle troppo in basso perchè sono ingiallite e appassite. Coprirle dalla luce anche artificiale, basta metterle in un sacchetto di plastica non trasparente. Pulirle dalla polvere con uno straccio asciutto, non bagnarle con acqua. Tagliare via le spine con un coltello, lasciando tutta la buccia esterna. Tagliare a pezzetti e mettere in un frullatore insieme al miele. Quando si è ottenuta una crema verde semi-liquida, si mette in un barattolo opaco in cui non possa entrare la luce e si mette nel frigorifero (non in freezer). 

E' molto meglio però preparare barattoli più piccoli, mantenendo le proporzioni, il grande vantaggio è di avere un preparato ancora più fresco e più efficiente ogni volta. In questo caso, è bene seguire la ricetta con dosi di un terzo rispetto all'originale (120 grammi di foglie di Aloe, pari a 1-4 foglie a seconda della lunghezza; 120 grammi di miele naturale di qualità, non artificiale e non millefiori).

La grappa non è necessaria e non va mescolata nel preparato: va bevuto un cucchiaino quando si assume il preparato per dilatare i vasi. Bisogna assumere 3 di questi barattoli più piccoli di fila senza interruzione. 3 barattoli più piccoli equivalgono quindi a un barattolo grande della ricetta originale. Le dosi, come il numero delle foglie, sono indicative. Il preparato va assunto preferibilmente a stomaco vuoto per migliorare al massimo l'assorbimento dei principi attivi. 

ELISIR ANTI - CANCRO? – Lungi da noi il voler dare false speranze a chi è malato. Ovviamente non siamo medici e non possiamo accertare in alcun modo che questa ricetta faccia davvero guarire dal cancro. Nemmeno i casi di guarigione riportati sono sufficienti per fare letteratura scientifica. Resta il fatto che la ricetta di Padre Zago continua a destare interesse e clamore. Forse l'aloe da sola non basta, ma certamente è in grado di ridurre gli effetti collaterali di chemio-terapia e radio-terapia. C'è da dire, però, che con tutta probabilità nemmeno i protocolli standard bastano da soli: vanno certamente uniti a uno stile di vita e a un'alimentazione più sana. Almeno su questo tutti i medici concordano. 
Roberta Ragni

domenica 6 aprile 2014

NGM - La cura

a cura di Giorgio Beltrammi

Per scoprire come guarire veramente da ogni “malattia”

Introduzione

Queste pagine sono state scritte per offrire alle persone, una ulteriore opportunità di giungere alla guarigione, od alla gestione autonoma della propria vita, in caso siano state colpite da un tumore, anche se in verità è possibile estendere a tutte le malattie, i concetti che verranno esposti.
Al di la della scienza in cui credi – scienza che ancora oggi è alla costante ricerca di una terapia valida ed efficace per la soluzione di eventi come il tumore – dovresti pensare che sebbene la persona si rivolga al medico per essere aiutata, rimane lei il responsabile della sua condizione di salute, mentre il compito del medico è anche quello di fare da educatore, da guida, lasciando alla persona il piacere e la responsabilità di applicare la miglior terapia per se stessa.

Non esiste solo un modo per comprendere la condizione di disagio delle persone e ogni singolo individuo deve essere trattato per quello che è a tutti gli effetti, un essere umano unico e irripetibile; il che porta a dover concludere che è la Medicina a doversi adattare alle persone e non viceversa.
In questa lunga pagina si parla di Nuova Medicina Germanica (NMG).


 

Il Messaggio

Se l’essere umano è giunto fino a qui, significa che la Natura lo ha dotato di tutto quanto necessario perché ciò avvenisse.
La Natura non ci ha selezionato per soffrire.
La Grande Madre non partorisce figli sfigati.
Siamo qui per vivere ed evolvere.
Rileggi più volte questo messaggio e cerca di ricordarlo, ti servirà lungo tutto il corso della lettura e ti permetterà di capire, alla fine, la grande rivoluzione culturale medica e scientifica di cui verrai a conoscenza. Sarebbe bene che te lo annotassi su un foglio a parte e lo leggessi di tanto in tanto. Quando avrai finito, sono convinto che il contenuto di quel foglietto ti sarà bene impresso nella mente.

 

Grazie all’evoluzione

Questa parte si riferisce alle primissime righe del Messaggio:
“Se l’essere umano è giunto fino a qui, significa che la Natura lo ha dotato di tutto quanto necessario perché ciò avvenisse.”
L’uomo rappresenta il prodotto dell’evoluzione più sofisticata del regno animale. Non sarebbe potuto giungere al livello di ottimizzazione ed evoluzione attuale, se non fosse esso stesso la summa e la sintesi di tutto lo sforzo della Natura, fatto affinché la vita vincesse tutte le lotte a cui è continuamente soggetta.
Quali lotte deve sostenere, ogni singolo giorno, una qualsiasi forma di vita?

  • la lotta per il boccone, non inteso unicamente come il boccone di cibo, ma per estensione qualsiasi boccone che conservi e garantisca la vita (aria, luce, suoni, ecc.);
  • la lotta per difendersi dagli attacchi che la vita stessa oppone;
  • la lotta per il proprio ruolo nell’ambito della Natura e della vita;
  • la lotta per mantenere le relazioni con la Natura e le altre forme di vita.
Tutte queste forme di lotta sono state vinte o validamente sostenute grazie a meccanismi automatici che garantissero all’essere vivente di rispondere, in tempo utile, agli stimoli e poter sopravvivere ad essi.
Sebbene ci siano voluti milioni di anni di evoluzione, sebbene le condizioni di vita siano enormemente cambiate con il passare dei millenni, questi automatismi biologici – atti a garantire la sopravvivenza del singolo essere – sono rimasti attivi, efficienti ed efficaci. Nulla è cambiato nei meccanismi di risposta utili alla sopravvivenza; quelli che sono cambiati sono stati i conflitti che causano l’attivazione di tali meccanismi di sopravvivenza.
Milioni di anni fa, ad esempio, si doveva risolvere il conflitto del boccone vero e proprio (il cibo), oggi nella nostra opulenta società non manca il pane, ma possono mancare altre cose, che la persona percepisce come bocconi di sopravvivenza. Ci si può sentire morenti di fame – metaforicamente parlando – davanti ad un bel piatto di pasta calda e gustosa. Come si dice: “Non si vive di solo pane!”

Con l’evoluzione verso l’essere umano, ai meccanismi automatici e irrazionali di sopravvivenza (per la soluzione di conflitti biologici), si sono aggiunti dei meccanismi più sofisticati e coscienti di ripristino e di soluzione dei conflitti (psicologici, morali, comportamentali). La questione è che questi ultimi non escludono i più arcaici, sono loro complementari. Gli effetti dei meccanismi primordiali sono stati semplicemente dimenticati o sono solamente sconosciuti. Lo sono a tal punto da essere visti come fenomeni negativi, impropri, patologici addirittura.

 

Briciole di Embriologia

I tessuti, gli organi e i visceri del nostro corpo hanno differenze strutturali e funzionali ben definite. I diversi tipi di tessuto derivano da tre foglietti tissutali che si formano in età embrionale, quando l’essere umano è nelle primissime fasi della sua formazione. Essi sono tre:
  • endoderma
  • mesoderma
  • ectoderma
I tessuti derivanti da ognuno dei tre foglietti, posseggono degli interruttori di attivazione (relè) a livello del Sistema Nervoso Centrale, nel Cervello per la precisione. Capire e conoscere le strette relazioni nervose tra i diversi tessuti corporei ed il cervello, serve alla formulazione della diagnosi biologica.
L’Endoderma è il foglietto più antico ed è legato ai conflitti del boccone. Non è un caso che sia legato alle strutture del tubo gastro-enterico ed a tutte le sue emanazioni ed evoluzioni. L’endoderma è legato a queste strutture:

  • Alveoli polmonari e cellule caliciformi dei bronchi
  • Orecchio medio
  • Epitelio a cellule cilindriche del tubo gastro-enterico
  • Tubuli collettori renali
  • Sottomucosa orale e rettale
  • Mucosa del corpo uterino
  • Struttura midollare del surrene
  • Trigono vescicale, decidua uterina, ghiandole del Bartolino
  • Prostata, ghiandole produttrici di smegma
  • Parenchima epatico

  • Parenchima pancreatico
  • Parenchima parotideo
  • Parenchima ghiandolare salivare sublinguale
  • Parenchima ghiandolare lacrimale
  • Parenchima tiroideo
  • Parenchima paratiroideo
  • Parenchima ipofisario
  • Coroide
  • Muscolatura liscia
I tessuti derivanti dall’endoderma sono stimolati e governati da relè nervosi collocati nel Tronco cerebrale.
I conflitti che attivano automaticamente i relè del tronco cerebrale sono quelli relativi al boccone e quelli detti “del profugo” ovvero di colui che si sente solo al mondo, il cosiddetto pesce spiaggiato.

Il Mesoderma è il foglietto successivo nella scala evolutiva e si divide in Mesoderma antico e Mesoderma recente. I tessuti derivanti dal primo sono governati da relè nervosi posti nel cervelletto. Quelli governati dal secondo sono governati da relè nervosi posti nella sostanza bianca cerebrale.
Da un punto di vista istologico e strutturale, il mesoderma antico si relaziona con:

  • Derma
  • Giandola mammaria
  • Pleura
  • Peritoneo
  • Pericardio
I conflitti che coinvolgono il mesoderma antico sono quelli dell’attacco alla integrità strutturale e dell’individuo.
Il mesoderma recente è legato alle seguenti strutture anatomiche:
  • Glia
  • Tessuto connettivo
  • Scheletro
  • Muscolatura striata
  • Linfonodi e vasi linfatici
  • Vasi sanguigni
  • Parenchima renale
  • Parenchima ovarico
  • Parenchima testicolare
  • Corpo vitreo
I conflitti che coinvolgono il mesoderma recente sono quelli di auto-svalutazione, di svilimento personale.
Il foglietto embrionale più recente è l’Ectoderma i cui tessuti e strutture correlate sono governati da relè nervosi posti nella corteccia cerebrale o neocorteccia. I tessuti e le strutture correlati all’ectoderma sono:

  • Epitelio pavimentoso degli archi branchiali
  • Epitelio pavimentoso della mucosa bronchiale
  • Intima delle arterie coronarie
  • Epitelio pavimentoso delle vie biliari intra ed extra-epatiche
  • Epitelio pavimentoso dei dotti pancreatici
  • Epitelio pavimentoso del bacinetto renale
  • Mucosa dell’uretere
  • Mucosa della vescica
  • Mucosa dell’uretra
  • Epitelio pavimentoso dell’epidermide
  • Epitelio pavimentoso di palpebre e congiuntive
  • Cornea
  • Cristallino
  • Epitelio pavimentoso dei dotti galattofori
  • Smalto dei denti

  • Mucosa nasale
  • Epitelio pavimentoso della bocca
  • Epitelio pavimentoso dei seni paranasali
  • Epitelio pavimentoso dei 2/3 superiori dell’esofago
  • Dotti lacrimali
  • Dotti salivari di parotide e ghiandole salivari sublinguali
  • Dotti escretori tiroidei
  • Epitelio pavimentoso della laringe
  • Intima delle vene coronarie
  • Vescicole seminali
  • Mucosa di collo e orifizio uterino
  • Mucosa vaginale
  • Mucosa rettale
  • Cellule beta del pancreas
I conflitti che attivano i relè ectodermici sono quelli di territorio e quelli di separazione.

 

Conflitti e “sentito personale”

Che cos’è un conflitto biologico?
È una condizione per la quale l’individuo si trova in crisi e rischia di soccombere. Il suo organismo si prepara a dare tutto quello che può per cercare di riportare pace ed equilibrio dentro se, per evitare di… di morire!
Il Conflitto Biologico è appunto una condizione per la quale vengono attivati quei meccanismi di salvaguardia di cui si è parlato poco fa.
Non si tratta di conflitti psicologici, sentimentali o di stress, a questi la persona può far fronte abbastanza disinvoltamente. Qui si parla di conflitto biologico, in questo caso è in ballo l’esistenza della persona.
Ad esempio un individuo vive il lutto drammatico della perdita improvvisa di un figlio. Lo shock è terribile, agghiacciante e a seconda delle modalità con cui è avvenuta la perdita, il valore conflittuale cambia. La persona di cui sopra potrebbe vivere la sensazione shoccante di non essere stato un buon padre, di non aver saputo proteggere il proprio cucciolo. Si svaluta ed entra in conflitto. La Natura risponde al conflitto primordiale “La specie è in pericolo” e avvia i meccanismi automatici per i quali impone all’individuo di essere pronto a fecondare nuovamente la propria femmina, ripristinare la prole e salvare la prosecuzione della specie. Produce più tessuto testicolare (aumenta il volume del testicolo, crea nuovo tessuto più forte e più attivo che la scienza moderna poi chiama impropriamente tumore)!
Non è un meccanismo razionale, è un fenomeno biologico automatico, ti ricordi?
Il conflitto cerca di far si che il procreatore faccia questa sua parte e garantisca la prosecuzione della specie.
Attenzione però!!!
Non è detto che tutti i padri che perdono un figlio provino lo stesso shock di auto-svalutazione. Il valore che ogni individuo da’ al suo shock conflittuale dipende, come detto, da vari fattori, educativi, religiosi, materiali e di tantissimi altri generi. Ricordi sempre, non lo dimentichi mai, che ogni individuo è unico nell’aspetto, nelle azioni, nei pensieri e nelle emozioni.

Quanti e quali sono i conflitti di maggior rilievo?
Fondamentalmente sono cinque:

  • Del boccone ovvero quello relativo a tutto ciò che genera e sostiene la vita, sia esso il cibo, l’aria, la luce, il suono. La persona è in conflitto per mancanza di cibo, di affetto, di luce, di voci, o di tutto ciò che essa ritiene fondamentale per la sua vita, oppure può essere in conflitto per un boccone improprio, indesiderato, “sporco”.
  • D’attacco ossia quello relativo alla propria difesa, alla propria integrità. La persona si difende, cerca di mantenere integra e salda la propria struttura corporea.
  • Di svilimento ossia quello relativo alla percezione della propria incapacità/non-volontà, vera o presunta, indotta o meno, di affrontare la vita e le cose che le appartengono.
  • Di territorio ovvero quello relativo alla preservazione dei propri spazi e delle proprie cose, alla conservazione dei propri affetti.
  • Di separazione ovvero quello relativo alla disconnessione, alla mancanza di contatto, alla perdita degli affetti, al contatto indesiderato.
Entra in campo, quindi, la chiave che innesca il fenomeno singolare della reazione shock/conflitto: il sentito personale. Che cos’è?
È la singolare interpretazione e valorizzazione psichica che un individuo da ad un evento. È, in altri termini, la ragione causale che continua a sfuggire agli scienziati, ovvero il motivo per cui ogni singolo caso clinico è diverso da ogni altro.
È anche la ragione per la quale le attuali terapie non funzionano, o non danno affidabilità e coerenza di risultato. Sono fallimentari perché si fondano sul concetto che tutti gli uomini sono uguali tra loro.
Di fronte ad un evento shoccante sostanzialmente uguale, ogni persona reagisce differentemente, anche in base a condizioni estemporanee, a retaggi educativo/religiosi, a fatti personali ed a tantissime altre ragioni.
A questo punto l’affermazione più logica potrebbe essere la seguente:
“Ma allora curare la gente è una questione personale. È troppo difficile!”
Esatto.
È difficile sia da comprendere, che da accettare, ma è così.
Ogni persona, quando sta male davvero, cerca si una medicina per star bene, ma ancor più cerca l’aiuto dei suoi simili, il loro conforto, il loro ascolto, la loro similitudine, il loro amore. Questo cercare aiuto in altre persone è una impostazione naturale, perché non tenerne conto o dargli un valore sottostimato?

Dicevo che ognuno risponde come può. Chi vive lo shock come privazione o come porcata (boccone sottratto, indigesto, sporco/contaminato), chi lo vive come attacco alla propria integrità, chi come motivo di svilimento personale, chi come una separazione mortale, chi come violazione del proprio territorio.
Non bisogna commettere l’errore di giudicare la persona per ciò che ha provato e continua a provare. La persona non è in giudizio. La persona avverte lo shock a suo modo, ne ha tutti i diritti e comunque non ci si può fare nulla.
È importante comprendere che sebbene l’individuo cerchi di anteporre sempre la ragione a quanto gli accade, ci sono avvenimenti e cose della sua vita che – inconsciamente – la mettono a repentaglio ed è allora che intervengono quei meccanismi automatici e inconsci di risposta, che prescindono da ragione e volontà.
Non importa quello che conta per l’individuo razionale, in alcune condizioni critiche importa solo quello che serve a mantenere in vita l’individuo biologico, più che razionale.
La Natura non si perde in questioni morali o etiche o di convenienza, la Natura deve proteggere i suoi figli, come qualunque altra Madre.

È un po’ come quando si va in automobile a tutta velocità. Il motore è al massimo e comincia a dare segni di cedimento, gli allarmi si accendono, il motore fa molto rumore (che è una forma di allarme). L’auto ci sta dicendo di rallentare, ma noi anteponiamo la volontà. Eppure il motore e l’intera auto non possono più sopportare la nostra volontà. Le componenti dell’auto vanno in conflitto con le leggi fisiche.
L’auto si rompe!
Si ferma. Non le abbiamo dato ascolto, finché è intervenuto qualcosa che l’ha fatta fermare o fortemente rallentare. La natura dei materiali che la costituiscono ha impiegato i meccanismi di salvaguardia propri di quei materiali, per risolvere i conflitti fisici. Ha scavalcato la nostra volontà ed ha raggiunto l’obiettivo, salvare l’auto nella sua interezza.

 

Il peso delle parole

Nella professione di medico, il rapporto con gli assistiti ha assunto un certo tono, una certa completezza, una certa coerenza, una certa sonorità ed un certo distacco. Probabilmente egli cerca di mantenere una certa imparzialità, per cercare di non immedesimarsi troppo – come potrebbe con tutte le persone che gli si rivolgono? Questo è logico, diciamo conforme alla pratica comune di una Medicina che, in quanto scientifica, cerca di rendere scientifico (riproducibile e rigido) anche l’approccio agli esseri umani.
Solo che gli esseri umani sono tutti differenti, l’uno dall’altro. Sarebbe auspicabile ed opportuno che effettuasse delle differenze, che si adattasse ad ogni persona che visita. Solo in questo modo potrebbe capire bene come aiutarla con maggiore e biologica efficacia.

Non dare paziente ascolto ad una condizione di disagio può far molto male, perché la persona potrebbe non sentirsi presa in considerazione o non opportunamente valutata. Potrebbe essere vittima di un nuovo conflitto (svalutazione o abbandono) con le conseguenze del caso.
Drammatizzare una condizione di disagio di salute può uccidere la persona ed essere alla base di altri conflitti non meno gravi di quelli che l’hanno portato a consulto. Spesso le inesorabili, asettiche parole mediche possono essere alla radice di un nuovo shock conflittuale e precipitare la persona in una nuova spirale conflittuale (paura della morte, attacco, svilimento, paura di morire di fame).
Alla persona va detta la verità, certo, ma con parole che non siano per lei motivo di disperazione e paura. La paura ammazza la speranza e ferma la persona. La paura è il passepartout della morte.
Quello che il paziente potrebbe volere e spesso desidera, non è sentire parole scientifiche o leggere fredde e incomprensibili scritture di un radiologo o di un endoscopista; vorrebbe sentire parole di speranza, esprimere le sue parole, essere ascoltato con pazienza e accoglienza. È lui che dovrebbe dare le informazioni sulla sua vita non più tanto serena e solo dopo potrebbe chiedere cosa fare.

 

Le Cinque Leggi Biologiche

Per introdurre questo cruciale capitolo, prendo a prestito le parole del Dr. Hamer:
“Per la medicina ufficiale, come pure per la medicina alternativa, tutte le cosiddette malattie sono considerate degli “errori” della natura, come una deficienza del cosiddetto “sistema immunitario”, come qualcosa di “maligno” che tenta di distruggere l’organismo. Per questo la “malattia” deve essere combattuta e debellata con tutti i mezzi di strategia medico/militare a disposizione. [...].
Naturalmente non è facile riuscire, al primo tentativo, a fare il salto in una nuova dimensione e di pensare in modo biologico in medicina. “

 

1^ Legge Biologica – La DHS

Ogni automatismo biologico di difesa (Speciale, Biologico, Sensato o SBS) si attiva a seguito di una DHS o Dirk Hamer Syndrome.
Dirk Hamer era il figlio di Ryke. È morto a seguito di un tragico incidente, nel 1978. La DHS si fonda su tre criteri che ne illustrano le caratteristiche:
  1. Primo criterio: La persona vive un gravissimo shock emozionale, inaspettato, improvviso, molto drammatico, vissuto in e con un senso di solitudine. L’individuo è preso in contropiede, non è preparato.
    Proprio per queste ragioni è per lui difficile, se non impossibile, parlarne. Possono mancargli le parole e ritenere che nessuno sarà in grado di capire il suo dramma. Non essendo preparato a uno shock simile, la Natura risponde per lui, innescando quei meccanismi di cui si è detto fino ad ora e chiamati Programmi Speciali Biologici e Sensati o SBS.
  2. Secondo criterio: Lo shock causa l’avvio simultaneo dell’automatismo SBS a livello di psiche, di cervello e di organo/tessuto.
    Questo automatismo SBS ha un contenuto diversificato in base ad una concatenazione di pensieri che avviene fulmineamente nel momento dello shock. Chi vive la separazione, chi il tradimento, chi la privazione, chi la violazione, chi l’attacco, ecc. Tutto è al di fuori della razionalità e del controllabile razionalmente.
    Nel cervello questo shock lascia delle tracce (dette Focolai di Hamer o FH), visibili alla TAC, nella sede del relè attivato dall’automatismo SBS.
    Questo FH ha dimensioni e corredo sintomatico direttamente proporzionali all’entità ed alla durata del conflitto che si genera nel momento dello shock.
  3. Terzo criterio: Il decorso dell’automatismo SBS è sincrono su tutti e tre i livelli: dalla DHS fino alla soluzione del conflitto, compresa la crisi epilettica/epilettoide nel punto culminante della fase di riparazione, e ritorno alla normalità!.
    Se il conflitto è più intenso, allora anche il cosiddetto cancro nell’organo è più grande. Se il conflitto si attenua, ciò accade anche sugli altri livelli. Se il conflitto si risolve, cioè si arriva ad una soluzione, questa avviene anche su tutti e tre i livelli. Se si verifica una recidiva, si manifesta una recidiva su tutti e tre i livelli.
    Infine, la conflittolisi è un momento molto delicato e decisivo: ogni malattia ha i propri sintomi di riparazione ben definiti che si manifestano solo dopo la soluzione del conflitto.

 

2^ Legge Biologica – La Bifasicità dell’SBS

Un automatismo SBS è composto di due fasi, a condizione che il conflitto sia risolto
Dopo lo shock subito, l’individuo va in conflitto ed inizia a caricarsi; è in conflitto attivo (CA) ed è in fase simpaticotonica (in cui prevale il sistema simpatico) o fase fredda. Tutto viene orientato alla soluzione del conflitto (pensieri monotematici orientati ossessivamente al conflitto, circolo sanguigno centralizzato, scarso appetito, pressione sanguigna alta, dimagrimento, veglia costante, arti freddi e talora sudati, ecc.) e la Natura fa si che l’individuo sia nelle condizioni ideali per risolverlo.
Se l’individuo arriva a risolvere il suo conflitto (Conflittolisi o CL), la fase simpaticotonica cessa per lasciare il campo a quella vagotonica e di riposo/ripristino dell’equilibrio, detta fase calda. L’individuo diventa sintomatico, mostrando i segni lasciati dalla lotta (febbre, dolore, spossatezza, infiammazione) e deve solo riposare, riprendersi, far tornare l’equilibrio tra fase simpaticotonica (giorno) e fase vagotonica (notte).

bifasicita immagine
La vagotonia permanente si interrompe in pratica nel suo punto più profondo con la cosiddetta crisi epilettoide o epilettica: punta simpaticotonica che indica il punto di svolta della fase vagotonica. Ciascuna fase di riparazione, sempre che essa non venga interrotta da una recidiva di conflitto attivo, ha anche una crisi epilettoide o epilettica, cioè un punto di svolta nella fase di riparazione che coincide con il punto più profondo della vagotonia e dove il paziente diviene fortemente sintomatico e, di solito, giunge all’osservazione del medico (per improvvise coliche, crisi convulsive, dolori cardiaci anginosi, sanguinamenti, ecc.).

 

3^ Legge Biologica – Comportamenti dei tessuti e foglietti embrionali

I tessuti organici si comportano diversamente in base alla loro appartenenza embrionale
La terza legge biologica classifica tutti i disagi di salute in base al foglietto embrionale di appartenenza. Cioè se distinguiamo tutte queste diverse formazioni tumorali e ulcere secondo la storia evolutiva, ovvero in base ai criteri dei diversi foglietti embrionali, si evidenzia che le “malattie” appartenenti al medesimo foglietto embrionale mostrano anche le stesse caratteristiche e particolarità.
Infatti, in base alla storia evolutiva, a ciascuno di questi foglietti embrionali fanno capo:

  • una speciale area cerebrale
  • un determinato tipo di contenuto conflittuale
  • una determinata localizzazione nel cervello
  • un’istologia ben specifica
  • dei microbi specifici relativi al foglietto embrionale
Da quanto ha appena letto, puoi capire quanto può essere “naturale” intuire come vanno le cose. Se la diagnosi istologica è già fatta, basta ricondurre l’esito dell’esame al foglietto embrionale di appartenenza, che indicherà quale area del cervello presenta il FH e da qui capire che tipo di conflitto vive o ha vissuto la persona e se è ancora attivo o in fase di risoluzione.

4^ Legge Biologica

L’importanza dei microbi
Sinora la tua comprensione dei microbi si limitava a ritenerli causa delle malattie infettive. Hai sempre creduto che i microbi fossero in costante lotta con noi per determinare la nostra distruzione e che tale distruzione non avviene perché il nostro sistema immunitario funziona bene. Tuttavia, sai oggettivamente spiegare quale sia la ragione per cui la Natura ha creato dei microorganismi che vogliono assolutamente distruggere un altro figlio della Natura stessa?
Comunque questa visione sembra ovvia, perché nelle cosiddette malattie infettive, di fatto troviamo quasi sempre anche tali microbi. In realtà però questo non è del tutto corretto e completo. Anche in queste patologie, ritenute infettive, si è sempre dimenticato o tralasciato di considerare anche la prima fase della stessa patologia, infatti la fase sintomatica delle presunte malattie infettive segue sempre una precedente fase di conflitto attivo.
I microbi iniziano la loro funzione non a caso, ma per precise ragioni e condizioni che sono costruite e controllate dal grande computer che si chiama cervello.
Secondo la legge della bifasicità di tutte le malattie, alla soluzione del conflitto tutti i microbi, senza eccezione, operano esclusivamente nella seconda fase, dunque nella fase di riparazione, a partire dalla soluzione del conflitto fino alla fine della fase di riparazione.


5^ Legge Biologica

La Quintessenza
La quinta legge biologica della natura capovolge completamente il modo con cui consideri l’intera medicina. Se consideri separatamente i singoli foglietti embrionali, ti rendi conto chiaramente che esiste un senso biologico e che le malattie non rappresentano un errore della natura, da combattere, bensì che ogni malattia è un evento sensato. Se smetti di considerare le presunte malattie come qualcosa di “maligno”, errori della natura o punizioni di Dio, ma le intendi come parti o singole fasi dei nostri programmi speciali, biologici e sensati (fatti per salvarci la vita in caso di pericolo), si evidenzia il senso biologico che è contenuto in ciascun SBS.
Se ad una persona è stata formulata una diagnosi molto severa, pronunciata con freddezza e con termini violenti, lo shock è determinato dal sentire biologico “morirò, mi manca l’aria, mi manca la vita”. L’SBS più logico e automatico è quello di produrre più tessuto polmonare per aumentare l’acquisizione di ossigeno (la rappresentazione stessa della vita), ecco la comparsa del focolaio che poi si vede all’indagine radiologica. Viene ritenuto un tumore, ma in realtà è solo la risposta estemporanea data dalla Natura alla minaccia di morte che vive il paziente.
Gli esempi possono essere moltissimi, che potrai leggere nelle prossime righe. Quello che conta è che tu capisca che quanto capita alle persone, non è senza senso, non è una materializzazione della sfiga, non è una punizione di qualche entità suprema, ma un modo sensato ed eccezionale, usato dalla Natura, per rispondere a conflitti altrettanto eccezionali che l’umano, da solo e con la sua ragione/volontà, non potrebbe risolvere.

 

Le cosiddette “malattie”

Scendiamo quindi nella visione pratica, illustrando brevemente le malattie più comuni da un punto di vista meramente biologico, richiamato alle 5 Leggi Biologiche ed al senso che esse racchiudono.
Ogni breve scheda contiene informazioni generiche, utili solamente a comprendere il ragionamento che sta alla base della NMG.

 

Malattie della cute e degli annessi

 

Malattie dell’epidermide

(Eczema, Dermatite, Psoriasi, Vitiligine. Orticaria)
L’Epidermide fa parte dei tessuti di derivazione ectodermica, quindi in relazione con la corteccia cerebrale.
Il Conflitto alla base di queste manifestazioni è la separazione (mancanza di contatto o voler evitare il contatto) da partner, genitori, amici, famiglia, ecc.
Nella fase CA si verifica una ulcerazione impercettibile dell’epidermide, il cui senso biologico è quello di rendere insensibili le aree di contatto.
Nella PCL i virus procedono a favorire il ripristino dell’epidermide con comparsa di rossore, bruciore, ipersensibilità, prurito. Il senso biologico è evidente: ripristinare la sensibilità al contatto.

 

Malattie del derma

(Melanoma, Verruche, Herpes, Lupus, Acne)
Il derma fa parte dei tessuti di derivazione mesodermica antica, in relazione con il cervelletto.
Il conflitto che sta alla base delle patologie del derma, è quello di attacco alla propria persona. In alcuni casi (verruche) esprimono vergogna.

 

Malattie dell’apparato digerente

 

Esofago

(Tumori, Acalasia)
L’esofago superiore fa parte dei tessuti di derivazione ectodermica, governati da relè nella corteccia cerebrale. Si lega ai conflitti di territorio (“è un’invasione che non mando giù!”) ed al senso di pienezza (“non ne posso più, sono pieno fino alla gola!”).
L’esofago più basso è territorio endodermico, quindi legato a relè del tronco cerebrale. Si lega a conflitti riguardanti il “boccone”, al “non riuscire a mandar giù!” od al temere di non riuscire a ingoiare per timore che qualcuno porti via il boccone.

 

Stomaco

(Tumori, Ulcere)
Il corpo e il fondo gastrico sono territorio endodermico, influenzato dai relè situati nel tronco cerebrale. Sono legati quindi a conflitti riguardanti il “boccone” che rimane sullo stomaco (“ce l’ho ancora sullo stomaco!”).
La piccola curvatura è territorio ectodermico, controllato e influenzato da relè presenti nella corteccia cerebrale. È legata a conflitti di territorio in cui non si riesce a sopportare la diatriba, l’invasione, la presenza di persona indigesta (“mi sta sullo stomaco!”).

 

Duodeno

(Ulcere, Polipi)
Il bulbo duodenale fa parte del comprensorio ectodermico ed è quindi neurologicamente gestito da relè che si trovano nella corteccia cerebrale. Si lega a conflitti di territoriodel tutto simili a quelli esposti per la piccolo curvatura gastrica, a cui ti rimando.
La 2^ e 3^ porzione duodenale fanno parte dei tessuti endodermici e gestiti da relè che si trovano nel tronco cerebrale. Sono legate a conflitti del “boccone” come le contrarietà all’interno della famiglia, nel contesto lavorativo, quando si ha a che fare con persone sgradevoli, “indigeste”, ecc.

 

Fegato

(Tumori, Cisti, Ascessi)
Il parenchima epatico è parte dei tessuti endodermici e governati quindi dal tronco cerebrale dove si trovano i suoi relè di attivazione.
Si lega ai conflitti di paura per il “boccone” (privazione), alla paura di morire di fame, di non avere di che sostentarsi, di non riuscire a garantire il sostentamento alla famiglia, di avere problemi economici gravi.

 

Vie Biliari

(Tumori, Calcolosi)
Le vie biliari, intra ed estraepatiche, fanno parte del comprensorio ectodermico ed hanno i relè di attivazione nella corteccia cerebrale.
Sono legate ai conflitti territoriali dove regna la collera, l’odio, il rancore per le persone. Se sono coinvolte le vie intraepatiche si tratta di collera per la paura di non avere di che vivere per colpa di qualcuno, se sono invece coinvolte le viene extraepatiche si tratta solamente di collera.

 

Digiuno/Ileo

(Ileite e Morbo di Crohn)
Digiuno e Ileo sono strutture derivanti dal tessuto endodermico, il più antico è quello governato da relè che si collocano nel tronco cerebrale.
Rispondono a conflitti relativi alla digeribilità del boccone (mancata assimilazione), alla impossibilità di digerire un evento, una parola di troppo. Si legano anche a conflitti di mancata assimilazione riferita al gruppo, alla famiglia, al lavoro.

 

Appendice/Ceco

(Appendicite, Tumori, diverticoli)
Anche queste aree del tratto digerente, fanno parte del comprensorio endodermico e sono quindi gestite da relè nervosi posti nel tronco cerebrale.
Sono legati a conflitti legati a un boccone “sporco”, “ingiusto”. L’individuo vive il conflitto di aver subìto o visto una “porcata”, una ingiustizia sporca dai componenti della propria famiglia genitoriale.

 

Colon ascendente, trasverso e discendente

(Tumori)
Al pari di Ceco e Appendice, il colon ascendente, trasverso e discendente sono strutture di origine endodermica e hanno i relè di attivazione nel tronco cerebrale.
Sono attivati da conflitti per un “boccone” troppo sporco, ripugnante (offesa, brutte parole), vile (raggiro, frode) e da torti indigesti difficili da espellere.

 

Sigma/Retto superiore

(Tumori, diverticoli)
Anche questo tratto è pertinenza tissutale endodermica e viene attivato da relè posti nel tronco cerebrale.
L’individuo soffre di un conflitto da “boccone” avvilente, vergognoso. Ha la netta sensazione di “averlo preso in quel posto!”, specie da familiari e figli.

 

Retto distale

(Ragade, Emorroidi, Tumori)
La parte finale del retto fa parte del comprensorio ectodermico, con i relè di attivazione dell’SBS collocati nella corteccia cerebrale. Si attiva in seguito a conflitti di territoriodove l’individuo non sia in grado di definire il proprio ruolo nel gruppo o nel suo territorio (famiglia, lavoro, rapporti d’amicizia). Si lega anche alla perdita di appartenenza ad un gruppo, alla perdita di posizione nel territorio di propria competenza.

 

Peritoneo

(Mesotelioma, Ascite)
Il peritoneo è un tessuto di derivazione mesodermica antica e fa parte delle strutture difensive. I relè di attivazione si trovano nel cervelletto e rispondono a conflitti di attacco.
L’individuo può attivarli in caso di attacco alla pancia (“è stata come una pugnalata allo stomaco!”) a seguito di una brutta diagnosi o di attacchi verbali o di minacce.

 

Malattie del sistema endocrino

 

Corteccia del surrene

(Tumori)
La corteccia surrenalica fa parte del comprensorio mesodermico recente, i cui relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale. Questi relè vengono attivati in caso diconflitto di auto-svalutazione, quando l’individuo non riesce a trovare una direzione giusta, o quando ritiene di essere incapace di scegliere la via da percorrere o quando sente o crede di avere sbagliato direzione.

 

Pancreas

(Tumori, Cisti)
Il parenchima pancreatico fa parte dei tessuti di derivazione endodermica, collegati a relè posti nel tronco cerebrale. Si lega a conflitti del “boccone”, a conflitti intensi e consumati all’interno del nucleo famigliare.

Possono essere conflitti di contrarietà riguardanti un “boccone” desiderato e mancato (eredità?). Può anche innescarsi in caso di perdita, o minaccia di perdita, in famiglia, una perdita grave ben oltre il semplice “boccone” (perdita di un affetto, di un famigliare importante). Anche il senso di colpa per essere rimproverati di avere sottratto qualcosa in famiglia, può essere la causa di problemi al parenchima pancreatico.

 

Diabete

(cellule ß)
Le cellule ß del pancreas sono territorio tissutale ectodermico, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale. Sono attivati da conflitti di opposizione, di lotta per difendersi da qualcosa o da qualcuno. Ci si prepara alla lotta. Il calo funzionale delle cellule ß risponde al bisogno di maggior dolcezza per una vita troppo amara.

 

Ipoglicemia

(cellule alfa)
Le cellule alfa del pancreas sono, come le beta, pertinenza del foglietto ectodermico, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale. Rispondono a conflitti legati al senso di rifiuto di una situazione, di persone, di parole. Lotta per evitare qualcosa di non voluto (“È una cosa che non accetto!”), per evitare una dolcezza non richiesta.

 

Tiroide (acinosa)

(Iper e ipotiroidismo, Gozzo, Morbo di Basedow)
Il tessuto acinoso tiroideo fa parte del comprensorio endodermico, i cui relè di attivazione in caso di SBS si trovano nel tronco cerebrale. Rispondono a conflitti legati al “boccone”, alla velocità nell’agguantare il boccone, al non farsi scappare l’occasione, all’ansia di non perdere il boccone che sfugge. “Bisogna fare in fretta!”. “Bisogna tenere gli occhi aperti per non perdere il momento!”. Ansia di non riuscire a fare tutto quanto c’è da fare. Gli occhi sono più grandi della bocca.

 

Tiroide (dotti)

(Noduli benigni, Tiroiditi, Tiroidite di Hashimoto)
I dotti escretori tiroidei fanno parte del tessuto derivante dal foglietto ectodermico ed hanno quindi i relè di attivazione nella corteccia cerebrale.
Rispondono a conflitti di ansia e timore per il proprio territorio. L’individuo teme di non farcela ad adempiere ai suoi compiti, ritiene di avere troppe cose da fare, teme per la difesa delle sue cose, sente il pericolo imminente, ha urgenza di fare e avverte il senso di avere le mani legate.

 

Paratiroidi

(Adenomi)
Le paratiroidi sono derivate dal tessuto endodermico e sono quindi attivate da relè posti nel tronco cerebrale. Sono attivate da conflitti riguardanti l’afferrare il “boccone”, al non riuscire ad inghiottirlo (“Non mi va giù!”) per le paratiroidi destre, oppure vorrei sputarlo, ma non ce la faccio (“Avrei dovuto sputargli in faccia!”) e non riesco a ribellarmi (paratiroidi sinistre).

 

Malattie ginecologiche

L’apparato genitale femminile è, dal punto di vista istologico ed embriologico, molto complesso. Le varie strutture che lo compongono, hanno tessuti derivanti da tutti i foglietti embrionali, vediamoli:
  • Endoderma
    • Mucosa del corpo uterino
    • Decidua uterina
    • Ghiandole del Bartolino
  • Mesoderma antico – Ghiandola mammaria
  • Mesoderma recente – Parenchima ovarico
  • Ectoderma
    • Epitelio pavimentoso dei dotti galattofori
    • Mucosa del collo e dell’orifizio uterino
    • Mucosa vaginale

 

Tessuto interstiziale ovarico

(Cisti ovariche)
Il tessuto ovarico interstiziale fa parte dei tessuti mesodermici recenti, con i relè di attivazioni posti nel midollo cerebrale.
Vengono attivati da conflitti di auto-svalutazione (“Non sono in grado di avere figli.” “Non sarò madre!”) o di svalutazione da parte del partner. Può essere attivo un conflitto di perdita, voluta o accidentale, di un figlio a cui si abbina un senso di colpa o di ingiustizia.

 

Endometrio del corpo uterino

(Tumori)
Il tessuto endometriale (lo strato più interno dell’utero) del corpo uterino è territorio endodermico, con i relè di attivazione presenti nel tronco cerebrale. Vengono attivati daconflitti relativi ad una sessualità rifiutata, abnorme o ritenuta sporca (ricatto sessuale), oppure alla perdita di un “figlio virtuale” o ritenuto tale (come la nonna a cui viene impedito di vedere il nipote, oppure la mamma che vive male la separazione della figlia dal proprio marito.)

 

Miometrio

(Fibromi uterini)
Il miometrio (il muscolo dell’utero) fa parte del territorio mesodermico recente ed ha i relè di attivazione nel midollo cerebrale, attivati da conflitti di svalutazione. In questo caso il conflitto che sta alla base dell’attivazione è di auto-svalutazione per l’incapacità di avere figli, di portare avanti una gravidanza, di avere la famiglia desiderata. La donna si svilisce per l’incapacità – voluta o subita – di avere figli.

 

Endometrio del collo uterino

(Tumori, Polipi)
L’endometrio del collo dell’utero è pertinenza del foglietto ectodermico, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale e sono attivati da conflitti di separazione. In questo caso la donna vive una separazione ed una forte frustrazione nei confronti dell’uomo che ama. Viene vissuto come un tradimento od un rapporto di coppia frustrante.

 

Ghiandole del Bartolino

(Bartolinite, Cisti)
Le ghiandole del Bartolino sono territorio endodermico e vengono attivate da relè che si trovano nel tronco cerebrale. Vengono attivati da conflitto per il “boccone” sessuale, ovvero la mancanza di rapporto sessuale desiderato.
La secchezza vaginale può essere determinata dal conflitto di punizione per cui la donna ritiene che il rapporto sessuale sia sconveniente o peccaminoso, o inutile e vuole evitarlo.

 

Ghiandola mammaria

(Tumori, Mastiti)
La ghiandola mammaria è pertinenza del foglietto mesodermico antico e viene attivato da relè posti nel cervelletto. Il conflitto che sta alla base dell’SBS è quello di svalutazione.
Occorre fare una distinzione tra donna destrimane e donna mancina:

DestrimaneMancinaMammella sinistra
Conflitto di attacco al nido (figli veri o ritenuti tali, casa, persone di casa, madre)
Mammella destra
Conflitto di attacco al partner o ritenuto tale, padre, sorelle, fratelli, colleghiMammella sinistra
Conflitto di attacco al partner o ritenuto tale, padre, sorelle, fratelli, colleghi
Mammella destra
Conflitto di attacco al nido (figli veri o ritenuti tali, casa, persone di casa)

 

Dotti galattofori

(Carcinoma duttale)
I dotti galattofori fanno parte del comprensorio ectodermico e sono attivati da relè posti nella corteccia cerebrale. Alla base della attivazione dell’SBS c’è il conflitto di separazione (“Mi è stato strappato dal seno!” oppure “M’ha portato via il marito!”).
Come per il parenchima mammario, anche in questo caso valgono le suddivisioni tra destrimani e mancine.

 

Malattie del sangue e del sistema linfatico

La produzione del sangue avviene tramite il midollo osseo che fa parte dei tessuti derivanti dal mesoderma recente. I relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale e sono attivati da conflitti di auto-svalutazione.
L’individuo si sente grandemente svalutato, giungendo a non concepire alcun senso della vita e non trova più forza vitale, non si difende adeguatamente.
L’Anemia è segno di una grave perdita di senso per la propria vita. La vita non è più degna di essere vissuta.
La Leucemia è una fase successiva ad una osteolisi che è, a sua volta, la manifestazione di un conflitto di svalutazione. Occorre indagare su questa svalutazione.
La Piastrinopenia indica un conflitto di svalutazione per il quale l’individuo crede di possedere un cattivo sangue, di essere di cattivo sangue, oppure non ritiene di essere in grado di lottare e proteggersi.

Il sistema linfatico deriva dal foglietto mesodermico recente, i cui relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale. I conflitti che attivano questi relè sono quelli di auto-svalutazione, per il ritenersi non in grado di difendersi e cercare riparo. La persona vive il conflitto del dover sempre lottare per vivere o per avere ciò che gli spetta.
I linfonodi ingrossati a livello ascellare seguono la differenziazione destrimane/mancino. Linfonodi patologici ascellari destri in un destrimane, indicano un conflitto di svalutazione nei riguardi del partner, o di chi ritenuto tale, mentre nel mancino indica un conflitto di svalutazione nei confronti dei figli. All’inverso i gangli linfatici patologici sinistri nel destrimane indicano conflitti di svalutazione nei confronti dei figli e nel mancino con il partner o ritenuto tale.
I gangli cervicali indicano un grave conflitto di paura della malattia o della diagnosi, un conflitto di svalutazione per non essere in grado di sopportare la diagnosi. L’individuo è ansioso e timoroso per la propria salute.

 

Malattie del sistema nervoso

 

Tumori

I tumori del cervello riguardano il tessuto gliale. La microglia è di derivazione mesodermica recente e riguarda conflitti di svalutazione. La macroglia è invece di derivazione ectodermica e riguarda conflitti di separazione e territorio.
In linea di principio il senso biologico della produzione di ulteriore tessuto gliale è quello di rendere il cervello più performante, in grado di sostenere dei compiti extra rispetto a quelli normalmente svolti.
Il conflitto crea la produzione di edema che causa la comparsa dei sintomi e questi sono dipendenti dall’area cerebrale in cui si verifica la produzione di più tessuto.

 

Cefalee ed emicranie

Le cefalee sopraggiungono negli individui che negano fondamentalmente i propri problemi e alcune realtà della loro vita, probabilmente perché non trovano una soluzione a queste vicissitudini. Il continuo recidivare del conflitto crea la condizione per cui l’edema cerebrale torna a creare dolore.
La persona si rifiuta di vedere e sentire per cui pone uno stop, allontanandosi da quel particolare momento. È importante scoprire ed analizzare i conflitti del passato con i binari abbinati, per evitare la recidiva.

 

Epilessia

L’epilessia è la risposta che il sistema nervoso oppone di fronte ad uno stress insostenibile. È un meccanismo di salvataggio della vita della persona.

 

Dolore

Il dolore è la rappresentazione del conflitto da separazione, determinato da un contatto non voluto, rifiutato, indesiderato (non voler intraprendere un certo percorso, può causare dolore alle ginocchia, ad esempio). Di particolare rilievo il dolore da “conflitto del periostio” ovvero il volersi separare dal senso di colpa per un colpo dato senza volere (aver causato il dolore altrui in un momento di stress, come quando si colpisce una persona troppo duramente).

 

Patologie neuro-muscolari

Le paralisi possono essere generate da un conflitto nel quale la persona non sa cosa fare o dove andare, o quando il procedere è intollerabile, o quando si viene costretti a intraprendere una via che non si vuole percorrere. In questo caso non è il muscolo che non funziona o che non risponde all’ordine nervoso, ma è proprio lo stimolo nervoso che non arriva al muscolo. La persona non parte.

 

Miopatie

I muscoli striati, o volontari, sono territorio mesodermico recente i cui relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale. Sono stimolati da conflitti di auto-svalutazione per lo più dati dalla convinzione di non essere in grado di battersi o muoversi o da impedimenti imposti dall’esterno.
Nella fase di conflitto attivo si ha una rarefazione della massa muscolare che viene ripristinata in fase PCL.

 

Morbo di Parkinson

È un disturbo grave e ingravescente che colpisce persone con un conflitto in cui esiste la dualità dell’azione e il pentimento per averla compiuta. L’individuo vive il costante stress dell’agire e del ripensamento.

 

Sclerosi a placche

È una condizione patologica nella quale l’individuo si frena dall’agire per sua decisione o per imposizioni che vengono dall’esterno. Questo combattimento porta la persona a cedere, rinunciare alla lotta ed a rammaricarsi di questa condizione di rinuncia (“avrei dovuto prenderlo a calci, ma invece non l’ho fatto!”).
Nella fase CA si ha una ipofunzione nervosa e i muscoli non vengono stimolati, in fase risolutiva si ha un parziale ripristino delle funzioni.

 

Malattie dell’apparato respiratorio

 

Laringe

(Tumori)
L’epitelio pavimentoso della laringe appartiene al territorio ectodermico, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale. Rispondono a conflitti di paura nel territorio, ai conflitti di comunicazione (“non posso parlare!”).

 

Bronchi

(Tumori)
L’epitelio pavimentoso bronchiale fa parte del territorio ectodermico, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale, rispondenti a conflitti di territorio. Questi conflitti sono quelli di minaccia di invasione del proprio territorio. L’invasione non è avvenuta, ma appare imminente e la persona sembra soffocare.
Nella genesi della sintomatologia entra in gioco anche la muscolatura liscia, di territorio endodermico, il che incarna il conflitto del “boccone” aria. In alcune manifestazioni respiratorie bronchiali, il soggetto ha un conflitto di territorio non concesso o forzatamente assegnato e si sviluppa la sintomatologia asmatica.

 

Pleura

(Mesoteliomi)
La pleura fa parte del territorio mesodermico antico, quello legato alle funzioni di protezione. I relè di attivazione si trovano nel cervelletto e rispondono a conflitti di attacco, di aggressione e minaccia. Questo conflitto è generato dalla paura di attacco alla gabbia toracica ed agli organi in essa contenuti. L’individuo teme per i propri organi toracici.

 

Polmoni

(Tumori)
Il parenchima alveolare del polmone fa parte del territorio tissutale endodermico. Questo territorio viene attivato da relè posti nel tronco cerebrale e rispondono a conflitti del boccone. In questo caso si tratta del boccone aria, la fonte della vita. Il soggetto teme per la propria vita, ha paura di morire, gli manca la vita, l’aria per rimanere vivo. La risposta automatica della Natura è quella di cercare di aumentare il territorio alveolare e poter incamerare più aria.

 

Malattie dell’apparato urinario

 

Rene

(Anuria, Gotta)
Le funzioni escretrici del rene sono legate al tessuto endodermico, i cui relè di attivazione si trovano nel tronco cerebrale e rispondono al conflitto dell’abbandono, della persona che ha perso o ritiene di aver perso tutto e tutti. Il conflitto del profugocorrisponde alla diminuzione dell’escrezione urinaria ed è vissuta da coloro che si sentono isolati, esuli da una catastrofe, da coloro che si sentono mancare la terra sotto i piedi.
In fase CA si viene ad avere produzione di tessuto che ostacola il deflusso dei liquidi verso l’esterno, ma durante la fase PCL questa funzione viene ripristinata con lo smantellamento del tessuto in eccesso. Il senso di questo SBS è quello di trattenere l’acqua, come fa il pesce spiaggiato, in attesa che l’onda lo riporti in mare.

Il parenchima renale è territorio mesodermico recente, i cui relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale e sono attivati da conflitti di svalutazione. In questo caso si tratta di una grave paura legata al liquido, come l’annegamento, una alluvione, alle fleboclisi, ecc.

 

Uretere

(Calcolosi)
L’epitelio pavimentoso del bacinetto renale e la mucosa dell’uretere sono territori tissutali relativi all’ectoderma ed hanno i relè di attivazione nella corteccia cerebrale.
Sono attivati da conflitti di territorio, dove la persona vuole marcare il proprio territorio con l’urina. La persona ha conflitti che riguardano il suo spazio che non riesce a definire o far rispettare (vivere insieme ad altre persone indesiderate, contendersi un qualcosa, erigere delle barriere per difendere le proprie cose).

 

Vescica

(Tumori. Polipi)
La mucosa vescicale è anch’essa pertinenza ectodermica, i cui relè di attivazione si trovano nella corteccia cerebrale e vengono attivati da conflitti di territorio, come quelli descritti dianzi. La persona vuole definire il proprio spazio, porre dei confini all’invadenza degli altri.

 

Testicoli

(Tumori, Cisti)
Il parenchima testicolare fa parte del comprensorio mesodermico recente. I relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale e sono attivati da conflitti di svilimentocome in seguito alla morte di un figlio e sentirsi colpevoli di non aver saputo proteggere la prole. Anche l’uomo che si auto-svilisce per non aver saputo dare figli alla propria donna, potrebbe potrebbe patire questo conflitto.

 

Prostata

(Tumori)
La prostata fa parte dei tessuti derivanti dall’endoderma e i relè di attivazione si trovano nel tronco cerebrale. Rispondono a conflitti a connotazione sessuale in cui il soggetto percepisca qualcosa di ripugnante (essere traditi dalla moglie che preferisce un uomo più giovane).

 

Malattie dell’apparato muscolo-scheletrico

Ossa e muscoli striati fanno parte del territorio istologico mesodermico più recente. I relè di attivazione si trovano nel midollo cerebrale e i conflitti che li attivano sono genericamente riconducibili ad una grave auto-svalutazione. Ciò che fa la differenza da un punto di vista simbolico ed eziologico è la collocazione della alterazione strutturale. Vediamo quindi un elenco delle collocazioni più importanti e il loro significato.

 

Mandibola

In questo caso il conflitto è di auto-svalutazione e riguarda la possibilità di esprimere il proprio pensiero. Può essere legato alla convinzione di non essere ascoltati, od alla convinzione di non riuscire a spiegare bene gli argomenti.
È anche legato alla incapacità di essere aggressivi quando si dovrebbe (“Non sono stato capace di rispondere per le rime!”), alla convinzione di non essere in grado di afferrare il “boccone” o a non riuscire a trattenerlo.

 

Denti

I denti sono fatti per mordere, per addentare e il conflitto che determina una loro alterazione è quello da svilimento per la convinzione di non essere in grado di mordere, perché convinti di essere troppo deboli per farlo.
Se invece il conflitto è dato dal trattenersi per questioni educative (“Avrei potuto morderlo, ma non è educato farlo!” ), è lo smalto a subire dei danni.

 

Spalla

La spalla è una articolazione a forte connotazione simbolica, rappresenta il ruolo, il farsi carico del ruolo e a seconda della lateralità si hanno simbolismi conflittuali diversi.
Per un destrimane, il dolore alla spalla destra (da decalcificazione od osteolisi) indica un conflitto di ruolo nei confronti del partner o dei famigliari (“Non sono una buona moglie!” “Come fratello non valgo nulla!”).
Il coinvolgimento della spalla sinistra, invece, indica un conflitto da svilimento relativo alla propria figura genitoriale nei confronti dei figli o nei confronti dei propri genitori (“Sono una madre indegna!”, “Non sono stato un buon figlio, per i miei genitori!”)

 

Sterno

Lo sterno ha un valore simbolico legato alla percezione estetica di se. L’osteolisi da svilimento dello sterno riguarda un grave conflitto estetico che la persona prova magari a seguito di una menomazione (mastectomia nella donna).

 

Coste

Le coste rappresentano i membri della famiglia e sono colpite da conflitti di svilimento ad essi relativi. Le coste superiori sono gli antenati, quelle intermedie fratelli e sorelle e quelle inferiori i propri figli o discendenti.
L’osteolisi delle coste si lega a conflitti affettivi relativi a questi componenti.

 

Rachide

La colonna vertebrale è la rappresentazione dell’intera colonna portante della personalità dell’individuo. I conflitti di auto-svalutazione che colpiscono la colonna vertebrale assumono colorazioni differenti in base al contenuto emozionale.
Le lesioni alle vertebre cervicali rappresentano conflitti emozionali relativi al piegare il capo per questioni di vario genere, anche in base ai segmenti colpiti. Se si tratta delle vertebre superiori si tratta di un conflitto dato dal desiderio di rivestire un altra condizione (“Avrei voluto essere un altro!”)
Le vertebre cervicali inferiori invece rappresentano il conflitto del servo, di colui che deve piegare la testa di fronte ad una situazione che lo disturba.

Le lesioni delle vertebre dorsali sono legate a conflitti di tipo affettivo, dal momento che sono legate alle coste (vedi), mentre le lesioni delle vertebre lombari sono evenienze molto gravi, in cui la persona crede di crollare. Il minamento della personalità è profondo e lo svilimento è spesso legato a questioni in campo famigliare e professionale.
Le lesioni lombo-sacrali sono invece basate su conflitti a connotazione sessuale con auto-svilimento di carattere estetico o prestazionale (metastasi vertebrali da tumore della prostata).

 

Anca

I conflitti di svalutazione che colpiscono questa regione ossea, sono basati sulla presunta incapacità di opporsi a persone o situazioni, come quelle in cui la persona anziana non riesce più a guidare o ad essere autosufficiente e deve sottostare ai voleri dei figli o dell’assistenza sociale.
Può essere anche un conflitto a sfondo sessuale in cui la persona è costretta a cedere alle pretese dell’altro e non vorrebbe. In questo caso l’osteolisi si verifica al collo del femore od al bacino.

 

Ginocchio

Nelle lesioni del ginocchio, i conflitti da svilimento sono dati dal non riuscire ad evitare di inginocchiarsi di fronte a persone o situazioni, al non essere in grado di evitare di percorrere una certa strada, al non volersi sottomettere. Per gli sportivi può rappresentare lo svilimento per aver dovuto sospendere l’attività per questioni insormontabili.

 

Caviglia e piede

Per queste due strutture valgono gli stessi argomenti esposti per il ginocchio, con l’aggiunta del conflitto da indecisione sulla strada da intraprendere e percorrere.

 

La Cura

Ora che conosci, in parte, le ragioni, i meccanismi e gli sviluppi delle “malattie”, ti dovrebbe risultare più facile comprendere perché ci sono persone che si ammalano in modo tanto grave e così apparentemente senza una ragione.
Capisci come le parole di grande peso e rilievo non sono quelle del medico; sono quelle dell’individuo che sta chiedendo aiuto. Bisogna ascoltarle. La persona va lasciata parlare.

Supponiamo di avere una persona alla quale l’endoscopista ha trovato un tumore del colon sinistro. Dopo aver effettuato la visita come solito, sarebbe importante tornare all’anamnesi del paziente e chiedergli cosa è successo in famiglia o sul lavoro, se ha subito un torto da parte di un famigliare o un collega o un amico. Non importa sapere i dettagli, basta chiedergli solo conferma di ciò. Con molta probabilità mostrerà uno sguardo stupito, affermando (forse) che effettivamente è successo qualcosa e la domanda successiva sarà probabilmente: “Perché questa domanda?”
Gli andrebbe spiegato con calma che molto probabilmente quanto lo colpisce trova origini proprio da quel torto subito, che il “polipo” del colon è una reazione spontanea e sensata della natura, che non è una sfiga, ne una punizione per i suoi peccati, che non c’è alcuna paura della morte, che egli stesso ha già messo in atto il meccanismo di guarigione e che deve solo essere aiutato a evitare i problemi meccanici dati dal polipo che ostruisce il colon o dal sanguinamento che ne deriva. Gli si prospetterà l’intervento chirurgico come atto di supporto ad una guarigione già in atto.
Gli andrebbe detto che lui è già in fase di guarigione e che non è in pericolo, il pericolo è già passato e che l’uso di farmaci e interventi chirurgici servono per metterlo in sicurezza ed estinguere la sua paura.
Quest’ultima cosa è importante, rimuovere la paura!
Se sarà necessario usare dei farmaci (ma non gli antitumorali che sono solo veleni), ciò avrà la stessa finalità, aiutare una guarigione che è già in atto.

 

Cosa fare di più per chi soffre?

La Nuova Medicina Germanica non è “medicina alternativa”, nemmeno una “medicina integrativa” e neanche una “medicina complementare”. La NMG offre un sistema scientifico completo basato sulle Cinque Leggi Biologiche che spiega la causa, lo sviluppo e soprattutto la guarigione delle “malattie”.
Anzitutto lo sviluppo del disagio è diverso nella fase attiva, rispetto alla fase di guarigione, quindi l’aiuto che si può dare ai malati è diverso dal momento in cui si trova rispetto al conflitto, se sia in fase attiva o in fase di guarigione.
Nella fase di conflitto attivo, in cui il paziente è in tensione per risolverlo, non vanno dati farmaci che sopprimano la simpaticotonia, ma farmaci o soluzioni non farmacologiche che allevino i segni della simpaticotonia. Allo stesso modo va evitata la somministrazione dei farmaci simpaticotonici in quanto causano un peggioramento dei sintomi.

Nella fase di guarigione il paziente è in vagotonia ed è di solito molto stanco, molto dolente e gli va alleviato il dolore, non ulteriormente spinto in vagotonia. Di solito basta lasciar fare alla Natura e concedere all’individuo un ambiente accogliente, riposante e deve avere il tempo per riprendersi, non importa quanto. La vagotonia va solo controllata, specialmente a livello cerebrale, quando il focolaio di Hamer richiama molti liquidi e la pressione cranica è violenta.
L’amore dei propri familiari, cibi sostanziosi e proteici sono quanto abbisogna il paziente. Deve essere protetto e sorvegliato, niente altro.

 

Perché non se ne parla?

Nel 1981, il Dr. Hamer ha presentato la sua scoperta de “Le Cinque Leggi Biologiche della Nuova Medicina” presso l’Università di Tübingen come tesi di post-dottorato. Nonostante i suoi obblighi legali e gli ordini della corte del 1986 e del 1994, la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi ha rifiutato di valutare i risultati del Dr. Hamer. Infatti, il 12 marzo 2008, il giudice del tribunale amministrativo di Sigmaringen, in Germania, ha stabilito che l’Università di Tubinga non è più obbligata a verificare la tesi dottor Hamer.
Si tratta di un caso senza precedenti nella storia delle Università!
Il Dr. Hamer ha fatto molti diversi tentativi di aprire una clinica, dove i pazienti potessero essere trattati secondo i principi della Nuova Medicina, ma questi tentativi erano spesso intercettati dalle autorità.
Nel 1985, il dottor Hamer ha dovuto chiudere la sua clinica nel Katzenelbogen, Germania, poiché la sua Nuova Medicina non è stata riconosciuta ufficialmente.

Nel 1986, una sentenza ha bloccato il Dr. Hamer dal praticare la medicina sulla base del fatto che si rifiutò di ripudiare i suoi risultati e di conformarsi ai principi della medicina ufficiale. Il dottor Hamer ha perso la sua abilitazione medica, anche se le sue scoperte non sono mai state smentite. Senza una abilitazione medica e senza l’approvazione della sua tesi di post-dottorato presso l’Università di Tubinga, il dottor Hamer non ha né il permesso di esercitare la professione medica, né quello di insegnare agli studenti di medicina ed ai medici futuri.
A seguito del costante sforzo concertato per nascondere le scoperte del dottor Hamer, ai medici ed alla popolazione in generale non è stata data la possibilità di beneficiare delle conoscenze della NMG e a milioni di pazienti sono state negate le cure secondo i principi della NMG basati su un approccio umano e non invasivo, per quasi 30 anni!

Perché è avvenuto tutto questo?
 
Perché non si vuole dare una dignità scientifica, comprovata e diligente alla Medicina di Hamer?

 
Da quanto hai letto fino ad ora, avrai capito che la NMG fa un uso molto modesto di farmaci e interventi chirurgici, lasciando alla Natura ed alla sua gratuita offerta di aiuto, il compito di curare e guarire le persone.
L’aspetto economico è la risposta più forte alle domande di cui sopra. Lo si è visto per altre forme di terapie sulle quali non scendo nel merito della validità. Quello che voglio sottolineare è la assurda e inamovibile ostilità verso tutto ciò che intacca gli interessi economici della medicina ufficiale.
Il Dr. Hamer non ha spacciato le sue scoperte come invenzioni e non si è mai tirato indietro di fronte alla scrupolosa valutazione da parte della scienza ufficiale. Ha chiesto svariate volte di poter sottoporre il proprio metodo alla valutazione scientifica, ma solo in un caso non ha ricevuto un netto rifiuto. Per il resto ha sempre dovuto patire la delusione dell’ottusa riluttanza. Eppure non chiede brevetti, non avanza pretese economiche e non si avvale di farmaci e rimedi inventati da lui con i quali fare soldi. Il denaro non è il motore che spinge l’applicazione delle sue scoperte ed è proprio questo che blocca la diffusione e l’impiego delle medesime.


A pensarci bene la NMG non fa lavorare l’industria farmaceutica, non fa produrre strumenti chirurgici, non crea e non supporta il mercato sanitario e non si avvale di brevetti, di esclusive o di licenze. La NMG cerca solo di ridare al paziente la capacità di curarsi autonomamente, in pace e serenità, cosa che la medicina ufficiale cerca assolutamente di evitare, per creare nelle persone la convinzione che, per ogni malessere, ci sia sempre un qualche farmaco o intervento chirurgico che sistemerà le cose.
Intorno alla medicina ufficiale c’è un mercato e un giro di denaro che fa impallidire. Veri e propri imperi sono stati fondati sulla sofferenza delle persone e chiunque si azzardi a intaccare questi reami, deve essere assolutamente messo a tacere, ma per quanto tempo ancora?
Dipende anche da te, che leggi queste righe. Ti si chiede solo di verificare l’esattezza di quanto ho avuto l’onore e il piacere di esporre. Puoi provarlo su di te, analizzando i tuoi attuali e recenti disturbi. Cercando di capire i sintomi, i tessuti coinvolti, le tue esperienze.
Se dopo aver letto le pagine precedenti e dopo una valutazione reale, sei giunto alla convinzione che la Natura ti ama e ti aiuta nel momento del bisogno, saprai cosa fare e cosa non fare in caso di necessità.

 

Conclusioni

Adesso che hai letto tutte queste cose, è assai probabile che tu sia molto scettico. Le informazioni che hai ricevuto sono enormi e non è facile assumerle.
Non devi credere ciecamente a quello che è stato illustrato, non si tratta di fede o religione o di osservanza di precetti ecclesiastici. Devi solo farne tesoro, fare delle prove e trovare le incredibili corrispondenze con quello che hai letto. Fai le cose con calma. Pensaci bene.
Tutto questo non vuole sostituirsi a quello che sai, o a quello che hai sempre creduto per portare veramente al raggiungimento dello scopo finale:
essere in salute o tornare ad esserlo.

Puoi trovare gli argomenti trattati in questa pagina ed altro nel mio libro. È in formato tascabile ed elettronico e tratta approfonditamente gli argomenti di cui ho accennato dianzi.
Potrai acquistarlo in formato cartaceo o in formato PDF da consultare con il tuo smart phone o tablet.

Grazie per la tua disponibilità ^_^

 

Letture utili

Grazie Dottor Hamer Un anello mancante nell’evoluzionismo di Darwin: la causa ed il senso biologico delle malattie, dal raffreddore al tumore… non ancora per tutti!
Claudio Trupiano
Secondo Natura Editore – Novembre 2007 – Pg. 399 Il Capovolgimento Diagnostico La genesi delle malattie e in particolare del cancro
Ryke Geerd Hamer
Amici di Dirk – Novembre 2003 – Pg. 367 Il Cancro e Tutte le Cosiddette Malattie Breve introduzione alla Nuova Medicina Germanica
Ryke Geerd Hamer
Amici di Dirk – Settembre 2005 – Pg. 317Testamento per una Nuova Medicina Germanica Terza Edizione
Ryke Geerd Hamer
Amici di Dirk – Gennaio 2008 – Pg. 1208
Tipo: Libro + tabella La Malattia è un’Altra Cosa! Introduzione alla comprensione delle Cinque Leggi Biologiche scoperte dal dr. Ryke Geerd Hamer
A.L.B.A. – Associazione Leggi Biologiche Applicate
Secondo Natura Editore – Agosto 2008 – Pg. 48 Tabella Scientifica della Nuova Medicina Germanica Ryke Geerd Hamer
Amici di Dirk – Gennaio 2009 – Pg. 153
Tipo: Libro + Poster + Tabella


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