Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

giovedì 20 febbraio 2014

Conferenza (gratuita) online di Metamedicina e 5LB

Conferenza (gratuita) online di Metamedicina e 5LB - "Ogni Sintomo è un Messaggio"

Grazie alla Dottoressa Maria Gabriella Bardelli, autrice del libro "La guarigione è dei pazienti", per la prima volta in Italia viene offerta la possibilità di conoscere cos'è la Metamedicina, associata alle 5 leggi biologiche (Ascolto Biologico) via internet, comodamente da casa propria, per dare a quante più persone possibile l’opportunità di conoscere questo prezioso approccio alla salute.


Il programma prevede una introduzione alla Metamedicina, quale metodo che ricerca le cause psicosomatiche dei malesseri e degli scenari che si ripetono nella nostra vita. Nulla avviene per caso, incluse le cosiddette malattie.

Il viaggio alla scoperta delle cause emotive alla base dei segnali del corpo si conduce attraverso la storia personale e le memorie del vissuto delle proprie esperienze, che, vissute fin dal concepimento, restano impresse nella memoria e inducono a riprodurre gli stessi schemi comportamentali.

Liberandosi dalle emozioni derivanti dall'interpretazione spesso falsata e traumatica dei fatti, le vecchie ferite vengono risanate permettendo l'inizio di un nuovo cammino, che si rifletterà nella vita di tutti giorni e nelle nostre relazioni.

L'Ascolto Biologico insegna a comprendere i segnali del nostro corpo per ottenere una vera e profonda trasformazione.

Verrà dato spazio alle domande.

Vista l'enorme ed entusiastica adesione al primo appuntamento online "Ogni sintomo un messaggio" i Relatori hanno deciso di proporre, in collaborazione con IONS Torino, una seconda data per permettere a più persone di partecipare all'incontro.
Vi aspettano online mercoledì 5 Marzo alle 19:00. 

Per iscriversi gratuitamente: https://attendee.gotowebinar.com/register/4051784267684060674

La Guarigione è dei Pazienti - Libro Voto medio su 31 recensioni: Buono

sabato 15 febbraio 2014

Stamina: gli italiani partono per Israele

reportage (pubblicato il su LaStampa) di Maurizio Molinari inviato a Tel Aviv 
 

Il dottor Slavin: “Vannoni? Non so chi sia. Io curo chi non vuol morire”
 
Il dottor Shimon Slavin, pioniere dei trapianti di midollo osseo

È una scommessa che lo ha portato, a 72 anni d’età, ad essere il punto di arrivo per pazienti, israeliani, arabi ed europei, che vedono nelle terapie con le cellule staminali una strada da tentare per «evitare la morte» come riassume Slavin.
Il tono perché è quasi remissivo: precisando che «non faccio pubblicità nè pubbliche relazioni perché nella mia attività ciò che contano sono solo gli studi scientifici che vengono pubblicati».

La provenienza dei pazienti è descritta dalle lingue parlate dal suo staff di dottori, specialisti, infermiere e segretarie: arabo, ebraico, francese, inglese, italiano, romeno, russo, spagnolo e svizzero-tedesco. Gli italiani che chiamano chiedendo appuntamenti e visite sono un fenomeno iniziato, quasi all’improvviso, circa un anno fa.

«Il ritmo adesso è di una media di cinque nuovi pazienti al mese» spiega Ruth, la sua segretaria sfoggiando un ottimo italiano.

«Non ho idea del perché abbiano iniziato a venire qui da noi, l’unica maniera per conoscere ciò che facciamo è partecipare a convegni scientifici o leggere pubblicazioni mediche» sottolinea Slavin, sposato con tre figli e continuamente in viaggio da una capitale all’altra.  
 
L’arrivo degli italiani è un risultato delle polemiche nel nostro Paese sul metodo «Stamina» promosso da Davide Vannoni.
«Non so davvero chi sia costui, non l’ho mai incontrato e non ho idea se sia o meno autore di pubblicazioni di tipo scientifico - assicura Slavin - ma se non ne ha fatte allora appartiene alla categoria dei ciarlatani». 

Forte della credibilità sui trapianti di midollo osseo di cui gode in Israele, Slavin è un convinto assertore della possibilità di curare con cellule staminali. È tanto liquidatorio nei confronti di Vannoni quanto invece mostra attenzione per i pazienti che bussano alla porta del suo studio: «Si tratta di persone che vogliono vivere e per questo meritano ogni possibile attenzione».

Crede nell’efficacia delle terapie con le cellule staminali ma sceglie la prudenza nel sostenerlo: «L’esito non è garantito ma i successi avvengono»

Come dire, si tratta ancora di una situazione di bilico. Difende a spada tratta il metodo scientifico di prelevare cellule staminale adulte, coltivarle e adoperarle per rispondere a gravi malattie ma esita a sbilanciarsi sui risultati.

«Le cellule staminali possono essere l’unica soluzione a malattie a tutt’oggi incurabili che ci affliggono come il diabete, il morbo di Parkinson e la sclerosi ma lo sviluppo delle terapie relative - ammette - sta attraversando una fase di difficoltà perché cresce da parte delle autorità regolatorie in tutto il mondo la pressione tesa a classificare le cellule staminali come se fossero dei farmaci di tipo tradizionale».  

È una tendenza che viene dagli Stati Uniti dove la «Food and Drug Administration», l’Ente che veglia su cibi e medicinali, si sta muovendo in questa direzione «con il conseguente allineamento di molti altri governi, incluso quello di Israele dove il ministro della Sanità ha iniziato a farci delle difficoltà».
Slavin non crede alla trasformazione delle cellule staminali in nuovi farmaci da acquistare in farmacia per due motivi convergenti.
 
Primo: «Per loro natura le cellule staminali sono personalizzate, ogni essere umano ha le proprie, sono diverse da quelle degli altri, e non possono dunque essere trasformate in prodotti standard validi per tutti».
 
Secondo: «Per realizzare un farmaco di questo tipo servono almeno 1-1,2 miliardi di dollari di investimenti e dieci anni di ricerche, i soldi possono certamente metterli le società farmaceutiche sempre alla ricerca di buoni affari ma il tempo di attesa è troppo lungo per essere accettabile da pazienti che sono alle prese con malattie ancora senza risposta e vogliono continuare a vivere». 
 
Riguardo alle terapie, di cui si considera un «pioniere», Simon Slavin spiega che «ve ne possono essere diverse in più Paesi perché devono rispettare i regolamenti in vigore». Anche per questo viaggia in continuazione, al fine di seguire pazienti che si trovano lontano da Tel Aviv.

martedì 11 febbraio 2014

Proprietà benefici del limone

Abbiamo già parlato delle proprietà del limone in questo blog, ma condividere anche queste informazioni è d'obbligo visto che si tratta di una testimonianza viva, sperimentata dall'autrice di questo articolo:

Gli avevano dato un mese. Dopo 7 anni, è vivo grazie al LIMONE. Perché ci nascondono i suoi benefici?

Tre medici e un cardiochirurgo mi avevano dato un mese di vita. Sono passati sette anni. Sono vivo grazie al LIMONE.
Ho preso per sei mesi antibiotici per curare una cistite. Mi ha curato il LIMONE.

limone

Dopo sei mesi di una cistite devastante, dove a ogni antibiogramma risultava la morte di un batterio ma la vita di altri cinque o sei, dopo aver preso tutti gli antibiotici possibili e immaginabili, senza contare le visite specialistiche fino ad arrivare a un luminare di urologia, in preda alla più cupa disperazione e a bruciori da incubo, ho deciso di provare la “cura” di un amico dietologo, nutrizionista e gastroenterologo. Non gli credevo, ammetto. Non gli ho proprio dato credito convinta che – parliamo di quasi vent’anni fa – solo la medicina “ufficiale” avesse la risposta.
Quando poi arrivi “alla frutta”, in questo caso di nome e di fatto, ti arrendi e provi anche i rimedi… cui non credi. Tanto per non aver rimpianti.

Una spremuta di tre limoni succosi, seguiti da tre bicchieri d’acqua la sera prima di andare a dormire, con l’ordine tassativo di “tener duro” fino al mattino seguente. Convinzione, zero. Disperazione, diecimila. Immaginate la sorpresa quando, dopo solo qualche giorno, non sentivo più bruciore, il sanguinamento era scomparso, e all’ennesimo antibiogramma i valori erano perfetti?

Ma se il limone è riuscito a curare un disturbo come la cistite, forse possiede altre doti nascoste?

Comincia così, una ricerca lunga e laboriosa. Sapete che ricerche diverse hanno dimostrato che Il limone è in grado di uccidere le cellule tumorali, dimostrando un’efficacia 10.000 volte più forte della chemioterapia?
Poi t’imbatti nelle dichiarazioni rilasciate a Ok Salute – di cui è garante scientifico – da Umberto Veronesi:

Una bella limonata fa da scudo contro il cancro. La ricerca ha evidenziato per questo frutto un ruolo speciale nella prevenzione, sebbene nessun alimento da solo possa essere uno scudo efficace se non è inserito in una dieta e in uno stile di vita salutare.
 Nei limoni ci sono molecole con notevoli proprietà antiossidanti, capaci di contrastare l’azione dei radicali liberi, che possono alterare la struttura delle membrane cellulari e del materiale genetico (DNA) e quindi aprire la strada ai processi di formazione della neoplasia. Sono i flavonoidi, presenti ad alte concentrazioni, e i limonoidi (che si ritrovano soprattutto nella buccia e che contribuiscono a fornire il tipico sapore agro). In più, hanno il potere di limitare le infiammazioni croniche, che a loro volta sono alla base, spesso, della trasformazione neoplastica dei tessuti. I limonoidi, dal canto loro, mostrano una diretta capacità di frenare alcuni tipi di cellule cancerose, come quelle del neuroblastoma: l’hanno verificato, per ora solo in provetta, i ricercatori della Texas Agriculture Experiment Station di Chillicothe (Stati Uniti). L’ideale è una spremuta di un limone il giorno. E una spruzzata di limone sull’insalata, è un gesto che bisognerebbe ricordarsi di fare più spesso”.

Ulteriori ricerche confermano che il limone è un rimedio provato contro praticamente tutti i tipi di tumore. Non solo, è uno spettro anti-microbico contro le infezioni batteriche e i funghi, funziona come antidepressivo, utile contro stress e disturbi nervosi, regolatore di pressione alta, combattente naturale di parassiti interni e vermi.
Secondo uno studio statunitense, il limonene, sostanza contenuta nel limone, pare sia impiegata con successo nella distruzione dei calcoli nella cistifellea, e nella cura di tumori a pancreas, stomaco e intestino.
Ma torniamo ai flavonoidi: uno studio pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry rivela che queste sostanze sono in grado di limitare l’azione di particolari molecole con alto potenziale cancerogeno. Un’altra ricerca, pubblicata su Current Cancer Drug Targets, afferma che i flavonoidi hanno il potere di rallentare il processo di duplicazione delle cellule tumorali.

Allora perché siamo costretti ad assumere versioni sintetiche di sostanze naturali?

Un nostro lettore scrive che il limone gli ha salvato la vita.

“Tre medici, un cardiochirurgo…un mese di vita…storia lunga ma sono vivo dopo più di sette anni, non assumo più alcun farmaco”.

Come, scusa?

“In poche parole dopo il ricovero, dopo aver fatto tre volte l’Ecocolordoppler (metodica diagnostica non invasiva, che permette la visualizzazione ecografica dei principali vasi sanguigni e lo studio del flusso ematico al loro interno nda) tre medici diversi e un cardiochirurgo mi danno da un mese a una settimana di vita. Diagnosi: una necrosi ha compromesso già più del 25 % del cuore… Non si può più fare molto … Arrivederci e grazie! Una mia carissima zia mi consiglia “metti il Limone”. Così ho fatto, direttamente sul cuore: piano piano ho avuto miglioramenti fino alla completa guarigione”.

Il succo di limone è utile nel prevenire e curare la malattia?

Pare proprio di sì. Ha un sapore abbastanza gradevole e soprattutto non produce gli effetti terribili della chemioterapia. Ma interessante è l’effetto che produce su cisti e tumori.
Inevitabile continuare a cercare, il WEB e i libri sono fonte inesauribile di bufale, certo, ma anche di notizie.

Come diceva Agatha Christie: “Una coincidenza è una coincidenzadue coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze fanno una prova”.

Una delle fonti sulle proprietà anticancerogene del limone ha dell’incredibile, perché arriva nientemeno che da uno dei più grandi produttori di droga al mondo: dal 1970, dopo più di venti test di laboratorio, si rileva che distrugge le cellule maligne in dodici tipi di cancro, incluso quello del colon, del seno, della prostata, polmone e pancreas.
Addirittura, secondo l’Istituto di Scienze della Salute di Baltimora, i composti dell’albero di limone hanno dimostrato un’efficacia 10.000 volte superiore di uno dei più usati farmaci chemioterapici. Non bastasse, pare che questo tipo di terapia a base di estratto di limone abbia la capacità di distruggere solo le cellule tumorali maligne senza influire su quelle sane.

Gli studi sul limone davvero si sprecano, così scopriamo che il limone è un valido aiuto anche per chi ha poche difese immunitarie perché può “aumentare” la produzione dei globuli bianchi. Anche per quanto riguarda il trattamento del diabete, questo frutto si è dimostrato un ottimo deterrente.
Studi scientifici in fase ancora embrionale, hanno individuato nella tangeritina, elemento presente nella buccia del limone, la possibilità di controllare i livelli di colesterolo nel sangue. Allo stesso tempo, sono all’esame i suoi effetti positivi nella cura del morbo di Parkinson.

Secondo la Reams Biological Ionization Theory, il limone sarebbe l’unico alimento anionico al mondo, caratteristica che lo renderebbe particolarmente benefico per la salute, grazie al contributo dato nell’interazione tra cationi e anioni, necessaria per la produzione di energia a livello cellulare.

Per le proprietà depurative e disintossicanti, sarebbe opportuno bere una spremuta di limone il mattino a digiuno. Tutti siamo convinti delle sue proprietà astringenti? Ebbene, bevuto il mattino, il limone aiuta a regolare l’intestino… e combatte la cellulite.

Ma l’uso del limone è davvero infinito: tarmicida naturale, è sufficiente appendere negli armadi qualche sacchetto di tela contenente scorze di limone secche per tenere alla larga le tarme.
Gli antichi Egizi ne usavano il succo per curare le dermatiti. Potremmo andare avanti all’infinito, ma se gli antichi usavano il limone come vera e propria medicina naturale in grado di curare e prevenire malattie, dov’è finita tutta questa conoscenza?
Concludiamo con una breve sintesi, una sorta di “Bignami” dei benefici effetti del limone:
  • Ostacola l’insorgere dell’osteoporosi
  • Riequilibra il Ph del corpo
  • Migliora la digestione
  • Favorisce il riposo
  • Previene raffreddore e influenze
  • Depura il fegato
  • Elimina gli acidi urici
  • Favorisce l’attività intestinale
  • Dissolve i calcoli biliari, renali e i depositi di calcio che si accumulano nei reni
  • Previene la calcolosi urinaria
  • Contrasta i radicali liberi
  • Previene l’invecchiamento cellulare dell’organismo
  • Abbassa il colesterolo
  • Favorisce la digestione
  • Ha proprietà antibatteriche
  • Elimina i parassiti intestinali
  • Rafforza i vasi sanguigni
  • Regola la pressione del sangue
  • Ha proprietà anticancro
  • Favorisce la produzione di energia
Se una mela il giorno toglie il medico di torno, cosa ci costa aumentare l’utilizzo del limone nella nostra vita quotidiana, partendo dal famoso bicchiere il mattino?

giovedì 6 febbraio 2014

La medicina ufficiale lenisce i sintomi

Lo sfogo di un chirurgo italiano: “La medicina ufficiale non cura… lenisce i sintomi generando nuove malattie” 
2/12/2013 – «La medicina “ufficiale” è falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della Salute. Essa è incapace di curare le malattie, al massimo lenisce i sintomi apparenti spostandoli su altri organi e generando nuove malattie, che portano il paziente a un circolo vizioso di dipendenza dal sistema sanitario.»

La denuncia arriva nientemeno che da un chirurgo ortopedico con vent’anni d’esperienza, di cui quindici in ospedale. Lui è il dottor Giuseppe De Pace e la sua voce è uno sfogo, pubblicato in una lettera aperta sul web, nato da situazioni vissute in prima persona, durante l’esercizio della sua professione, e che lo hanno portato a riflettere sulla metodologia della medicina così come oggi noi la viviamo (e la subiamo).

Lo sfogo di un chirurgo italiano: “La medicina ufficiale non cura… lenisce i sintomi generando nuove malattie”.

2 dicembre 2013 – «La medicina “ufficiale” è falsa ed è solo uno strumento di potere delle Multinazionali della Salute. Essa è incapace di curare le malattie, al massimo lenisce i sintomi apparenti spostandoli su altri organi e generando nuove malattie, che portano il paziente a un circolo vizioso di dipendenza dal sistema sanitario.»

La denuncia arriva nientemeno che da un chirurgo ortopedico con vent’anni d’esperienza, di cui quindici in ospedale. Lui è il dottor Giuseppe De Pace e la sua voce è uno sfogo, pubblicato in una lettera aperta sul web, nato da situazioni vissute in prima persona, durante l’esercizio della sua professione, e che lo hanno portato a riflettere sulla metodologia della medicina così come oggi noi la viviamo (e la subiamo).

De Pace ha visto morire un bambino di undici anni, affetto da linfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio. «La letteratura internazionale parla di sopravvivenza dell’80% con i nuovi protocolli chemioterapici. Notizia molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino questa esperienza», racconta il dottore. Che poi aggiunge: «L’equivoco nasce dal fatto che se il paziente muore dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, etc provocate chiaramente dalla chemio, per la statistica non è morto di linfoma!»

Questo perché la visione della malattia “ufficiale” (che poi è più giovane di quella “alternativa”, come l’agopuntura, ad esempio, che ha oltre 5000 anni di storia) tratta il corpo come sistema biochimico, dove a ogni causa segue una conseguenza (il sintomo). 
Il farmaco serve quindi ad eliminare il sintomo, senza tuttavia risalire alla causa. Come dice il dottor De Pace: «Il concetto di salute non è la non-malattia, come ritiene la medicina ufficiale, ma è un perfetto equilibrio tra mente e corpo.»

In sostanza, il corpo rimane malato, ma la malattia si sposta altrove.

Prendiamo il caso della chemio, ad esempio. La chemioterapia distrugge il DNA di tutte le cellule che si dividono velocemente. Le cellule cancerogene si dividono rapidamente. Ma anche le cellule del sistema immunitario si dividono rapidamente! La chemio, in sostanza, distrugge anche l’unica cosa che può salvarci la vita!

Altro dato interessante: la chemio non distruggerà mai il 100% delle cellule cancerogene. Al massimo potrà eliminare dal 60% all’80% (nel più ottimistico dei casi!) delle cellule cancerogene. Il “resto” del lavoro è svolto dal nostro sistema immunitario.

Il bambino affetto da linfoma non-Hogkin morì. Egli è una delle tante vittime della medicina “ufficiale”. Infatti, secondo il Journal of the American Medical Association, le malattie iatrogene (le malattie dovute a terapie mediche) sono al terzo posto tra le cause di morte negli Stati Uniti. Più di 120.000 persone muoiono ogni anno a causa dei famosi “effetti collaterali” dei medicinali.

Lo scienziato e ricercatore Bruce Lipton spiega ancora meglio cosa siano questi effetti “collaterali”. «Ogni sostanza che immettiamo nel nostro corpo interagisce con determinate proteine “funzionali”, le quali possono determinare le funzioni di organi o distretti completamente diversi tra loro. Se prendiamo ad esempio una pastiglia per il cuore, i suoi principi attivi possono interagire anche con il sistema nervoso centrale.» Se quindi la nostra pastiglia potrà alleviare i “sintomi” cardiaci, allo stesso tempo rischierà di inficiare determinate funzioni nervose.

Questo accade proprio perché la medicina “ufficiale” agisce a livello biochimico e non a livello biofisico. Grazie alla fisica quantistica (ma i cinesi ce lo avevano insegnato già 5000 anni fa!) oggi sappiamo che tutto è energia e – di conseguenza – la nostra salute dipende da un corretto equilibrio energetico.

Questa è la visione olistica (e non allopatica), che vede l’uomo e ogni essere vivente nella sua totalità.
Così come l’acqua può presentarsi allo stato liquido o gassoso (vapore) o solido (ghiaccio), a secondo della quantità di “energia” presente nelle sue molecole, allo stesso l’uomo è visto come un soggetto costituito di materia, energia e spirito. La medicina “ufficiale” tratta l’uomo solo come qualcosa di materiale, di chimico, tra l’altro con un’attenzione sempre troppo miope: se hai un problema agli occhi, vai dall’oculista; se hai un problema al ginocchio, vai dall’ortopedico.

È la stessa conclusione a cui è giunto il dottore Giuseppe De Pace, che abbandonando la medicina “ufficiale” e testando su se stesso un approccio olistico, è guarito da alcune patologie croniche semplicemente riequilibrando il proprio sistema energetico:

«Sono stato operato un anno fa di lobectomia tiroidea per ipertiroidismo (!) e condannato, come d’altronde è la regola, a prendere l’Eutirox a vita. Nonostante seguissi scrupolosamente le indicazioni datemi, continuavo a soffrire di dolori muscolari agli arti e di astenia. Ho deciso di cambiare completamente la mia alimentazione (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali, immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli alimenti), ho eliminato completamente l’Eutirox e gli altri medicinali, rivolgendomi alle sostanze naturali. Il risultato è stato la scomparsa dei dolori muscolari e la normalizzazione dei valori ematici non solo tiroidei.»

Una cosa ci piace sottolinearla sempre: il corpo è una macchina perfetta, e dentro di sé è già programmato per auto-guarirsi. A noi è sufficiente solo metterlo nelle condizioni di farlo. Intossicarlo con farmaci chimici che rischiano di squilibrarlo ulteriormente non è l’unica soluzione e nemmeno la più economica o efficace.

(Tratto da Terrarealtime)


De Pace ha visto morire un bambino di undici anni, affetto da linfoma non-Hogkin, in seguito a una terapia che prevedeva la chemio.

«La letteratura internazionale parla di sopravvivenza dell’80% con i nuovi protocolli chemioterapici. Notizia molto confortante anche per me che vivevo per la prima volta da vicino questa esperienza», racconta il dottore. Che poi aggiunge: «L’equivoco nasce dal fatto che se il paziente muore dopo un mese per insufficienza renale o epatica, superinfezioni, etc provocate chiaramente dalla chemio, per la statistica non è morto di linfoma!»


Questo perché la visione della malattia “ufficiale” (che poi è più giovane di quella “alternativa”, come l’agopuntura, ad esempio, che ha oltre 5000 anni di storia) tratta il corpo come sistema biochimico, dove a ogni causa segue una conseguenza (il sintomo). 

Il farmaco serve quindi ad eliminare il sintomo, senza tuttavia risalire alla causa. Come dice il dottor De Pace: «Il concetto di salute non è la non-malattia, come ritiene la medicina ufficiale, ma è un perfetto equilibrio tra mente e corpo.»


In sostanza, il corpo rimane malato, ma la malattia si sposta altrove.


Prendiamo il caso della chemio, ad esempio. La chemioterapia distrugge il DNA di tutte le cellule che si dividono velocemente. Le cellule cancerogene si dividono rapidamente. Ma anche le cellule del sistema immunitario si dividono rapidamente! La chemio, in sostanza, distrugge anche l’unica cosa che può salvarci la vita!


Altro dato interessante: la chemio non distruggerà mai il 100% delle cellule cancerogene. Al massimo potrà eliminare dal 60% all’80% (nel più ottimistico dei casi!) delle cellule cancerogene. Il “resto” del lavoro è svolto dal nostro sistema immunitario.


Il bambino affetto da linfoma non-Hogkin morì. Egli è una delle tante vittime della medicina “ufficiale”. Infatti, secondo il Journal of the American Medical Association, le malattie iatrogene (le malattie dovute a terapie mediche) sono al terzo posto tra le cause di morte negli Stati Uniti. Più di 120.000 persone muoiono ogni anno a causa dei famosi “effetti collaterali” dei medicinali.


Lo scienziato e ricercatore Bruce Lipton spiega ancora meglio cosa siano questi effetti “collaterali”.
«Ogni sostanza che immettiamo nel nostro corpo interagisce con determinate proteine “funzionali”, le quali possono determinare le funzioni di organi o distretti completamente diversi tra loro. Se prendiamo ad esempio una pastiglia per il cuore, i suoi principi attivi possono interagire anche con il sistema nervoso centrale.»

Se quindi la nostra pastiglia potrà alleviare i “sintomi” cardiaci, allo stesso tempo rischierà di inficiare determinate funzioni nervose.


Questo accade proprio perché la medicina “ufficiale” agisce a livello biochimico e non a livello biofisico. Grazie alla fisica quantistica (ma i cinesi ce lo avevano insegnato già 5000 anni fa!) oggi sappiamo che tutto è energia e – di conseguenza – la nostra salute dipende da un corretto equilibrio energetico.

Questa è la visione olistica (e non allopatica), che vede l’uomo e ogni essere vivente nella sua totalità.

Così come l’acqua può presentarsi allo stato liquido o gassoso (vapore) o solido (ghiaccio), a secondo della quantità di “energia” presente nelle sue molecole, allo stesso l’uomo è visto come un soggetto costituito di materia, energia e spirito. La medicina “ufficiale” tratta l’uomo solo come qualcosa di materiale, di chimico, tra l’altro con un’attenzione sempre troppo miope: se hai un problema agli occhi, vai dall’oculista; se hai un problema al ginocchio, vai dall’ortopedico.


È la stessa conclusione a cui è giunto il dottore Giuseppe De Pace, che abbandonando la medicina “ufficiale” e testando su se stesso un approccio olistico, è guarito da alcune patologie croniche semplicemente riequilibrando il proprio sistema energetico:


«Sono stato operato un anno fa di lobectomia tiroidea per ipertiroidismo (!) e condannato, come d’altronde è la regola, a prendere l’Eutirox a vita. Nonostante seguissi scrupolosamente le indicazioni datemi, continuavo a soffrire di dolori muscolari agli arti e di astenia. Ho deciso di cambiare completamente la mia alimentazione (eliminando la carne e gran parte delle proteine animali, immettendo sostanze essenziali e non raffinate, combinando bene gli alimenti), ho eliminato completamente l’Eutirox e gli altri medicinali, rivolgendomi alle sostanze naturali. Il risultato è stato la scomparsa dei dolori muscolari e la normalizzazione dei valori ematici non solo tiroidei.»


Una cosa ci piace sottolinearla sempre: il corpo è una macchina perfetta, e dentro di sé è già programmato per auto-guarirsi. A noi è sufficiente solo metterlo nelle condizioni di farlo. Intossicarlo con farmaci chimici che rischiano di squilibrarlo ulteriormente non è l’unica soluzione e nemmeno la più economica o efficace.


(Tratto da Terrarealtime)