Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

martedì 28 giugno 2011

Costi dei trattamenti oncologici

Considerando i due principali strumenti terapeutici nelle mani degli oncologi (chemio e radio), vediamo il costo di un tumore oggi in Italia.
Attualmente sappiamo esserci in Italia 1,7 milioni di ammalati[3] e oltre 270.000 nuovi malati ogni anno (in America ogni anno i nuovi malati di cancro sono 1.372.910 (4). La conclusione, senza entrare troppo nel dettaglio, è la seguente: il tumore in Italia (solamente tra chemio e radio, escludendo quindi chirurgia, costi di degenza, farmaci vari, apparato medico e infermieristico, i soldi fagocitati dalle industrie per la ricerca, ecc.) è indubbiamente una delle patologie più costose, non solo in termini di vite umane, ma soprattutto dal punto di vista economico.

In Appendice del libro sono stati appositamente pubblicati, oltre una ventina di “bugiardini” di chemioterapici con i loro effetti collaterali devastanti (foglietti illustrativi), anche i costi ufficiali (dichiarati dalle rispettive case di produzione) dei più diffusi chemioterapici in circolazione, per rendersi conto di quello che è stato appena detto.
Un qualsiasi tumore trattato con chemio e radioterapia (ad esclusione della chirurgia i cui costi sono paragonabili a quelli della chemioterapia), costa al Sistema sanitario nazionale svariate centinaia di migliaia di euro.
Un solo paziente oncologico.

Sembra impossibile, ma è proprio così.
Una testimonianza esemplare è stata pubblicata dal settimanale “Gente” poco tempo fa.
Si tratta della vicenda di Gennaro De Stefano, un uomo normalissimo, che nel suo “Diario di un malato di cancro” ha provato a comporre la “lista della spesa” per la sua malattia.
Dopo aver consultato medici e fotocopiato le fustelle dei farmaci, ha messo insieme tutte queste informazioni.
Il suo calvario è iniziato con due interventi chirurgici (biopsia più operazione alla vescica) e una degenza di 22 giorni, per un totale di 30.000 euro[5]
Il primo ciclo di chemio è costato 9.000 euro e 1.500 euro spesi per ogni TAC effettuata[6] (ne ha fatte oltre 20).
«Un ciclo completo di cocktail chemioterapici partiva da alcune migliaia di euro per arrivare anche a 50 mila euro al mese per ogni paziente».[7]
«Durante la chemioterapia, che, com’è noto, fa abbassare i globuli bianchi e quelli rossi (tralasciando la quantità impressionante di medicinali di sostegno per lo stomaco, l’intestino, la fatica, la nausea, il vomito e via cantando), occorre sottoporsi a cure ormonali che aiutino la crescita dei globuli bianchi. Di solito si fanno tre o quattro iniezioni che costano una 1.500 euro, le altre 150 euro ognuna. Arriva poi l’Epo, l’ormone diventato famoso come doping dei ciclisti, che costa dai 500 ai 1.000 euro a iniezione. Di queste bombe ne avrò fatte, fino a oggi, una quarantina».[8]

Ha dovuto eseguire la radioterapia (6.000 euro); un nuovo intervento chirurgico per alcune metastasi (9.000 euro); di nuovo radioterapia, ecc.
Risultato: la Sanità pubblica ha pagato per il sig. De Gennaro, circa 200.000 euro.
Questo che avete appena letto, purtroppo, è l’iter seguito dalla stragrande maggioranza dei malati oncologici.
Moltiplicate questa cifra per il numero dei malati vecchi e nuovi, e capirete dal risultato che forse per qualcuno – e dico forse – non c’è convenienza nel trovare la soluzione definitiva ad una patologia che sviluppa centinaia di miliardi di euro ogni anno in Italia.
Ogni anno la “lobbies del cancro” – solamente con i nuovi ammalati (270.000 persone), e supponendo che tutti entrino nei percorsi terapeutici – movimenta una cifra superiore a 54.000.000.000 di euro.
Cinquantaquattro miliardi di euro ogni anno per un trattamento oncologico.

Se a questi ci aggiungiamo tutte le persone ammalate di cancro oggi in Italia (1 milione e 700 mila), che ripetono i trattamenti, che necessitano di trapianto di midollo, che muoiono nonostante, o per colpa delle terapie, ecc., tale cifra, come detto prima, raggiungerà i centinaia di miliardi di euro.


Ogni anno sono 162.000 le persone che muoiono per cancro in Italia (dati Istat).
I costi per un servizio funebre privato (pagato dalle famiglie) vanno da un minimo di 2.155 euro (Roma) a un massimo di 3.575 euro (Milano)[9] a persona. Facendo una media più che ragionevole di 3000 euro…il ‘lutto per cancro’ (funerale, epigrafi, fiori, trasporto, organizzazione) sottrae alla società 486.000.000 di euro. Tutti gli anni inesorabilmente.
Pensate nel mondo intero…
Ecco cosa riporta il “bugiardino” (pubblicato assieme agli altri in appendice) di uno dei più usati chemioterapici: la Doxorubicina della Ebewe Italia Srl
DOXORUBICINA

Multinazionale: Ebewe Italia srl

Principio attivo: Doxorubicina
Concentrato per soluzione iniettabile per infusione
Categoria terapeutica: Antracicline

Effetti controindicati:
- Gravi aritmie acute sono state descritte durante o poche ore dopo la somministrazione;
- Una mielosoppressione grave può provocare insorgenza di emorragia e superinfezioni, e costituisce una indicazione alla riduzione o alla sospensione della Doxorubicina;
- Esiste un rischio accertato di sviluppo di cardiomiopatia indotta dalle antracicline e dipendente dalla dose cumulativa;
- Il rischio di insufficienza cardiaca nei pazienti neoplastici trattati con Doxorubicina persiste per tutta la vita;
- Può potenziare la tossicità della radioterapia e di altre terapie anti-neoplastiche;
- Neoplasie benigne e maligne;
- Il verificarsi di una leucemia mieloide acuta secondaria;
- Il danno del tratto gastrointestinale può indurre ad ulcera, emorragia e perforazione;
- La Doxorubicina è altamente irritante e lo stravaso nella sede dell’infusione può provocare dolore locale, irritazione, infiammazione, tromboflebiti, che possono causare un’ulcera grave e necrosi della cute.
SMALTIMENTO: Il personale che manipola la Doxorubicina deve indossare indumenti protettivi: occhiali, camici, maschere e guanti monouso. Tutti gli articoli usati per la somministrazione e la pulizia, inclusi i guanti, dovranno essere posti in appositi sacchi per rifiuti ad alto rischio, per l’incenerimento ad alte temperature.
Le fuoriuscite o le perdite di soluzione devono essere trattate con ipoclorito di sodio diluito che preferibilmente va lasciato agire per tutta la notte e a cui va fatto seguire un risciacquo con acqua.

BIBLIOGRAFIA
[3] “La prima giornata del malato cancro”, Francesco De Lorenzo TGCom
[4] SEER – Cancer statistics review 1975-2005
[5] “Vi sono costato 200 mila euro”, Gennaro De Stefano, “Gente”
[6] Idem
[7] Idem
[8] Idem
[9] “Vivere o morire…Cosa costa di più?” – Help Consumatori  www.helpconsumatori.it/data/docs/dossier_funerali.pdf

martedì 21 giugno 2011

Delucidazioni su HIV e AIDS

IL VIRUS INVENTATO
Data realizzazione : Luglio 2001 - Ultimo aggiornamento: Maggio 2002


Il nome di questo sito è un omaggio al Dott. PETER DUESBERG, direttore del laboratorio di Biologia Molecolare dell'Università di Berkeley in California, pioniere e principale protagonista della lotta alle falsa teoria virale dell'AIDS. Suo il principale libro scritto dai dissidenti: "Inventing the AIDS virus" edito in italiano da Baldini e Castoldi col titolo "AIDS - Il Virus Inventato". La storia di Peter Duesberg, "probabilmente lo scienziato vivente più diffamato in assoluto" (Il direttore del periodico medico The Lancet) è stata presentata da Massimiliano Bucchi nella sua relazione "Eresia e censura nella scienza: il caso AIDS" al convegno Scienza e Democrazia tenuto a Napoli il 20 Aprile 2001.

La truffa AIDS/HIV
le cose che non vi hanno mai detto

Questo sito nasce a seguito di una ricerca sull'AIDS, avviata per approfondire la conoscenza di un argomento che riguarda tutti, dopo aver sentito alcune storie di persone "sieropositive" in piena salute che hanno cominciato a star male nel momento in cui è iniziata la cura con i farmaci antiretrovirali. Si poteva pensare a semplice coincidenza oppure ipotizzare una qualche relazione tra i due eventi: la logica e un po' di sano scetticismo ci hanno spinto verso l’indagine. Abbiamo quindi condotto una ricerca approfondita sull’argomento, e siamo arrivati dove non potevamo immaginare: ciò che credevamo vero da sempre, dal 1984, si è rivelato incoerente ridicolo e criminale; altre posizioni sono affiorate, un mondo di scienziati, medici, giornalisti e politici impegnati in una battaglia contro l’establishment per combattere un mostro che ha arricchito alcuni, ucciso molti, condizionato o terrorizzato tutti.Il quadro che si è delineato nel corso della nostra ricerca è estremamente complesso, gli aspetti clinici e sanitari del problema sono profondamente collegati a quelli sociali economici e politici. Non ci proponiamo quindi, in questo spazio, di fornire un’analisi completa ed esaustiva del fenomeno, ma piuttosto di indicare al lettore una prospettiva diversa, abbozzando gli aspetti principali della storia e fornendo indicazioni per reperire tutte le informazioni necessarie per validare e completare personalmente il quadro.

il resto dell'articolo potrete leggerlo a questo link  http://www.ilvirusinventato.it/

domenica 19 giugno 2011

Il cancro alla luce delle 5 Leggi Biologiche 3

- Terzo criterio:
Il decorso del SBS è sincrono su tutti e tre i livelli: dalla DHS fino alla soluzione del conflitto, compresa la crisi epilettica/epilettoide nel punto culminante della fase di riparazione, e ritorno alla normalità! Ciò significa che il decorso di questi programmi speciali è sincrono su tutti e tre i livelli.
Se il conflitto è più intenso, allora anche il cosiddetto cancro nell’organo è più grande.
Se il conflitto si attenua, ciò accade anche sugli altri livelli.
Se il conflitto si risolve, cioè si arriva ad una soluzione del conflitto, questa avviene anche su tutti e tre i livelli.
Se si verifica una recidiva, si manifesta una recidiva su tutti e tre i livelli.
Infine, la conflittolisi è un momento molto delicato e decisivo: ogni malattia ha i propri sintomi di riparazione ben definiti che si manifestano solo dopo la soluzione del conflitto.

E’ una cosa meravigliosa
Se interroghiamo un paziente riguardo al suo conflitto, otteniamo il livello psichico.
Se eseguiamo una tomografia computerizzata del cervello, abbiamo il livello cerebrale.
E ovviamente possiamo rilevarlo anche a livello organico, ad esempio paralisi, neurodermatite, diabete ecc.
La cosa affascinante della Nuova Medicina Germanica è che non solo possiamo stabilire subito anche grazie alla TAC cerebrale, il tipo di conflitto biologico, e più precisamente il contenuto conflittuale e sapere quale organo è interessato, se ha luogo una proliferazione cellulare o una riduzione cellulare, ma siamo anche in grado di scoprire analiticamente (parlando col paziente) se i conflitti sono nella fase di conflitto attivo (fase ca) o già nella fase di riparazione (fase pcl).

venerdì 17 giugno 2011

Il cancro alla luce delle 5 Leggi Biologiche 2

 - Secondo criterio:
Il conflitto biologico nell’istante della DHS determina sia la localizzazione del SBS nel cervello come cosiddetto Focolaio di Hamer sia la localizzazione nell’organo come cancro o malattia oncoequivalente.
Ciò significa che nell’istante di questa DHS scatta il programma speciale (SBS), praticamente in modo sincrono: nella psiche, nel cervello e nell’organo.
Questa suddivisione in tre livelli ha unicamente lo scopo di facilitare il nostro lavoro diagnostico e terapeutico.
In realtà essi costituiscono un’unità che possiamo registrare su tutti e tre i livelli. Ma ciascun conflitto ha sempre anche un proprio contenuto ben determinato che si definisce nell’istante della DHS.
Il contenuto conflittuale si produce per associazione, cioè con una sequenza involontaria di pensieri e per lo più sfuggendo al filtro del nostro intelletto. Si pensa di pensare, in verità il conflitto, nel lasso di un istante, ha già colpito prima che si incominci a pensare.
Questo choc inaspettato lascia delle tracce nel cervello che si possono fotografare con l’aiuto della tomografia cerebrale computerizzata (TAC). Il relé interessato viene chiamato Focolaio di Hamer (FH). Questa espressione di fatto è stata coniata dai miei avversari che hanno definito i punti da me scoperti
come “gli strani focolai di Hamer”. Questi FH si presentano come gli anelli concentrici di un bersaglio ovvero come l’immagine prodotta da una superficie d’acqua in cui è stato gettato un sasso.
Quindi: ogni contenuto conflittuale comporta un evento organico ben preciso correlato ad un suo relé corrispondente nel cervello.
Nell’istante della DHS nel cervello possiamo già vedere tali modificazioni. Tipico Focolaio di Hamer (FH) con configurazione a bersaglio, in fase iniziale di soluzione.
Quanto più persistente è il FH tanto più grande è anche il tumore o la necrosi nell’organo ovvero l’alterazione
delle cellule.
Quanto più intenso è il conflitto, tanto più velocemente cresce il tumore, tanto più grande diventa la  necrosi o ad esempio l’osteolisi nell’organo e tanto più intensa l’alterazione delle cellule nei tipi di cancro che non presentano proliferazione cellulare (“malattie oncoequivalenti”).
In questa fase si produce un temporaneo gonfiore cerebrale, che può pure causare dei problemi, ad esempio se il conflitto è durato a lungo o se l’edema cerebrale del FH, intra o perifocale, è ubicato in un punto delicato.
L’edema diventa particolarmente esteso nell’organo e nel FH ad esso collegato a livello del cervello, in concomitanza con un conflitto di ritenzione idrica dei tubuli collettori renali, una situazione che allora chiamiamo “Sindrome”. Il FH è quindi diventato un cosiddetto “processo epsansivo” e si procura lo spazio tentando di spingere di lato ciò che ha intorno e comprimendo il tessuto cerebrale circostante.
Nel cervello entrambe le fasi (di conflitto attivo e di conflitto risolto) hanno ovviamente il loro FH nel medesimo punto, tuttavia presentandosi con un aspetto diverso:
- nella fase di conflitto attivo i cerchi sono sempre molto nitidi
- nella fase di conflitto risolto il FH è gonfio, edematizzato e sulla TAC prende una colorazione scura.
- nella fase di riparazione si produce il cosiddetto tessuto gliale, cioè un innocuo tessuto cerebrale di riparazione, che ha lo scopo di riparare il Focolaio di Hamer, che infine sulla TAC prende una colorazione bianca.
Questi Focolai di Hamer, ispessiti dal tessuto gliale, che si possono colorare bene con il mezzo di contrasto iodato nella tomografia computerizzata, sono dunque delle riparazioni dei Focolai di Hamer prodotte dall’organismo e non devono allarmare.
In linea di principio il FH dopo la riparazione è una innocua cicatrice di un processo, che normalmente consideriamo “ malattia”, con insediamento di tessuto gliale, i cosiddetti anelli gliali, che però purtroppo sono ancora mal interpretati come “tumori cerebrali” ad esempio gliomi, astrocitomi, oligodendrogliomi, glioblastomi ecc. e vengono quindi tolti chirurgicamente a danno dei pazienti. In verità le cellule cerebrali dopo la nascita non possono più moltiplicarsi. Pertanto ne consegue che non possono affatto esistere dei veri tumori cerebrali.

Il paziente, un contadino, sei mesi prima aveva patito una DHS quando il suo unico figlio, che avrebbe poi eredidato la fattoria, si era gravemente infortunato con la motocicletta. Il figlio rimase a lungo in sala di rianimazione e il paziente era convinto che sarebbe rimasto storpio. Il figlio invece guarì. Quattro settimane dopo che il figlio era di nuovo tornato a lavorare con lui nella fattoria il padre patì un infarto cardiaco con vertigini, mal di capo, disturbi dell’equilibrio. Dunque egli aveva patito l’infarto cardiaco dopo la soluzione del conflitto.
Anche il cervo patisce un conflitto biologico, un conflitto di territorio, con angina pectoris nella fase di conflitto attivo, se viene scacciato dal suo territorio da un rivale. Contemporaneamente a livello organico si forma un’ulcera dei vasi coronarici, cioè i vasi coronarici si allargano all’interno a causa dell’ulcera, consentendo in quel modo di far fluire una quantità di sangue doppia o tripla. Così parte alla carica cercando il momento ideale per riuscire a scacciare il giovane rivale dal suo territorio. Ha questa grande forza solo grazie all’attivazione di questo programma speciale, altrimenti non potrebbe riuscirci. Se gli si dessero dei tranquillanti il cervo non potrebbe mai più riconquistare il suo territorio.
Nel caso dell’uomo il territorio può consistere ad esempio nella propria ditta, amica, famiglia o nel proprio posto di lavoro. Per l’essere umano esistono diversi territori parziali, persino un’automobile può identificarsi come un territorio.
Nell’uomo l’infarto cardiaco viene notato solo se il conflitto è durato per almeno 3-4 mesi e normalmente ha delle conseguenze letali se il conflitto è durato per oltre 9 mesi e non ci si è accorti che iniziava la fase di riparazione vagotonica.
Nel caso dell’infarto del miocardio (midollo cerebrale) le cose stanno diversamente. Il contenuto conflittuale è: “sentirsi sopraffatti”. Organicamente si ha una necrosi del miocardio nella fase di conflitto attivo; nella fase di riparazione ovvero nella crisi epilettoide, (che indica il momento di svolta nella fase vagotonica) avviene la crisi cardiaca, il cosiddetto infarto del miocardio.

giovedì 16 giugno 2011

Il cancro alla luce delle 5 Leggi Biologiche 1

Finora ho visto e vissuto il cancro alla luce della medicina ufficiale. 
A distanza di 7 anni dal primo incontro con "l'alieno" e di 6 anni dal secondo incontro, sto guardando la "cosa" da un altro punto di vista, prettamente biologico. 
Non vorrei spiegarlo con parole mie (anche perché non sono un medico) e quindi ho deciso di riportare qui uno stralcio del libro del dottor Hamer.

Tratto da Presentazione della Nuova Medicina Germanica
(...) Non abbiamo mai potuto conoscere il cancro e le sue correlazioni perché pensavamo che fosse inguaribile ed eravamo unicamente impegnati ad eliminare i sintomi della malattia tumorale a livello organico.
Nemmeno avevamo avuto la possibilità di capire, per esempio, le cosiddette malattie infettive perché si riteneva che non fossero delle fasi di riparazione bensì delle fasi patologiche aggressive in cui i microbi volevano distruggerci.
Non conoscendo le correlazioni, anche la legge della bifasicità delle malattie non era stata presa in considerazione, così come non si pensava al livello psichico e a quello cerebrale, al significato dell’essere destrimani o mancini. Senza parlare poi della crisi epilettoide che insieme alla cosiddetta sindrome rappresenta
la causa di morte più frequente.
Tutte queste nuove possibilità di riconoscere e curare la “malattia” derivano dalla comprensione della 1a Legge Biologica, la cosiddetta Legge Ferrea del Cancro e di quella che chiamiamo DHS, la Sindrome di Dirk Hamer, che ho chiamato così quando io stesso alla morte di mio figlio, fui così scioccato che mi “ammalai” di cancro al testicolo.
Si parla di Legge “Ferrea” perché è una legge biologica come lo è, ad esempio, il fatto che un bambino ha sempre un padre e una madre: occorre sempre l’unione di due persone perché nasca un nuovo bimbo. 
Così anche nella Nuova Medicina Germanica abbiamo 5 Leggi Biologiche che sono praticamente ferree. Tutte queste leggi naturali sono quindi riproducibili in senso rigorosamente scientifico, cioè verificabili in qualsiasi paziente scelto a caso.

LA PRIMA LEGGE BIOLOGICA
La Legge Ferrea del Cancro ha tre criteri

- Primo criterio:
Ogni programma speciale, biologico e sensato (SBS) ha origine da una DHS (Sindrome di Dirk Hamer), cioè uno choc conflittuale acuto, inaspettato, altamente drammatico, vissuto con un senso di isolamento, contemporaneamente su tre livelli:
1. nella psiche
2. nel cervello
3. nell’organo
Esempio: un portiere che viene colto “in contropiede”: guarda costernato, il pallone mancato che rotola nell’angolo opposto a quello dove lui se lo aspettava, restando come pietrificato. Questa è la situazione tipica nel caso di una DHS. L’individuo viene colto “in contropiede”.
La DHS è un conflitto acuto, drammatico, vissuto con un senso di isolamento, che coglie l’individuo in contropiede ma che è nel contempo un opportunità della natura che permette all’individuo di superare proprio quelle situazioni drammatiche che accadono in modo inaspettato
In effetti, in quel momento viene innescato un programma speciale praticamente in maniera sincrona per psiche, cervello e organo e può quindi essere constatato in modo visibile e misurabile proprio in quei tre livelli!
Si tratta comunque sempre di un vissuto conflittuale, non un destino avverso, o un avvenimento esterno nel quale la persona non è implicata.
Esattamente a partire dalla DHS il paziente entra in uno stato di tensione continua: ha tendenzialmente le mani e i piedi freddi, pensa giorno e notte al suo conflitto e cerca di risolverlo. Di notte non riesce a dormire e semmai solo nella prima parte della notte, male, e a tratti. Non ha più appetito, perde peso.
Questa è la fase di conflitto attivo.

A differenza quindi dei normali conflitti e problemi, vediamo con questi conflitti biologici che il paziente entra in uno stato di tensione continua (simpaticotonia) la quale produce dei sintomi ben definiti chiaramente visibili. Questa situazione si modifica nuovamente quando il paziente ha risolto quel conflitto. Sopravviene una fase di rilassamento, di messa a riposo dell’organismo (vagotonia).
A livello psichico inizia una fase di “convalescenza”. Il paziente si sente fiacco e stanco, ma si sente libero dal conflitto. Ha buon appetito, il corpo è caldo, spesso presenta febbre o mal di testa, dorme di nuovo bene ma per lo più dopo le tre di notte.
Questa è la fase di conflitto risolto.

Se invece abbiamo avuto il tempo di prepararci prima ad una situazione problematica, quando quindi il conflitto non è stato inaspettato, noi esseri umani siamo in grado di sopportare vari tipi di conflitti senza che questi ci facciano ammalare. 
Nella frazione di secondo della DHS però accade anche molto altro perché in quell’istante in effetti si possono predisporre parecchi “binari” sui quali la “malattia” prosegue il suo decorso. Questi binari sono aspetti conflittuali aggiuntivi correlati alla DHS, cioè le circostanze che vengono associate nell’istante della DHS.
Nell’attimo della DHS, come nel flash di una foto istantanea, la persona e l’animale registrano, anche senza rendersene consapevolmente conto, non solo i più piccoli particolari, ma anche suoni, voci, rumori, sensazioni di ogni tipo, addirittura i sapori. Può trattarsi anche di persone, animali, luoghi o determinati colori o rumori: tutto ciò che viene registrato, permane in memoria per tutta la vita. Se in seguito ci si trova nuovamente esposti ad una di queste circostanze, tutto il conflitto può riattivarsi in una cosiddetta recidiva.

Ciò significa che oltre al binario vero e proprio della DHS esistono pure dei binari secondari che consistono di circostanze o momenti concomitanti, integranti, che nell’istante della DHS si fissano nella memoriadell’individuo come elementi fondamentali. Si possono presentare contemporaneamente perfino 5 o 6 binari che corrono paralleli a quello principale.
E’ importante sapere che la serie di binari secondari conduce sempre a quello principale. Da qui il nome di binario.
Noi uomini moderni deformati dalla civilizzazione, interpretiamo questi binari come “patologici”, e allora parliamo di “allergie” e pensiamo che si debbano combattere. Parliamo ad esempio di raffreddore da fieno, asma, neurodermatite, ecc. e con queste etichette indichiamo indiscriminatamente conflitti diversi in fasi del tutto differenti insieme ai loro sintomi organici e cerebrali anch’essi differenti.
Se abbiamo trovato la DHS con i binari che hanno vibrato in quell’istante della DHS, allora possiamo affrontare il futuro con serenità. E’ importante però sapere che il conflitto vero e proprio non è ancora stato veramente risolto.
Esempio: una giovane donna aveva patito un conflitto di preoccupazione madre/figlio, con cancro alla mammella, a causa di un’amniocentesi (eseguita per accertare la paternità). Le venne una terribile paura che il bambino potesse avere subito delle lesioni a causa di tale intervento. In seguito tutte le procedure legali per determinare la paternità, si inserivano su questo binario, continuando anche lungo tempo dopo che il bambino era nato sano. Ogni volta che riceveva una lettera dall’avvocato o dal tribunale, tornava sul binario e il cancro alla mammella progrediva.
La DHS determina di fatto, non solo lo choc conflittuale acuto e drammatico che ci ha colto “in contropiede”,
(primo criterio) ma anche il contenuto del conflitto che determina la localizzazione del Focolaio di Hamer (FH) nel cervello e la localizzazione del cancro, della necrosi o dell’alterazione funzionale nell’organo (secondo criterio).
Ma come abbiamo visto, nell’istante della DHS può accadere ancora di più: proprio in quella frazione di secondo si predispongono i binari che saranno sempre presenti in seguito, ovvero sui quali il treno continuerà a correre in futuro.


(nel prossimo post: il secondo criterio)

domenica 5 giugno 2011

Che la scienza sia al nostro servizio!

REGOLE DA APPLICARE AFFINCHE’ LA SCIENZA SIA SEMPRE AL VOSTRO SERVIZIO (spunto critico estratto da ….”Difendersi dalla Spazzatura Scientifica (Junk Science Judo) “di Steven J. Milloy – Edigestalt)

1)    Regola del dubbio - De Omnibus Dubitandum
Cogito Ergo Sum  [Cartesio]…. ovvero non prender nulla per vero a meno che non si sia chiaramente certi.

2)    Regola della Spada di Damocle
Una mistificazione scientifica è basata da un ingegnoso ma imperfetto sistema di difesa detto “principio cautelativo”. Tale principio afferma che quando un’attività è considerata rischiosa per la salute o per l’ambiente, si dovrebbero attuare delle misure precauzionali anche se non si possono esibire delle prove provate.  Un allarme salute non è vero solo perché non si riesce a dimostrare il contrario e il “meglio abbastanza sicuri che dispiaciuti” è una tattica intesa a gettare nel panico e ad agire sulla paura prima che  venga disattivata.

3)   Regola della Santa Inquisizione
Come i grandi inquisitori i Mistificatori Scientifici sanno le risposte giuste prima di tutti. Il metodo della scienza spazzatura è  spesso un esercizio di forzatura dei dati per ottenere da loro le risposte che si desidera ottenere. E sfortunatamente non esiste (per ora) alcuna organizzazione come Amnesty International che difenda il “diritto dei dati”!!

4)    Speculazione non significa scienza
Bisogna stare molto in guardia contro tutti coloro che tentano di far passare idee sconsiderate e inconsistenti [pure speculazioni] come valide ragioni per far scattare un allarme. Le speculazioni si mascherano dietro a parole ambigue che rivelano incertezza e possibilità. Esistono termini come “probabili correlazione” od  altri relativi ad un linguaggio quotidiano ipnotico che sono chiari indizi di congetture. Ad esempio “potrebbe”, “se”, “possibilmente”, “probabilmente”, “potenzialmente”, “forse”….e  parole simili [Vi consiglio di fare un po’ di esercizio chiedendo informazioni ad un medico a quali fonti si riferisce quando applica un protocollo di intervento clinico. N.d.r.]

5)    Gli aneddoti non sono dati scientifici [messa in stand-by del cervello del lettore o dell’ascoltatore]
Le notizie sugli allarmi salute cominciano spesso con aneddoti strappalacrime in merito a tragedie personali, che vanno a toccare la sfera emotiva degli spettatori, dando rilievo solo ad alcune informazioni. Mente i dati e le evidenze scientifiche rispetto al problema vengono sempre messi in secondo piano. Spesso e volentieri i giornalisti accompagnano i propri aneddoti con le citazioni di un qualche pseudo scienziato (in conflitto di interessi) ma a cui lo stesso reporter  darebbe carte bianca non ritenendo opportuno rendere note determinate affiliazioni [Mi Manda RAI 3??. N.d.r.].

6)    Le supposizioni sono solo congetture.
I ricercatori dunque utilizzano supposizioni per colmare i gap esistenti tra i dati disponibili e le effettive conoscenze scientifiche. Le supposizioni rendono possibili ricerche ed analisi che altrimenti potrebbero tranquillamente essere “accartocciate”. [Le supposizioni danno origine allo studio statistico provocando il cosiddetto effetto cicogna, la statistica non può mai dare informazioni relative alla biologia, le ipotesi che scaturiscono confrontando  variabili individuali danno origine a procedure aventi una “convenienza” forzata, di scarsa utilità (applicabilità) clinica, se non addirittura dannose per la salute pubblica N.d.r.].

7)    La spazzatura scientifica può danneggiare la salute e ridurre la possibilità di scelta per mantenerla.
Vale a dire: le informazioni provenienti da spot televisivi o da una “certa” stampa non specializzata o da fonti apparentemente libere(wikipedia?) o da vari blog internet [Dossier Hamer?] creati ad arte e sostenuti da giornalisti di dubbia carriera e dubbia collocazione professionale (curriculum non comprovabili), quanto incidono “ipnoticamente” nelle nostre scelte relative alla salute? (n.d.r.).

8)    La spazzatura scientifica può creare un falso senso di sicurezza ed incidere sulle tue abitudini.
Per Esempio: Le compagnie farmaceutiche hanno per molto tempo promosso l’uso di terapie sostitutive ormonali nel periodo successivo alla menopausa, con l’intento di prevenire l’insorgenza di patologie cardiache. Si dovrebbe pero sottolineare che gli studi su cui si fondano queste indicazioni terapeutiche, sono assolutamente non obiettivi perché si riferiscono ad un campione di donne che già in partenza aveva (secondo le normali procedure convenzionali!!) già una minore probabilità di andare incontro a patologie cardiache.

9)  La spazzatura scientifica può essere il peggior nemico del tuo portafoglio
Per esempio: gli alimenti biologici costano in media il 57% in più di quelli convenzionali; il costo si traduce (negli Sati Uniti) in una spesa di 4000 dollari l’anno in più per ogni nucleo familiare composto da 4 persone. Troppi soldi per nulla, dato che, in realtà, i cibi biologici non sono affatto più sicuri (nel senso che non è dimostrata la minor incidenza di patologie in chi ne faccia uso).

10)    La spazzatura scientifica può toglierti la tranquillità
Scienza non è altro che un metodo sistematico con cui noi acquisiamo informazioni sul mondo. Il suo metodo e i suoi processi sono fondamentalmente semplici; non richiedono di essere dotati dell’intelletto di Einstein e, soprattutto, non si modificano col passare del tempo. Questo significa che i principi del metodo scientifico che vengono appresi oggi, varranno anche per  domani. I mistificatori scientifici tentano di darcela a bere sfruttando principalmente l’idea che qualche prodotto di ampio consumo, qualche attività quotidiana o condizione dell’ambiente in cui viviamo possa essere dannosa per la salute. Cercano di stabilire relazioni di causa effetto associando dati statistici di grosso impatto mediatico ma scarso nesso causale.

Per determinare se la presenza di un’associazione sia veramente una relazione causale, è necessario compiere un lavoro di approfondimento e revisione, ossia un esteso follow up (per es. studi di coorte). Questo è esattamente ciò che i mistificatori scientifici non fanno. Il loro modus operandi è tipicamente quello di scambiare semplici associazioni per conclusioni causali definitive.[ Oltretutto come accade in qualsiasi convenzione estremamente “giustizialista” sbattuto il mostro in prima pagina…..nessuno si preoccupa poi di mettere in risalto (con la stessa enfasi) anche la sua definitiva assoluzione o proscioglimento per insufficienza di prove!! N.d.r.].

Concludo per il momento dicendo che:
Completamente impotenti , di fronte ad una falsa informazione, spaesati dall’intrattenimento mediatico che alimenta le nostre “false credenze” ci allontaniamo da un aspetto a mio parere drammatico. Da quel limite fondamentale della scienza medica attuale, ancora troppo ancorata ad una premessa dogmatica centrale di natura meccanicistica e riduzionista . Un impostazione procedurale che non ha ancora permesso (almeno ufficialmente) l’esatta comprensione del perché ci si ammala, di cosa sia precisamente causa di malattia (etiologia), quale sia il decorso della stessa e soprattutto come mai gli effetti di determinati interventi terapeutici non sono certi  e paragonabili quando vengono messi a confronto i decorsi clinici di persone differenti. Per colmare questo buco nero e nello specializzarci nelle tecniche di “difesa personale” (Junk Scienze Judo), vi invito ad approfondire le 5 Leggi Biologiche scoperte dal dott. Hamer…..fatemi sapere!! Un abbraccio


Pasquale Aiese

(Medico e Biologo, Specialista in Sanità Pubblica)

mercoledì 1 giugno 2011

post trasportato

Oggi voglio pubblicare un post che ho letto su un'altra pagina dedicata allo studio delle 5 leggi biologiche. Il post in questione è stato scritto dal dott. Pasquale Aiese (studioso del "le 5 leggi biologiche" di Hamer):
Quello che resta nella valutazione dei fenomeni biologici e nel tentativo di rappresentarli matematicamente, è il rapporto tra il cervello "antico" e le vibrazioni che esso raccoglie con la sua velocità riflessa di tipo arcaico e il cervello... "nuovo" che oltre allo stile comportamentale relativo alla sopravvivenza è costretto a muoversi in percorsi obbligati... credere all'invecchiamento, credere alla disfunzione, credere alla malattia e credere ancora che serva anche un sistema per prevenire il tutto o per curarlo...
Tutto questo sistema di "credenze" permette da un lato l'appartenenza al branco del XXI secolo e la gioia relativa nel sentirsi al sicuro (placebo), almeno fino al prossimo controllo (screening), protetti da ciò che può derivare da una qualsiasi terapeutica (credere nella cura).
Il "progresso" nasconde però una "nemesi" poichè l'appartenenza al gruppo (branco) passa anche per il sacrificio che questo comporta come vittime sacrificali di un inevitabile destino di malattia definibile "incurabile" (effetto nocebo della diagnosi)... Molte persone muoiono nell'angoscia e con il compito di non "pesare" sulle vite altrui e questo fa altrettanta buona coscienza e senso di appartenenza... in attesa che la prossima vittima sacrificale sia anche l'ultima in nome di una ricerca scientifica che ha bisogno del tuo 8 per mille... e donarlo permette ancora di credere che qualcosa guarisca e qualcosa no... Ma purtroppo nei codici arcaici (amigdala, lobo limbico, corpo striato) non è prevista la parola "guarigione" e nemmeno "malattia"... è previsto la paura del predatore(adrenalina), l'ansia verso la preda (dopamina), il lavoro che tutto questo comporta. (istamina e serotonina) e la ricompensa che ci aspetta (piacere endorfinico).
La Gioia esce fuori dal circuito della sopravvivenza quella è un po' più in alto ...in quell'area dove persino Hamer non ha mai trovato relè (la Porta dell'anima per Lui, .la Shushmna per gli antichi e La relazione con l'infinito per Buddha).
Riconquistare la direzione del nostro viaggio verso la Gioia......perchè la vita, nonostante i nostri tentativi di spiegarcela resta un miracolo!!!
un abbraccio

SorellaunaeFratellosole:
Buongiorno Pasquale, è sempre un piacere leggerti. Stamani, aprire la pagina e trovare questo tuo post è stato rivelatore per me. Sono tornata automaticamente a vivere lo stato d'animo che ho provato circa 6 anni fa e che mi ha dato la forza di affrontare con "filosofia" l'avventura/disavventura che sono stata "chiamata" ad attraversare (continuo a viverla tutt'oggi quell'avventura, mentre lo stato d'animo ha oscillato fino ad arrivare al pessimismo per poi a tornare quello di partenza). Lo stato d'animo di cui parlo è la calma interiore dopo la tempesta (la certezza che tutto "vada come deve andare", che la vita è un miracolo, che sono rari i casi di Santità nella Sanità....).
PS: anche le condizioni astronomiche hanno contribuito a farmi provare tutto questo: ... Venere è stella del mattino, proprio come 6 anni fa! (le coincidenze... tzsè!).
un abbraccio virtuale, ma davvero affettuoso.

novità sul CRM197

stralci dell'articolo pubblicato su www.sceltadicura.it

Giammaria Fiorentini, lo stoico luminare che eroicamente si cimentò nella sperimentazione del CRM197 in campo oncologico, abbandona l’Ospedale San Giuseppe di Empoli per portare il suo inestimabile contributo in quel di Pesaro.
(...)
"Il sommo Fiorentini, oltre alle testimonianze relative ai suoi rapporti con i pazienti e con il denaro (come commenta in fondo all’articolo una delle lettrici di GoNews), deve fare i conti con le testimonianze dei malati o parenti di malati che nel corso degli anni lo hanno interpellato in merito alla sperimentazione del CRM197".
(...)
“Il colloquio col Dott. Fiorentini si è protratto per oltre due ore: (..) ha ribadito dal principio alla fine del colloquio di come tutto il focus di interesse creato attorno al CRM197 sia stato generato a regola d’arte per puri scopi giornalistici (…)" 
http://www.crm197.it/giammaria-fiorentini-e-la-sua-sperimentazione-scrupolosa-scrupolosa


"Mentre un cliclo di chemio costa diverse centinaia di Euro, un trattamento con il CRM197 non costerebbe quasi niente, forse per questo è poco appetibile per le cause farmaceutiche. Senza contare che mentre la chemio distrugge anche le cellule sane, il CRM197 si basa sulla stimolazione del sistema immunitario."
(Anna Maria Buzzi)