Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

domenica 14 aprile 2013

Mononucleosi: subdola e pericolosa infezione virale

Mononucleosi infettiva

Descrizione 

La mononucleosi infettiva è stato descritta per la prima volta da Sprunt ed Evans nel Bollettino della Johns Hopkins Hospital del 1920. Nel loro articolo i due descrissero le caratteristiche cliniche del virus di Epstein-Barr (EBV) che causa la mononucleosi infettiva. Il loro articolo si chiamava “”Mononuclear leukocytosis in reaction to acute infection (infectious mononucleosis)” perché l’agente patogeno, EBV, doveva ancora essere riconosciuto. Dal 1800, la mononucleosi infettiva è stata riconosciuta come una sindrome clinica costituita da febbre, faringite e adenopatia. Il termine febbre ghiandolare fu usato per la prima volta nel 1889 dai medici tedeschi e chiamata Drüsenfieber. L’associazione tra mononucleosi infettiva e EBV è stata descritta alla fine degli anni 60.

Fisiopatologia

EBV si trasmette attraverso il contatto intimo con secrezioni corporee, principalmente secrezioni orofaringee. EBV infetta le cellule B a livello dell’epitelio orofaringeo. L’organismo può essere diffuso dalla cervice uterina, implicando il ruolo della trasmissione genitale in alcuni casi. In rare occasioni, l’EBV si diffonde attraverso la trasfusione di sangue.
I linfociti B circolanti diffondono l’infezione in tutto il sistema reticolare endoteliale (RES), vale a dire, fegato, milza e linfonodi periferici. Infezione EBV dei linfociti B produce una risposta umorale e cellulare al virus. La risposta immunitaria umorale diretta contro le proteine strutturali dell’EBV è la base per il test utilizzato per diagnosticare la mononucleosi infettiva EBV. Tuttavia, la risposta dei linfociti T è essenziale nel controllo dell’infezione da EBV; cellule natural killer (NK) e prevalentemente le cellule T citotossiche CD8+ controllano il proliferare dei linfociti B infettati con EBV.
La risposta cellulare dei linfociti T è critica nel determinare l’espressione clinica di un’infezione virale EBV. Un rapido ed efficiente risposta delle cellule T risulta nel controllo dell’infezione primaria da EBV e la sua soppressione permanente.
Inefficace risposta delle cellule T può causare eccessiva e incontrollata proliferazione delle cellule B, con conseguenti linfociti B maligni (ad esempio, linfomi B).
La risposta immunitaria all’infezione da EBV è la febbre, che si verifica a causa del rilascio di citochine conseguente all’invasione dei linfociti B da EBV. La linfocitosi osservata nel RES è causata da una proliferazione di linfociti B infetti da EBV. la faringite osservata a seguito della mononucleosi infettiva è causata dalla proliferazione di linfociti B infettati da EBV nel tessuto linfatico orofaringeo.

Epidemiologia

Frequenza - Stati Uniti
La mononucleosi infettiva EBV è una comune causa di faringite virale nei pazienti di tutte le età, ma è particolarmente frequente nei giovani adulti. Negli Stati Uniti, circa il 50% della popolazione seroconverte prima dei 5 anni, con gran parte della popolazione in adolescenza o in giovane età adulta. Circa il 12% dei giovani adulti sero converte ogni anno, la metà dei quali svilupperà la mononucleosi infettiva acuta.
Internazionale
Vedere gli Stati Uniti.

Mortalità / morbilità della mononucleosi infettiva

I pazienti con infezione da EBV mononucleosi provano una costate sensazione di stanchezza. La fatica inizialmente può essere profonda inizialmente, ma di solito si risolve gradualmente in 3 mesi. Alcuni pazienti avvertono, dopo il recupero iniziale, uno stato di stanchezza prolungata senza le caratteristiche della mononucleosi infettiva.
I tassi di mortalità e morbilità dovute alla mononucleosi infettiva EBV sono bassi. I rari casi di mortalità sono attribuiti generalmente a una spontanea rottura della milza. La rottura della milza può essere un primo segnale iniziale della mononucleosi EBV.
La maggior parte dei casi di mononucleosi infettiva da EBV sono subcliniche, e l’unica manifestazione dell’infezione da EBV è una risposta sierologica alle proteine di superficie dell’EBV scoperta con i test sierologici. L’ostruzione delle vie aeree e la mononucleosi del sistema nervoso centrale (SNC) sono anche responsabili di un aumento della morbilità nella mononucleosi infettiva. L’immunodeficienza selettiva di EBV, che si verifica in persone con la sindrome linfoproliferativa X-linked, può causare grave, prolungata, anche mortale infezione da mononucleosi.
La necrosi epatica causata da un ampio proliferare di EBV nel RES del fegato è la più comune causa di morte nei maschi affetti. EBV è la causa principale di linfomi B maligni in pazienti che ricevono un trapianto d’organo.
La maggior parte dei casi di malattia linfoproliferativa post-trapianto (PTLD) sono associati all’EBV. L’EBV in un PTLD viene acquisito da un organo EBV-positivo del donatore. La probabilità di PTLD è direttamente proporzionale al grado di farmaci immunosoppressori somministrati al paziente che riceve il trapianto.
A seconda della intensità, rapidità e completezza delle risposta dei linfociti T, si possono sviluppare dell malattie maligne a causa della proliferation incontrollata di linfociti-B causata dall’EBV. In particolare si possono verificare la malattia di Hodgkin e il linfoma non-Hodgkin (NHL). Altri malattie correlate all’EBV-correlati comprendono la leucoplachia pelosa orale in pazienti con infezione da HIV.
Leiomiomi e leiomiosarcomi nei bambini immunocompromessi, carcinoma nasofaringeo e linfoma di Burkitt sono tra altre neoplasie causate da EBV.
Età
Anche se principalmente una malattia dei giovani adulti, la mononucleosi infettiva EBV può verificarsi dall’infanzia alla vecchiaia.

Le cause

Epstein-Barr (EBV) può essere trovato nella saliva e nel muco (e talvolta lacrime). EBV non si trasmette attraverso il contatto casuale. Si può vivere nella stessa casa con una persona che ha mono e mai essere infettati con il virus. Ma una persona che ha un indebolimento del sistema immunitario è a maggior rischio di mono. E’ possibile che le persone che hanno avuto la mononucleosi possano diffondere il virus, anche se non hanno più sintomi.
EBV vive e cresce nel naso e nella gola. Qualsiasi fluido che viene da queste parti del corpo, compresi saliva, lacrime, o muco, possono essere infettati con il virus. Il virus (EBV) si sviluppa quando le persone vengano a contatto con fluidi infetti.
EBV può essere diffuso attraverso il contatto intimo o la condivisione di saliva. (Un bacio breve sulle labbra non è probabile che si diffonda EBV. Si sviluppa quando la saliva di una persona infetta entra nella bocca di un’altra persona.)
È possibile contrarre l’EBV se si condivide un bicchiere o utensili da cucina con una persona infetta (attraverso la saliva condivisa).
In rari casi, qualcuno può avere una infezione dopo aver ricevuto il sangue da una persona che è stato infettata da EBV.
La maggior parte delle persone vengono infettate da EBV ad un certo punto della loro vita, ma non ne sviluppano mai i sintomi. EBV ha la capacità di “dormire” (è inattivo) all’interno del corpo. Alcune volte può diventare attivo e diffondersi ad altri. Quando si riattiva, la maggior parte delle persone non ha sintomi. Molte persone sane sono portatrici del virus e lo diffondono ogni tanto durante tutta la loro vita. I portatori sani di EBV sono la fonte più comune di infezione da.

Periodo di incubazione e contagiosità

È possibile passare il virus di Epstein-Barr (EBV) ad altri per diverse settimane o mesi, durante e dopo la prima infezione da EBV. Il virus può anche diventare attivo e diffondersi a terzi di volta in volta per tutta la vita.
C’è un piccolo rischio di diffusione dell’EBV attraverso il sangue. Se sai di avere la mono, non si dovrebbe donare il sangue.
Ci vogliono da 4 a 6 settimane per sviluppare i sintomi una volta che si entra in contatto con EBV. Questo è chiamato il periodo di incubazione.

Sintomi 

Non tutte le persone infettate con il virus che causa la mono (virus di Epstein-Barr o EBV) soffre dei relativi sintomi. Ciò è particolarmente vero per i bambini, che possono avere la febbre, ma non altri sintomi. Le persone fra i 15 e i 24 anni dietà sono quelle che hanno più probabilità di sviluppare sintomi evidenti.

I più comuni sintomi della mono sono:
- La febbre, che può variare da (38.3C) a (40C), e brividi.
- Mal di gola, spesso con macchie bianche sulle tonsille (che può apparire come mal di gola comune).
- Gonfiore dei linfonodi in tutto il corpo, in particolare i linfonodi del collo.
- Tonsille gonfie.
- Mal di testa o dolori del corpo.
- La fatica e la mancanza di energia.
- Perdita di appetito.
- Dolore nella parte superiore sinistra dell’addome, che può significare che la milza si è allargata.
Questi sintomi di solito migliorano in circa 1 o 2 mesi.
La mononucleosi può causare un’eruzione cutanea se si prendono antibiotici come ampicillina o amoxicillina. Questi antibiotici sono spesso prescritti per altre cause del mal di gola e potrebbe essere prescritti prima che il medico individui la mononucleosi. L’eruzione cutanea non è una reazione allergica.
Mono può far gonfiare la milza per 2 o 3 volte la sua dimensione normale. Un ingrossamento della milza si verifica in più della metà di coloro che hanno la mono. Un colpo all’addome può causare la rottura della milza allargata. Per ridurre questo rischio, evitate il sollevamento di carichi pesanti e sport di contatto per 3 o 4 settimane dopo aver contratto la mono o fino a quando il medico dice che è sicuro. In casi molto rari, la milza può rompersi da sola.
I sintomi di mono possono essere più gravi e durano più a lungo in persone che hanno un sistema immunitario compromesso o una una rara malattia genetica chiamata sindrome linfoproliferativa X-linked.
I sintomi della mononucleosi infettiva, quali mal di gola e febbre, si sviluppano anche in molte altre condizioni.

Cosa succede quando ci si ammala di mononucleosi infettiva

Di solito la mono è una malattia lieve che va via senza trattamento dopo alcune settimane. Quando si soffre di mononucelosi, i sintomi possono andare e venire e cambiare con il tempo.
Il mal di gola è forte durante i primi 3-5 giorni e migliora gradualmente nel corso dei successivi 7-10 giorni.
La febbre può durare da 10 a 14 giorni. Di solito è mite durante gli ultimi 5-7 giorni. Se hai la febbre, si dovrebbe stare a casa dal lavoro o da scuola fino a quando la febbre va via. È quindi possibile tornare alle vostre attività normali se ci si sente all’altezza.
Gonfiore dei linfonodi (talvolta chiamati ghiandole gonfie ) può durare fino a 4 settimane.
Possono richiedere diverse settimane (anche mesi) per far tornare alla normalità il vostro livello di energia. Non cercate di affrettare questo processo potreste sentirvi anche peggio. Date al vostro corpo il riposo di cui ha bisogno.
Mono può causare l’ingrossamento della vostra milza per ingrandire, il che rende incline a rottureo. Per ridurre il rischio di ferire la tua milza , evitare di sollevare carichi pesanti e fare sport di contatto per 4 settimane dopo che ci si è ammalati di mono (o fino a quando il medico ti dice che va bene).
Se sai di avere la mono, non si dovrebbe donare il sangue. Il virus Epstein-Barr (EBV) può essere diffuso attraverso il sangue, anche se questo sistema di trasmissione non è comune.
Le complicanze della mono sono rare ma sono più comuni nei bambini molto piccoli, gli adulti più anziani che si trovano in cattive condizioni di salute e le persone con un sistema immunitario deteriorato.
In passato si pensava che la mononucleosi infettiva e la sindrome da stanchezza cronica fossero causate dal virus di Epstein-Barr. Ma ora si ritiene che, anche se le condizioni hanno alcuni sintomi simili, sono diverse malattie e la sindrome da affaticamento cronico non sia causata dal virus di Epstein-Barr.

Prevenzione

La mononucleosi è di solito causata dal virus Epstein-Barr (EBV). Il rischio è superiore alla media se:
- Si ha dai 15 ai 24 anni, soprattutto se si è in stretto contatto con molte persone. Negli Stati Uniti, gli studenti universitari, infermieri e le persone nelle forze armate hanno più probabilità di ottenere mono.
- Si ha un contatto intimo con una persona che ha la mono o un’infezione da EBV attiva. (Un bacio breve sulle labbra ha scarsa probabilità di diffondere l’EBV. Si sviluppa quando la saliva di una persona infetta entra nella bocca di un’altra persona.)
- Condividere bicchieri, posate, piatti, o un spazzolino da denti con una persona infetta. Una persona non ha bisogno di avere sintomi di mono per diffondere EBV.
Dopo essere stati infettati con EBV, il virus rimane nel corpo per il resto della vita. Ma non sarà possibile contrarre di nuovo la mono.
EBV non si diffonde attraverso l’aria. Si può vivere con una persona che ha la mono e non essere mai infettati con il virus.
La maggior parte delle persone sono già state infettate con EBV, quindi di solito non sviluppano nuovamente la mononucleosi quando sono esposti a una persona che ce l’ha.

Quando chiamare il dottore

Se le è stato diagnosticata la mono, cercare cure immediatamente se:
- Avete un forte dolore nella parte in alto a sinistra del vostro addome. Questo può significare che la vostra milza si è rotta. La rottura della milza causato da mono è rara. E’ più probabile che accada a causa di un colpo all’addome
- Le tonsille diventano così gonfie che si hanno difficoltà a respirare o deglutire.
- Se non si è stati diagnosticati con mono e si ha un forte mal di gola che dura ormai da più di 2 o 3 giorni dopo aver provato il trattamento a casa, chiamare il medico in 1 o 2 giorni.
Se non si è stati diagnosticati con mono e si è provato il trattamento a casa per 7-10 giorni, rivolgersi al proprio medico se si ha:
- Mancanza di energia.
- Dolori.
- Gonfiore dei linfonodi (talvolta chiamati ghiandole gonfie).
La maggior parte dei casi di mono non richiede trattamento, ma hai ancora bisogno di prenderti cura di te fino a quando la malattia non se ne va. Si deve consultare il medico per assicurarsi che i sintomi non siano causati da una infezione curabile, come ad esempio il mal di gola. 
Se sei certo che sia mononucleosi:
- Riposare molto.
- Fare dei gargarismi con acqua salata per lenire la gola.
- Prendere antidolorifici senza ricetta medica per ridurre la febbre e alleviare il mal di gola e il mal di testa.
- Evitare sport di contatto e il sollevamento di carichi pesanti per 4 settimane dopo che ci si ammala di mono (o fino a quando un medico ti dice che non ci sono problemi). La mono può far ingrossare la tua milza e queste attività possono aumentare il rischio di ferirla.

venerdì 12 aprile 2013

Dove comprare la graviola

La GRAVIOLA UCCIDE IL CANCRO
E' 10.000 VOLTE PIU' POTENTE DELLA CHEMIOTERAPIA

IN FONDO TROVI IL LINK DOVE COMPRARLA - letto su zerogas

Le società farmaceutiche investono milioni di dollari nelle sbalorditive ricerche sul naturale killer del cancro.

Il cancro del seno e del colon vinti col miracoloso albero dell'Amazzonia, che è stato trovato 10.000 volte più forte della chemioterapia.

Sin dall'inizio del 1996, l'Istituto delle Scienze sulla Salute ha indagato in tutto il mondo per trovare informazioni dalle poche persone che vi hanno avuto accesso o ne hanno sentito parlare. E qualche volta, scopriamo trasalendo che anche nel nostro consiglio ci sono medici che agiscono illegalmente.

Due mesi fa, siamo venuti a conoscenza di uno stupefacente albero dell'Amazzonia che combatte il cancro, tramite la rete dell'HSI che ci ha letteralmente scioccato.

Oggi, il futuro del trattamento del cancro e le possibilità di sopravvivenza sono più che una promessa.
C'è un albero guaritore che cresce nel profondo della foresta pluviale dell'Amazzonia nel Sud America, che potrebbe letteralmente cambiare te, il tuo medico, e la possibilità che rimane al mondo di credere alla cura del cancro. Dagli estratti di questa potente pianta, ora può essere possibile:
• vincere il cancro sicuramente e definitivamente con una terapia tutta naturale che non causa nausea, perdita di peso e perdita di capelli;
• proteggere il tuo sistema immunitario ed eludere le infezioni mortali;
• trovare forza e vitalità nel corso del trattamento;
• rinforzare la tua energia e migliorare il modo di vedere la vita.

Da una serie di comunicazioni confidenziali coinvolgenti un ricercatore di una delle più grandi società farmaceutiche americane, è venuta recentemente alla luce l'esistenza di questo antico albero dalle proprietà anticancerogene. Malgrado non sia stato ancora testato sull'uomo, l'albero è stato studiato in più di 20 laboratori di analisi sin dal 1970, ed è dimostrato che:

• effettivamente individua ed uccide le cellule maligne in 12 differenti tipi di cancro, inclusi quelli del colon, del seno, della prostata, dei polmoni e del pancreas;
• è 10.000 volte più potente nell'uccidere le cellule del cancro del colon dell'Adriamicyn, comunemente usato come farmaco nella chemioterapia;
• selettivamente abbatte ed uccide le cellule cancerogene senza danneggiare le cellule sane, cosa che fa la chemioterapia.

Perché allora non vengono esaltati i benefici di questo trattamento nelle pubblicazioni sulla salute? 
Perché non è stato fatto nulla dalla comunità della medicina naturale? 
E, anche se fosse solo la metà della promessa o come sembra essere, perché tutti gli oncologi presso i maggiori ospedali non insistono a farlo usare a tutti i pazienti?
Specialmente quando si considera che sono state fatte sin dal 1990 ricerche indipendenti su larga scala, incluse le ricerche di una delle primarie società farmaceutiche e dell'Istituto Nazionale del Cancro, sull'albero i cui estratti farmaceutici attaccano e distruggono le cellule cancerogene con letale precisione.

Graviola è 10.000 volte più potente nell'uccidere le cellule del cancro del colon dell'Adriamicyn, comunemente usato come farmaco nella chemioterapia.

La risposta a queste difficili domande si può soltanto dare narrando una storia sconvolgente, da noi scoperta recentemente. Più che altro abbiamo riportato come la storia di questo trattamento contro il cancro, rafforzi la necessità della presenza di gruppi come l'HSI e illustri come facilmente le nostre scelte per trattamenti medici sono controllate dal denaro e dal potere.

Le notizie su questo sorprendente albero sono state vicine ad essere perse per sempre.

Una fonte confidenziale, sulla cui provenienza siamo stati confortati da una conferma indipendente, ha rivelato che milioni di dollari di una società degli USA, sono stati investiti da circa sette anni per cercare di sintetizzare due dei più potenti farmaci anticancerogeni.
Nel tardo 1990, mettendola sottochiave, questo ben conosciuto gigante farmaceutico comincia la ricerca sulla cura del cancro, salvaguardando le sue opportunità di brevettarla e, quindi, di trarne profitto. La ricerca mise in evidenza un leggendario albero guaritore chiamato Graviola.
Parti di questo albero, compresa la corteccia, le foglie, le radici, i frutti, i semi dei frutti, sono state usate per secoli dagli uomini della medicina e dagli Indiani nativi del Sud America per curare le malattie del cuore, l'asma, i problemi esistenziali e le artriti. Basandosi sulla testimonianza di un piccolo documento scientifico, la società riversò denaro e risorse per provare le proprietà anticancerogene della Graviola rimanendo scioccati dai risultati.
Graviola era un dinamico killer contro il cancro. Ma la storia della Graviola si avvicinava alla fine.
La società farmaceutica aveva un grande problema. Avevano speso tempo e denaro per anni cercando di creare manufatti che duplicassero due dei più potenti farmaci dell'albero. Ma avevano preso una cantonata. Non potevano copiare l'originale. E non potevano vendere gli estratti dell'albero guadagnandoci, poiché le leggi federali stabiliscono che le sostanze naturali non possono essere brevettate. Questo sta a significare che la società non ha potuto proteggere i propri interessi sul progetto in cui ha speso milioni di dollari e circa sette anni di ricerche.

Come un sogno i grandi profitti svanirono e le prove sulla Graviola subirono una brusca frenata.

Dopo sette frustranti anni e senza la speranza di lucrative vendite, la società abbandonò il progetto e rifiutò di pubblicare le sue scoperte in un giornale indipendente. Ma un responsabile delle ricerche lottò contro questa decisione. Mentre comprese la perdita di profitti da parte della società, non potè accettare la decisione di nascondere al mondo questo unico killer del cancro.
Seguendo la propria coscienza, e rischiando la propria carriera, contattò la Raintree Nutrition, una società dedita alla raccolta delle piante dell'Amazzonia.
Come risultato, Raintree entrò nell'ingranaggio e cominciò la ricerca dei relativi studi pubblicati sulla Graviola. Si scoprì che numerosi altri gruppi negli USA (insieme a quelli di altre società farmaceutiche) avevano fatto esperimenti in vitro sulla Graviola.
I risultati confortavano le scoperte segrete delle società farmaceutiche; la Graviola fu presentata come il killer delle cellule cancerogene.
Incoraggiati da questi test di laboratorio, Raintree assunse tribù indiane indigene del Brasile col compito di coltivare e salvaguardare l'albero. Spesero un anno in ricerche e nello sviluppo cominciando ad offrire la Graviola negli USA.
L'Istituto delle Scienze sulla Salute si trovò per caso, attraverso la Graviola e la Raintree Nutrition, mesi più tardi, a fare ricerche su Chanca Piedra, una terapia naturale dell'Amazzonia per i calcoli renali, simile al risultato del settembre 2000.
Nel corso del nostro lavoro, Raintree ci ha evidenziato la Graviola, non ritenendo necessario mettere al corrente il nostro gruppo di esperti di quanto fosse intricata la possibilità di questa potenziale cura del cancro.

La Graviola rintraccia e distrugge il cancro della prostata, dei polmoni, del seno, del colon e del pancreas... lasciando vivere le cellule sane.

Sin da novembre, abbiamo esaminato da vicino tutte le ricerche fatte fino ad oggi sulla Graviola.
È pubblicata in una delle prime menzioni scientifiche fatte negli Usa dall'Istituto Nazionale del Cancro (NCI).
Nel 1976, l'NCI incluse la Graviola in un programma di analisi della pianta che mostrava come le sue foglie ed i suoi rami attaccano e distruggono effettivamente le cellule maligne.
Ma i risultati facevano parte di un rapporto interno dell'NCI e furono, per molte ragioni, mai rilasciati al pubblico.
Sin dal 1976, si sono ottenuti promettenti risultati nella lotta al cancro con la Graviola.
Comunque, gli estratti dell'albero sono stati testati su pazienti affetti da cancro.
Nessuna controprova clinica ai test esiste, e le usuali prove cliniche sono sul tavolo dei principali medici e giornalisti che sono soliti giudicare il valore dei trattamenti. Non di meno, le nostre ricerche hanno scoperto che la Graviola è stata presentata come killer delle cellule nei test in vitro di 20 piccoli laboratori.
Studi più recenti, condotti dall'Università Cattolica del Sud Corea, i primi giorni di quest'anno, rivelano che due farmaci estratti dai semi della Graviola mostrano "selezionata citotossicità" paragonabile all'Adriamicyn contro le cellule cancerogene del colon e dei polmoni. I farmaci bersagliano ed uccidono le cellule maligne dei polmoni e del colon in un test in vitro paragonabile al farmaco Adriamicyn, comunemente usato in chemioterapia.
Un altro studio, pubblicato sul Giornale dei Prodotti Naturali, mostra che la Graviola non è "paragonabile all'Adriamicyn", ma drammaticamente come performance dello stesso nei test di laboratorio.

I risultati mostrano che un farmaco trovato nella Graviola uccide selettivamente le cellule cancerogene, salvaguardando le cellule sane. La chemioterapia indiscriminatamente colpisce e distrugge tutte le cellule che attivamente si riproducono, sia le cancerogene che quelle sane.

Altra promettente ed ancora in corso ricerca della Purdue University è supportata da una sovvenzione dell'NCI. Le ricerche della Purdue hanno provato che le foglie della Graviola uccidono le cellule cancerogene tra sei tipi di cellule umane e sono particolarmente efficaci contro le cellule cancerogene della prostata e del pancreas.
In uno studio separato, le ricerche della Purdue mostrano che gli estratti delle foglie della Graviola sono in particolare efficaci nell'isolare e uccidere le cellule cancerogene dei polmoni.
Forse il più grande e significativo risultato sullo studio, tra quelli che abbiamo trovato, è quello dell'Università Cattolica della Corea del Sud dove la Graviola è presentata come killer delle cellule malate e protettrice delle cellule sane. Per contro la chemioterapia distrugge indiscriminatamente tutte le cellule in riproduzione. Questo è ciò che causa così spesso effetti devastanti come la perdita di capelli e la comparsa di gravi nausee.
A questo riguardo, la Graviola appare come una promettente alternativa o come integratore dei principali trattamenti.

I resoconti dei pazienti indicano la Graviola come un aiuto a debellare i tumori.

Dal punto di vista medico, la Graviola ha ancora molta strada da fare.
Le sue proprietà sono state sperimentate solo in vitro. Ed è questa la causa per cui non è universalmente conosciuta ed accettata. La poco felice verità è che, senza un enorme reddito di un sintetico, brevettato medicinale, è improbabile che una società farmaceutica voglia investire migliaia (spesso milioni) di dollari solo per prendere il doppiamente oscuro, placebo, controllo degli studi sugli umani.
Questa è la sottintesa sfida da accettare per realizzare la più grande terapia nutrizionale. Fortunatamente la Graviola è una sostanza naturale, così non dobbiamo sottostare alle decisioni delle società farmaceutiche.
Soltanto un relativo gruppo di medici e di pazienti negli USA sta attualmente usando la Graviola per combattere il cancro.
Abbiamo un solo caso storico, che ha interessato un dirigente di una società altamente specializzata nel Texas. Una TAC ed una biopsia confermavano che questo dirigente (Daryl) aveva più di 20 tumori nella prostata. Gli fu raccomandato di operarsi, ma Daryl, sotto cura con un comune trattamento convenzionale, non poteva andare incontro ad un costo così elevato.
Non voleva soffrire per impotenza ed incontinenza per tutto il resto della sua vita, triste causa dell'operazione. Decise invece di fare una meno invasiva terapia ormonale (per restringere le dimensioni della sua prostata) ed iniziò una rigorosa cura sostitutiva a base di Graviola.
Due mesi dopo, il livello di PSA di Daryl precipitò da 4.1 a 0.0. Una TAC e diversi altri test a base di raggi gamma, confermarono più tardi che tutte le cellule tumorali della sua prostata erano sparite.

Sette anni di silenzio sono stati rotti.

Abbiamo continuato a lavorare con altri ricercatori che tuttora lavorano sulla Graviola.
È così che molte scientifiche ed aneddotiche esperienze sono venute alla luce, come la suddetta. Quindi, dopo sette anni di silenziose e segrete ricerche, riteniamo di non sentirci responsabili se solo ora vi portiamo a conoscenza di tutto ciò.
Cresciuta e raccolta dalle popolazioni indigene del Brasile, la Graviola è disponibile in quantità limitata negli USA. Ma ora, anche voi potrete essere fra i pochi eletti al mondo a beneficiare della Graviola.
Vi consigliamo, come sempre, di consultarvi con il vostro medico prima di iniziare qualsiasi nuova terapia, specialmente quando si tratta di cancro.
La Graviola è una sostanza completamente naturale senza effetti collaterali a parte un possibile lieve scombussolamento gastrointestinale se presa a stomaco vuoto ad alti dosaggi (superiore a 5 gr)

Malgrado la raccolta di testimonianze sulle prove in vitro ed aneddotici risultati su questo dinamico combattente del cancro, la Graviola rimane sempre una terapia clandestina!

La Graviola è già stata testata sia sugli uomini che sugli animali. Ma la Graviola è un prodotto naturale, e come tale non può essere brevettato.
Senza la speranza di esclusività di vendita altamente proficua, la Graviola non potrà mai attirare l'interesse di nessuna delle maggiori società farmaceutiche o di ricerca di laboratorio.
Così non potremo mai leggere uno di quei studi clinici così blindati sull'albero che è stato ritenuto un aiuto alla lotta contro il cancro. Non ci sono dubbi su questo, i più recenti test di laboratorio ed aneddotici risultati sulla Graviola sono molto interessanti.
E se vi è stato diagnosticato un cancro, voi e il vostro medico dovrete analizzare tutte le possibilità di cura.
Cercando fra tutte le possibilità di abbattimento del cancro, la Graviola vi potrà certamente già aiutare.

La Graviola combatte molto più che il cancro…

Per quanto la ricerca sulla Graviola sia focalizzata sui suoi effetti di combattente del cancro, la pianta è stata usata da secoli dagli uomini della medicina del Sud America per curare uno strabiliante numero di indisposizioni, inclusi:

• ipertensione
• influenza
• sfoghi
• nevralgia
• artrite
• reumatismi
• diarrea
• nausea
• dispepsia
• ulcera
• tricofizie
• scorbuto
• malaria
• dissenteria
• palpitaizoni
• nervosismo
• insonnia
• febbre
• bolle
• spasmi muscolari

da Institute for Health Sciences, L.L.C. e per gentile concessione di Raintree Nutrition

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martedì 9 aprile 2013

Il raffreddore tra la NMG e la medicina ufficiale

Cosa dice la Medicina Ufficiale sul raffreddore? Sembra che finalmente si siano convinti che non c'entra nulla il freddo.In effetti basta ragionare: se fosse il freddo la causa, dalla Svizzera in sù dovrebbero avere tutti il raffreddore, avendo temperature molto più rigide e case più calde, ingredienti giusti per un raffreddore vecchia interpretazione. Come nei paesi caldi Africa compresa il raffreddore non dovrebbe esistere, ahimè basta guardare i nasi dei bimbi africani. Allora ci viene detto che sono i virus, adenovirus, rinovirus ecc. che per la loro azione replicativa indiscriminata non è possibile addirittura preparare un vaccino. 
Ma da dove vengono questi virus?
Non si sa. Di certo saltano da un naso all'altro. 
Ma perchè in una famiglia alcuni nasi si altri no? 
Non si sa, oppure è una questione immunitaria.
Quale l'errore di indagine? 
E' il sistema riduzionistico che imperversa dall'Illuminismo scientifico ad oggi per cui tutto deve essere messo sotto un microscopio e quando si trova qualcosa...è lui il colpevole!
Ovviamente la psiche di un essere umano sotto un microscopio e dentro un vetrino non ci sta e allora...non va bene, non c'entra nulla!
Immaginate un extraterrestre che arriva sulla terra e vuole scoprire quale la causa degli incendi. 
Osserva una casa che brucia e chi vede sotto? 
a) i pompieri 
b) i proprietari 
c) i curiosi. 
Poi osserva un altro incendio cambiano i proprietari e i curiosi, ma ci sono sempre i pompieri. Poi elabora la statistica secondo modelli matematici e su cento incendi si rende conto che la cosa non cambia, ci sono sempre i pompieri. 
Deduzione ferrea e logica: chi causa gli incendi?
I pompieri, ovvio!
Nulla di diverso viene fatto per l'anamnesi del nostro raffreddore.

Sono i virus=pompieri.
 
Allora vediamo come interpreta e spiega il raffreddore la NM.
A cosa serve il naso? 
Per annusare.
E perchè annusiamo? 
Per valutare.
Se ci viene proposto un cibo nuovo che non conosciamo per mangiare, istintivamente lo annusiamo. Perchè? 
Per valutare se è buono o no. Noi in effetti abbiamo nella mucosa nasale delle ghiandole, che io definisco degli ottimi professori di chimica, che hanno il compito di valutare se quel cibo è biodegradabile o no. Infatti rifiutiamo istintivamente un bicchiere di benzina, perchè i legami chimici delle sue molecole sono così saturi che il nostro organismo non riuscirebbe a sciogliere. Mentre se quell'alimento è biodegradabile ma non ingeribile (scusate, tipo gli escrementi) allora la biologia lo rende repellente all'odore. Ma ciò che noi dobbiamo annusare quale alimento non è diverso per l'attività olfattiva da ciò che comunque invade la nostra vita, anche in modo traslato. Gli animali che hanno ancora molto sviluppato questo senso lo usano appunto quando devono entrare in un territorio nuovo che non conoscono. Noi esseri umani compensiamo la vigilanza meglio con altri organi.
Quale dunque il problema che può incidere per noi sull'olfatto?
Il non riuscire a sentire cosa ci sta davanti, cosa sta dietro l'angolo che non riusciamo a cogliere, biologicamente siamo costretti ad attivare di più l'olfatto perchè gli altri organi non ci aiutano abbastanza. A questo punto entra in gioco la scoperta del dr. Hamer. per cui il conflitto biologico si riversa sul nostro corpo, nell'organo funzionale al conflitto, quando è costituito da uno choc inaspettato e acuto.
Mi rendo conto che chi sente questi concetti per la prima volta può risultare perplesso.
Allora niente meglio degli esempi ci può aiutare.
Innanzitutto avviene che durante il conflitto della paura incognita attiviamo la mucosa nasale per annusare meglio (bruciore) quando poi il conflitto è risolto, abbiamo cioè preso visione e risolto la paura, avviene il processo di riparazione: la produzione di muco, elaborata dai nostri virus=pompieri.

Osserviamo i bambini che vanno all'asilo per la prima volta. Non siamo di fronte ai virus che hanno deciso di mettere su casa all'asilo, ma è il bambino che biologicamente vive per la prima volta un territorio nuovo a lui sconosciuto, una paura incognita, e tornando a casa risolve e arriva il raffreddore. Non caso non tutti prendono il raffreddore, perchè non tutti vivono quella paura incognita. Osservate lo studente che deve superare un esame per lui difficile e incognito, dopo arriva il raffreddore. Osservate chi prende l'aereo per la prima volta o chi va in vacanza in un paese nuovo.
Ricordo il caso di una signora che aveva un raffreddore per tre mesi di seguito. Non erano i virus che avevano trovato di gradimento il suo naso, ma era semplicemtente accaduto questo: il suo datore di lavoro, alla festa di capodanno aveva deciso, inaspettatamente per lei, di promuoverla caporeparto, comunicandolo con gioia. Ma per lei diventò una continua apprensione perchè ogni giorno viveva l'angoscia di non riuscire. Fu sufficiente renderla consapevole e migliorare la sua sicurezza che il suo raffreddore sparì.

C'è un conflitto di paura incognita che ci siamo costruiti con le nostre mani. Quando le nostre mamme sin da piccoli hanno continuato a dirci: "Mettiti la maglietta, altrimenti prendi il raffreddore".
 Era sufficiente prendere un colpo di freddo per fare scattare, come ancora oggi scatta in molti, la paura incognita di prendere il raffreddore e lui immancabilmente arriva. Da quando ho conosciuto la NM vi assicuro che a me come a molti che l'hanno sperimentato, il freddo non fa più.... nè caldo, nè freddo. E i raffreddori da freddo sono spariti. Si, certo ho avuto di recente due raffreddori, uno per una richiesta improvvisa di svolgere anticipatamente un compito al quale non ero preparato, e l'altro per un viaggio di mia figlia a Londra dopo l'attentato terroristico.

Ma allora mi chiederete: "Quale la terapia?" 
Innanzitutto togliamoci una volta per tutte la paura del freddo (ovviamente questo non vuol dire che si debba stare al freddo, vuol dire solo non averne paura, perchè al caldo si sta meglio) poi togliamoci la paura che il virus salti da un naso all'altro.
Avremo già eliminato l'80% dei raffreddori. Poi quando non potendo comunque eliminare il conflitto di paura incognita ci viene il raffreddore aiutiamoci certamente con qualcosa di balsamico e lenitivo o meglio riscaldante...il vecchio e saggio consiglio dei nostri nonni...vin brulè e sotto le coperte per accelerare quello che è semplicemente un programma di riparazione per la guarigione definitiva.
Non mi stupisco se la perplessità è ancora sovrana nelle vostre menti, ma i conti di un processo biologico sensato tornano!
Non vi resta che l'ultima prova. Al prossimo raffreddore verificate la paura incognita che avete vissuto poco prima.

Per i raffreddori esiste anche lo schock fisico? Ad esempio l'area condizionata o andare in giro in maglietta con 8° gradi?
Non esiste lo choc fisico che si ripercuote sulla mucosa nasale se non è vissuto biologicamente con paura. Prova a ragionare, tutti coloro che fanno il bagno in mare a Capodanno come un momento di festa stanno poi tutti bene.
E' il sentito biologico che governa la nostra fisiologia ed è giusto che sia così, perchè al nostro corpo spetta il compito di rispondere ai segnali che riceve da ciascuno di noi, così come gli vengono trasmessi.
Ti faccio un ultimo esempio. Se ti dico di camminare su di un'asse di legno, appoggiata per terra, molto robusta, lunga trenta metri, hai qualche problema? Certo che no, mi risponderesti. Se la stessa asse, magari anche un pò più robusta, la mettessi tra due grattacieli  di New York e ti dicessi di camminarci? ....???...
In fondo è la stessa cosa, ma è il tuo sentito che cambia un pò."
 
(letto su frontelibero) 

martedì 2 aprile 2013

India: "Si" al farmaco anticancro low cost

India, la Novartis perde il ricorso

I malati esultano: il risparmio e' di oltre mille dollari al mese

Lorenzo Bianchi

2 marzo 2013. CENTOSETTANCINQUE dollari al mese per i prodotti generici, contro i 2.600 che la Novartis pretende per un farmaco che cura i malati di leucemia mieloide. L'India ci tiene al suo ruolo mondiale di farmacia dei poveri, condiviso con il Brasile, e la Corte Suprema di Nuova Delhi la sostiene. La multinazionale svizzera si è vista respingere il ricorso su un suo medicamento. 
Secondo il vertice della magistratura dell'Unione il ritrovato in questione, il Glivec, non è «un'invenzione» meritevole di tutela, ma semplicemente la riedizione di una molecola già esistente e presente anche nei corrispondenti prodotti generici venduti dalla Cipla e dalla Rambaxy indiane.
NOVARTIS avrebbe adottato la strategia dell'evergreening, reclamando un brevetto nuovo di zecca per un prodotto vecchio. 
Nel 2006 l'ufficio indiano chiamato in causa si era rifiutato di concedere la protezione commerciale a una più recente versione del Glivec, che la Novartis presentava come «più efficace» e «più facilmente assorbibile». 
L'anno prima Nuova Delhi aveva recepito gli accordi sui brevetti messi a punto dalla Organizzazione internazionale competente escludendo però le medicine modificate solo marginalmente. 
Da Mumbai Ranjit Shahani, vicepresidente e amministratore delegato della consociata locale di «Novartis», ha obiettato che la sentenza della Corte Suprema rischia di «ostacolare i progressi medici nelle patologie per le quali non sono ancora disponibili opzioni terapeutiche efficaci». Secondo il colosso svizzero, il Glivec è fornito gratuitamente al 95 per cento dei pazienti del Paese. 
Nei mesi scorsi in India altri pezzi da novanta dell'industria farmaceutica hanno subito sconfitte giudiziarie. 
In novembre la magistratura di appello specializzata ha revocato un brevetto della svizzera Roche su un medicamento per la terapia dell'epatite C. 
Il 5 marzo la Bayer ha perso la sua battaglia giudiziaria contro la Natco, l'azienda indiana che produce l'equivalente a basso costo del Nexavar tedesco.

Notizie tratte da La Nazione
letto su http://www.news-notizie.wineuropa.it/notizie/3-notizie-dal-mondo/18-attualit%C3%A0/162422-India-la-Novartis-perde-il-ricorso-Si-al-farmaco-anticancro-low-cost.html