Se non mettiamo la Libertà delle Cure mediche nella Costituzione, verrà il tempo in cui la medicina si organizzerà, piano piano e senza farsene accorgere, in una Dittatura nascosta. E il tentativo di limitare l'arte della medicina solo ad una classe di persone, e la negazione di uguali privilegi alle altre arti, rappresenterà la Bastiglia della scienza medica.
Benjamin Rush, firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza USA, 17 Settembre 1787

sabato 23 aprile 2011

Coincidenze (le cose vanno sempre come devono andare)

Le coincidenze non sono mai tali: sono un velo dietro il quale si nasconde la Via che “qualcuno/qualcosa” ci suggerisce di seguire o d’interpretare il messaggio celato.

Ci sono state alcune date che ho notato si sono ripetute, e altre date che hanno coinciso con giorni “speciali”.
Quando ci ho fatto caso non ho potuto fare a meno annotarle.
Dunque vediamo:
il 13 maggio 2005 mi sottopongo alla biopsia dei linfonodi mediastinici (è il giorno dedicato alla Santa Beata Maria Vergine di Fatima, particolarmente cara Giovanni Paolo II e giorno in cui Ali Agca attenta alla sua vita nel 1981);
il 27 maggio 2005 mi reco all’appuntamento con l’oncologa (nello stesso giorno del 2004 ho ritirato l’esame istologico della conizzazione).
Il 28 maggio 2005 inizio la cura per ristabilire i valori dell’emocromo (un anno dopo mia cognata va nelle braccia del Creatore).
Il 9 giugno 2005 comincio la chemioterapia. Nel 2004 dello stesso giorno e mese, subisco l’isterectomia.
Il 2 agosto finisco la chemioterapia (compleanno di tre amici che hanno influito in modo particolare sulla mia vita in gioventù).
Il 12 settembre mi sottopongo alla lobectomia... (onomastico di mia sorella e il giorno dopo il mio compleanno) operazione a sorpresa: mi vengono asportate altre metastasi nascoste vicino alle corde vocali e dietro l’aorta (non erano state viste all’esame Tac preoperatoria).
Eh già! nello stesso giorno e mese (il 9 giugno del 2004) ho subito l’isterectomia per un carcinoma in situ. Gli esami pre-operatori comprendevano anche una lastra toracica che, a questo punto, non credo fosse stata controllata a dovere. Se fosse accaduto magari avrei saputo del cancro al polmone in quel periodo invece che con sei mesi di ritardo.
In effetti i chirurghi ginecologici non hanno controllato con i loro occhi la lastra toracica, ma si sono fidati del referto che non segnalava nulla di “strano”, tutto normale.
L’ho saputo perché poi ho chiesto in reparto (con non chalance e da infiltrata), se fosse normale routine il fatto di leggere solo il referto e non guardare affatto l’esame. Mi è stato risposto che sì, è proprio così e accade per ... mancanza di tempo, e per la fiducia riposta nel radiologo. Ma fosse per questo o per quel motivo io non lo trovo affatto professionale!
Non so come sarebbe andata la cosa se ci si fosse accorti prima del problema che avevo al polmone (un buco di 4 cm non può formarsi nell’arco di 4 o 6 mesi specialmente perché stiamo parlando di un macrocitoma e non di un microcitoma!). Forse non sarebbe cambiato nulla visto che mi ero sottoposta già a due operazioni in pochi mesi e probabilmente avrei comunque dovuto attendere, o forse sarebbe cambiato qualcosa quando mi sono recata dalla prima oncologa (quella per il "settore ginecologia").
L’appuntamento mi era stato fissato proprio dal reparto di chirurgia, ma soltanto dopo che avevo insistito sulla necessità o meno di una visita oncologica. Loro, nel dubbio, mi hanno poi indirizzato in oncologia ginecologica.
La dottoressa che ho incontrato mi ha praticamente visitato a voce (o quasi!)
“Ma perché le hanno consigliato di venire da me”? mi disse.
“Come sarebbe a dire?” pensai fra me, ma non mi sono fatta intimorire e le ho posto le mie domande:
“Siamo sicuri che non abbia bisogno di cure oncologiche? Devo stare tranquilla, anche se si è trattato un cancro di alto grado e microinvasivo? In questi casi non ci si sottopone a terapie?”.
Va bene che era un carcinoma in situ, ma era pure un CIN3 HSIL, e non so perché ma comunque non mi sentivo tanto tranquilla. Tuttavia ho trascorso quattro mesi in uno stato psicofisico davvero pietoso per i miei gusti, perché “faceva tanto male. Tutto.”
L’oncologa mi rimanda a casa con le rassicurazioni del caso: il protocollo non lo richiede (neanche una sbirciatina alla cartella clinica :(
Dopo soltanto 3 mesi comincia l’emottisi (ottobre 2004). Praticamente 4 mesi dopo l’isterectomia. Trascorreranno altri quattro mesi prima che si scopra che si tratta di adenocarcinoma polmonare.

Le domande che mi sono fatta e che ho posto ai medici, riguardo il fatto che non è stato scoperto né il carcinoma in situ attraverso i pap test precedenti e né l’adenocarcinoma polmonare, non hanno avuto risposta. Tuttavia mi sento di consigliare alcuni particolari accorgimenti quando ci si sottopone agli esami di prevenzione:
- notare se il pap test viene fatto a giro (perché se il carcinoma sta a ore 12 e si analizza soltanto a ore 6 non credo poi risulti);
- meglio fare l’esame in centri ospedalieri che hanno laboratori più specializzati (il lavoro del laboratorio è molto importante, e se il ginecologo privato si rivolge ad un analizzatore poco pratico il carcinoma gli può sfuggire);
- se proprio si sceglie il ginecologo privato e si ha qualche dubbio sulla propria salute, cambiare il ginecologo o fare due esami a breve distanza attraverso due ginecologi (due è sempre meglio di uno, specialmente se c’è il dubbio);
- la chemioterapia abbassa le difese immunitarie di molto, e per ovviare a questo inconveniente conviene bere molta acqua durante il procedimento della cura, inoltre è buona cosa premunirsi di vitamina B anche attraverso ovomaltina e orzo (le vitamine B vanno prese tutte perché se si prende soltanto la B12, ad esempio, questa può “annullare” le altre). Insomma è bene rinforzare le difese immunitarie da subito per non ritrovarsi dopo a pagarne il conto;
- la radioterapia (come per la chemioterapia) secondo me è meglio farne pochissima (se necessaria) perché i danni al midollo sono indelebili;
- esitstono anche altri metodi per sconfiggere il cancro: il primo in assoluto è rafforzare la salute.
Ci sono cure alternative a quelle tradizionali, e qui entra in ballo la Terapia Di Bella che se ne può usufruire soltanto se non si è già stati sottoposti (e devastati) alla chemio e radio. Infatti la Terapia Di Bella si basa sul rafforzamento del sistema immunitario e se questo è già stato indebolito, non può funzionare.
Ma c’è anche il metodo Nacci (su internet si può scaricare gratis il suo libro: Giuseppe Nacci, M.D. - Medico Chirurgo - Specialista in Medicina Nucleare).

Siti INTERNET che hanno messo in rete il suo libro: “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO
SENZA CHEMIO” versione PDF. In ordine alfabetico:
E non per ultimo c’è anche il nuovo vaccino (che a vedere bene poi tanto nuovo non è): il CRM197. Una scoperta che la figlia del Dottor Buzzi sta provvedendo a divulgare pur incontrando molti ostacoli (in Italia non è stata accettata così come la Terapia di Bella, ma i risultati sono sempre più incoraggianti. Occorre però tenere presente che il CRM197 non è un chemioterapico, ma un vaccino, da applicare quindi come immunoterapia.
Notevole interesse stanno suscitando anche le ricerche in campo cardiovascolare che stanno rivelando come il CRM197 possa essere un vero e proprio "killer dell'arterosclerosi".
E’ doveroso ricordare che la CRM197, di cui è stata dimostrata scientificamente nel 1973 la non tossicità, è in commercio da 15 anni e viene utilizzata non solo come vettore di molti vaccini, ma viene spesso somministrata anche ai neonati.

1 commento:

  1. A distanza di qualche anno dalla pubblicazione di questo post, ho la necessità di apportare alcune informazioni che ho ricevuto da più fonti negli ultimi tempi.
    Sto parlando delle metastasi: in questo post ho scritto che me ne erano state asportate alcune che si trovavano vicino alle corde vocali e dietro l'aorta. Ok, ovviamente l'informazione me la diede il chirurgo, ma ultimamente molti medici (con i quali chiacchieravo mentre mi facevano gli esami di routine) sono rimasti sconcertati da questo particolare.
    Inoltre anche Hamer (e la sua NMG) afferma che: "(...) Metastasi e chemioterapia: secondo la medicina ufficiale le cellule cancerogene migrano dal cancro primario per via arteriosa o linfatica; ma questa è solo un'ipotesi, mai dimostrata in laboratorio. Per di più il cancro al seno è una massa mentre il cancro alle ossa è una lisi: queste cellule tumorali devono essere molto intelligenti per modificarsi strada facendo! Secondo Hamer le metastasi sono nuovi conflitti provocati da nuovi choc conflittuali, provocati cioè dallo choc da diagnosi e prognosi mediche apparentemente ineluttabili. Il paziente cui viene diagnosticato il cancro, cioè viene preso dal panico del "brutto male che prolifera in modo anarchico e dal quale apparentemente non c'è scampo", e "questo panico" sarebbe il nuovo choc all'origine di quelle che vengono chiamate metastasi:
    autosvalutazione, "non ho più alcuno valore" -->
    cancro alle ossa, paura di morire --> cancro ai polmoni, tutto mi crolla addosso --> patologia renale, mi sento ai margini della società --> patologia della pelle.
    Secondo Hamer il 30% dei cancri operati, sono vecchi cancri senza pericolo. Se questo 30% è sottoposto a sedute di chemioterapia, una parte di questi subirà un nuovo conflitto di panico e morirà, ma coloro che non avranno vissuto un nuovo trauma emotivo (malgrado l'intervento e la chemioterapia che elimina il vecchio cancro incapsulato) certamente guariranno.

    Tratto da: E se Hamer avesse ragione? di Giorgio Mambretti e Jean Séraphin ed. Amrita

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